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Messaggio del 29 marzo 1988: Io vi do il mio amore affinchè voi lo diate agli altri.

Notizie dai giornali cattolici



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Molte pressioni per incrinare il principio di indisponibilità della vita umana ed introdurre quindi una forma di eutanasia c.d. “passiva” o “omissiva” consistente nella rinuncia (per non attivazione o per interruzione) a cure “salva-vita” sono condotte facendo leva sul comma 2 dell’art. 32 della Costituzione, dove è stabilito che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Minacciando un possibile intervento della Corte Costituzionale, alcuni sostengono che le DAT (Dichiarazioni Anticipate di Trattamento) dovrebbero poter comprendere anche il rifiuto totale di ogni cura e quindi anche di quelle “salva-vita”. Questa scelta indiretta della morte (varco all'eutanasia passiva) sarebbe costituzionalmente obbligatoria. Come la persona pienamente capace di intendere e di volere (“competente”, secondo il linguaggio internazionale) potrebbe lasciarsi morire esercitando il “diritto costituzionale” di rifiutare le cure, così, in base al principio di eguaglianza, un identico diritto dovrebbe essere attribuito all’incapace di intendere e di volere (“incompetente”) e dovrebbe essere esercitabile mediante le DAT, il cui effetto giuridico – di conseguenza – dovrebbe essere vincolante per il medico (1).
E' quasi tutto pronto per la la quarta edizione del Presepe Vivente Missionario promosso dalla Comunità Missionaria di Villaregia (www.cmv.it), che si terrà il 2 e il 6 gennaio 2011 nella sede romana della Comunità, in via Berlese, 55. I volontari sono al lavoro da giorni per costruire capanne, allestire la mostra missionaria e rifinire gli ultimi vestiti dell’epoca che mancano all’appello. Il sito www.presepevivente.eu è già attivo, con link alle pagine di Facebook e il guestbook per lasciare commenti e domande.
La Chiesa italiana è in prima li­nea accanto a chi ha bisogno: vicino alle popolazioni pove­re del globo, nelle zone spesso de­presse laddove l’esistenza delle persone è messa in pericolo dalla precaria situazione politica, so­ciale e culturale. In più di venti an­ni il Comitato per gli interventi ca­ritativi a favore del Terzo Mondo, presieduto da monsignor Giovan­ni Battista Gandolfo, grazie ai fon­di provenienti dall’Otto per mille destinati alla Chiesa cattolica, ha realizzato numerosi progetti a so­stegno della promozione umana e dello sviluppo nel Sud del mondo. Il 10 e l’11 dicembre l’ultima riu­nione del Comitato ha valutato no­vanta progetti, dei quali sono sta­ti approvati 57 per un totale di qua­si sette milioni di euro (28 in Afri­ca, 18 in America Latina, 9 in Asia, uno in Medio Oriente e uno in O­ceania).
Il testimone da quasi un mese non riesce più a dormire per la disperazione. Nella lingua con la quale comunichiamo, un misto di i­taliano e inglese, mi parla di « big, big problem »,un problema grandissimo, trovare in fretta i soldi per liberare il cugino, uno dei 250 eritrei « jailed in Sinai», prigionieri nel Sinai. Uno dei 250 ostaggi dei quali, secondo il go­verno del Cairo, non c’è traccia. L’accordo per poter effettuare la con­versazione è non rivelare il vero no­me del testimone, un rifugiato eri­treo in possesso di regolare permes­so di asilo che vive e lavora da anni a Genova. Non vuo­le infatti far correre rischi ai parenti nel­la sua terra, giù nel Corno d’Africa. Lo chiameremo E­zechiele.
Il numero di dicembre della rivista «Mondo e Missione» edita dal Pime e diretta da Gerolamo Fazzini dedica un servizio con dati e tabelle alla situazione del sistema educativo africano. Pubblichiamo in questa pagina il servizio, a firma di Rodolfo Casadei, e due tabelle sulla «sete di insegnanti» del Continente Nero. Tra gli altri argomenti una riflessione di Loretta Napoleoni sull’etica dell’economia e una del cardinale Martini su «Noi e l’islam».
l santuario mariano di Nostra Signora della Salute a Guntkal, nella diocesi di Kurnool, in Andra Pradesh, è stato attaccato da vandali che hanno distrutto statue, simulacri e dipinti sacri. E’ quanto l’agenzia Fides apprende dalla Conferenza episcopale dell’India, che ha manifestato “preoccupazione dolore per gli episodi di violenza ai danni di strutture, luoghi e persone cristiane, che ancora si verificano con frequenza in India”. Le statue della Madre di Dio, di San Giovanni e di Maria Maddalena sono state sfigurate e decapitate.
Benedetto XVI ha visitato questo sabato la Biblioteca Apostolica Vaticana, aperta nuovamente al pubblico dopo tre anni di restauri, per sottolineare l'importanza di questo “luogo eminente della memoria storica della Chiesa”, a cui il Cardinale Joseph Ratzinger voleva dedicarsi dopo il ritiro da Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il Papa ha potuto passeggiare per un'ora in questa Biblioteca della Santa Sede, nota come “apostolica” perché fin dalla sua fondazione (è una delle più antiche del mondo) viene considerata la “Biblioteca del Papa”, visto che gli appartiene direttamente.
Difendendo la libertà religiosa, non solo dei cristiani ma di ogni credente, Papa Benedetto XVI compie un servizio unico all'umanità per la lotta contro i fondamentalismi e la violenza, osserva il portavoce vaticano. Padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, commenta nell'ultimo numero di Octava Dies, settimanale del Centro Televisivo Vaticano, il Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2011. Il sacerdote inizia analizzando una frase del testo che ha suscitato scalpore, quando il Pontefice afferma che “i cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede”.
Un invito ai teologi a percorrere la via della bellezza è quello rivolto da Benedetto XVI nel messaggio inviato in occasione della XV seduta pubblica delle Pontificie Accademie sul tema de “L’Assunzione di Maria, segno di consolazione e di sicura speranza”, tenutasi il 16 dicembre a Roma nel 60° anniversario della proclamazione del Dogma mariano da parte di Pio XII con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus (1° novembre 1950). A dare lettura del messaggio papale, indirizzato al Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e del Consiglio di Coordinamento fra le Pontificie Accademie, è stato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità. Presenti per l'occasione alcuni ambasciatori presso la Santa Sede e membri delle Accademie di Teologia, di San Tommaso d’Aquino, dell’Immacolata, Mariana Internazionale, di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, “Cultorum Martyrum” e Romana di Archeologia.
Nel suo Messaggio per la XIX Giornata Mondiale del Malato, che si celebrerà come ogni anno l'11 febbraio, memoria della Beata Vergine di Lourdes, Papa Benedetto XVI invita a riconoscere nel volto dei malati quello di Gesù e a mettersi quindi al servizio del prossimo sofferente. La Giornata Mondiale del Malato, sottolinea il Papa, è un'“occasione propizia per riflettere sul mistero della sofferenza e, soprattutto, per rendere più sensibili le nostre comunità e la società civile verso i fratelli e le sorelle malati”. “Se ogni uomo è nostro fratello, tanto più il debole, il sofferente e il bisognoso di cura devono essere al centro della nostra attenzione, perché nessuno di loro si senta dimenticato o emarginato”, osserva, ricordando che “la misura dell'umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente”. “Nei volti dei malati sappiate vedere sempre il Volto dei volti: quello di Cristo”, chiede.
Nel discorso che ha consegnato questo giovedì al nuovo ambasciatore dello Zambia presso la Santa Sede, Royson Mabuku Mukwena, Benedetto XVI si è congratulato con il Paese africano per la sua decisione nel difendere il diritto alla vita. “È fonte di particolare soddisfazione il fatto che le leggi dello Zambia continuino a rispettare e difendere la dignità di ogni vita umana fin dal concepimento”, ha scritto nel testo. “Influenze potenti, molte delle quali esterne all'Africa, cercano di porre limiti al diritto alla vita, considerandolo come ostacolo alla libertà di altri. Tuttavia, da parte sua, la Chiesa afferma che il diritto alla vita degli innocenti è inviolabile e deve avere la precedenza su tutti gli altri presunti diritti”.
Benedetto XVI ha sottolineato la necessità di accompagnare l'evoluzione economica con una base etica, e in concreto con un atteggiamento responsabile. Lo ha fatto nel discorso che ha consegnato questo giovedì alla nuova ambasciatrice della Repubblica delle Seychelles presso la Santa Sede, Vivianne Fock Tave, ricevendola in Vaticano insieme ad altri quattro ambasciatori in occasione della presentazione delle sue lettere credenziali. “La liberalizzazione dell'economia, pur preservando le conquiste sociali, è un mutamento che comporta uno sconvolgimento delle mentalità – ha sottolineato –: si tratta dunque di accompagnare questa evoluzione per anticiparne gli effetti non sempre controllabili nel tempo, fornendo una necessaria base etica e giocando la carta della responsabilità”.
Tanti i problemi che attanagliano la città di Napoli, dall'emergenza rifiuti alla criminalità, due almeno le soluzioni prospettate da Benedetto XVI: investire nell'educazione integrale dei giovani e promuovere la solidarietà. E' questo in sintesti quanto si legge nella lettera che il Papa ha inviato al Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, in occasione dell'apertura il 16 dicembre dello speciale Anno giubilare indetto dall'arcidiocesi partenopea per intraprendere un cammino di rinascita che coinvolgerà, durante tutto il 2011, le diverse componenti cittadine. Un evento questo di carattere civile per ricordare i dieci anni dal Grande Giubileo del 2000 e per reagire alle difficoltà del momento. Il tema proposto per l'Anno giubiliare è l'opera caravaggesca “Le sette opere di misericordia”, custodita nella Cappella del Pio Monte della Misericordia in via Tribunali.
Secondo un rapporto appena pubblicato, la classe media sta sperimentando un aumento del numero dei divorzi e delle madri non sposate. I problemi matrimoniali, inoltre, non sarebbero limitati alla parte meno istruita e meno abbiente della popolazione. L’edizione 2010 del rapporto “The State of Our Unions”, dal titolo “When Marriage Disappears: The Retreat from Marriage in Middle America”, pubblicato il 6 dicembre scorso, è stato redatto congiuntamente dal National Marriage Project dell’Università della Virginia e del Center for Marriage and Families dell’Institute for American Values. Dallo studio emerge che solo tra le persone più istruite e benestanti il matrimonio risulta essere stabile e persino in rafforzamento.