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Messaggio del Giovedì santo 4 aprile 1985:Cari figli, vi ringrazio che nei vostri cuori avete cominciato a pensare di più alla gloria di Dio. Oggi è il giorno in cui volevo cessare di darvi dei messaggi, perché alcuni non mi hanno accolto. La parrocchia comunque ha fatto progressi, e desidero darvi dei messaggi come mai è avvenuto in nessun luogo nella storia dall'inizio del mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



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“A 50 anni dall’Anno dell’Africa (1960), quando diversi Paesi africani divennero indipendenti, è giunto il momento di chiederci se la popolazione del continente deve continuare a vivere nell’angoscia e nella paura della morte a causa delle innumerevoli ricchezze del suo sottosuolo.
L’impegno costante in favore dei rifugiati, la preoccupazione per i respingimenti in Paesi che non rispettano i diritti umani e la pratica della detenzione dei richiedenti asilo: questi i temi al centro dell’intervento, ieri, di mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra, alla 61.ma sessione del Comitato esecutivo dell’Acnur, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Ogni anno più di 8 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono per malattie prevenibili e curabili, come polmonite e diarrea, e persino perché affamati. 195 milioni sono affetti da malnutrizione cronica. Le aree più interessate: l’Africa e il Sud dell’Asia. Lo afferma il rapporto di Save the Children sulla mortalità infantile, che oggi ha lanciato dal Campidoglio, a Roma, la campagna “Every One”. La manifestazione, che durerà fino al 7 novembre, prevede tra le varie iniziative anche la possibilità di donare 2 euro mandando un sms al numero 45503.
La direttrice esecutiva dell'Osservatorio Europeo della Dignità, Sophia Kuby, ha avvertito a Madrid (Spagna) che il Consiglio d'Europa potrebbe approvare il 7 ottobre il “diritto” all'aborto. La Kuby lo ha affermato in una colazione di lavoro svoltasi nei giorni scorsi sulla situazione del Diritto e dei cosiddetti “nuovi diritti” in Europa, convocata da Professionisti per l'Etica. Di fronte a un nutrito gruppo di personalità della società civile e del mondo della comunicazione, la Kuby ha spiegato che determinate minoranze stanno attuando in Europa “un vero processo di reingegneria sociale che sta mettendo in pericolo la vita, la famiglia e i diritti fondamentali”, informa Professionisti per l'Etica.
Questo mercoledì, nei saluti finali per l'Udienza generale in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha invitato i fedeli a riscoprire la preghiera del Rosario. “Ottobre è il mese del Santo Rosario, che ci invita a valorizzare questa preghiera così cara alla tradizione del popolo cristiano”, ha detto il Papa. Ricordando che giovedì 7 ottobre ricorre la festa della Madonna del Rosario, il Pontefice ha quindi invitato i giovani “a fare del Rosario la vostra preghiera d'ogni giorno”. “Incoraggio voi, cari malati, a crescere, grazie alla recita del Rosario, nel fiducioso abbandono nelle mani di Dio”. “Esorto voi, cari sposi novelli, a fare del Rosario una costante contemplazione dei misteri di Cristo”, ha infine concluso.
Un appello alla comunità internazionale affinché protegga i cristiani in Iraq “a rischio estinzione”. A lanciarlo questa mattina da Bruxelles è stato mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk, in Iraq. Intervenendo alla conferenza “Persecuzione contro i cristiani”, promossa dalla Comece (Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea), e dai Gruppi dei conservatori e riformisti europei e del Partito popolare europeo all’Europarlamento, in collaborazione con Kirche in Not e Open Doors International presso la sede del Parlamento europeo, mons. Sako ha affermato: “In Iraq il numero dei cristiani continua a diminuire. Forse essi scompariranno a causa delle continue persecuzioni, minacce e violenze”. “Dall’invasione Usa del 2003” ad oggi, ha reso noto, “sono state assalite 51 chiese; rapiti e uccisi un vescovo e tre preti; circa 900 cristiani innocenti uccisi e centinaia di migliaia obbligati a lasciare le proprie case in cerca di un luogo sicuro”.
Il Papa ha dedicato l’odierna udienza generale, in Piazza San Pietro, a Santa Gertrude la Grande, mistica tedesca del XIII secolo, “unica donna della Germania ad avere l’appellativo di ‘Grande’, per la statura culturale ed evangelica: con la sua vita e il suo pensiero – ha detto il Pontefice - ha inciso in modo singolare sulla spiritualità cristiana. È una donna eccezionale, dotata di particolari talenti naturali e di straordinari doni di grazia, di profondissima umiltà e ardente zelo per la salvezza del prossimo, di intima comunione con Dio nella contemplazione e di prontezza nel soccorrere i bisognosi”. Nel monastero di Helfta si confronta sistematicamente con la sua maestra Matilde di Hackeborn, entra in rapporto con Matilde di Magdeburgo, altra mistica medioevale; cresce sotto la cura materna, dolce ed esigente, della Badessa Gertrude. “Da queste tre consorelle – prosegue il Papa - attinge tesori di esperienza e sapienza; li elabora in una propria sintesi, percorrendo il suo itinerario religioso con sconfinata confidenza nel Signore. Esprime la ricchezza della spiritualità non solo del suo mondo monastico, ma anche e soprattutto di quello biblico, liturgico, patristico e benedettino, con un timbro personalissimo e con grande efficacia comunicativa”.
Maria è il mistero più grande. L’Immacolata Madre di Gesù che è la più presente nell’intercedere a favore dell’umanità sofferente. E’ colei che ‘appare’ per soccorrere l’umanità. Negli seconda metà del XX secolo la secolarizzazione ed anche certe correnti teologiche hanno banalizzato la devozione mariana riducendo il ruolo e il significato della Madre di Dio nel disegno della Salvezza. Ma nel primo decennio del terzo millennio i gruppi di preghiera e la devozione mariana stanno dando segni di grande crescita. In questo contesto è interessante il libro di Carlo Mafera “Maria è qui. Presente nella nostra vita. Per un autentica filialità mariana” (Screenpress), in cui si contempla la bellezza e la presenza quotidiana di Maria Per approfondire un tema così attuale, ZENIT ha intervistato Carlo Mafera
La Chiesa sta imparando a trasformare le controversie mediatiche in opportunità per far giungere il messaggio del Vangelo, hanno constatato alcuni dei massimi rappresentanti di opere comunicative cattoliche. Per questo, la Chiesa ha bisogno di credibilità e trasparenza, ha affermato questo martedì padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, intervenendo davanti ai 230 comunicatori di 83 Paesi che partecipano al congresso mondiale della stampa cattolica convocato dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Padre Lombardi, noto ai più come portavoce della Santa Sede, ha riconosciuto nel suo intervento che le reazioni violente che a volte si verificano contro la Chiesa nei media sono comprensibili, in un momento in cui il messaggio cristiano va “controcorrente nel mondo secolarizzato” ed è “inerme”, perché la Chiesa non ha molti mezzi per difendersi.
La concessione del Nobel per la medicina al prof. Robert Edwards ha suscitato in Italia un coro di disapprovazione e sconcerto. Il prof. Edwards è l’inventore della tecnica di procreazione extracorporea, meglio nota come ‘fecondazione in provetta’. Secondo il prof. Adriano Pessina, direttore del Direttore Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica, nel panorama mondiale ci sono “personalità che hanno dato contributi molto più significativi dal punto di vista della ricerca”, mentre è stato riconosciuto il Nobel ad Edwards che “ha esteso all’uomo ciò che già si praticava in zootecnia”. Il prof. Pessina ha ricordato poi che “il conferimento di questo premio, che rientra nella responsabilità di coloro che lo assegnano, non muta certo la valutazione etica e scientifica di questa tecnica” sottolineando che “resta aperto il problema etico della selezione embrionale e l’alta percentuale di embrioni sacrificati per ottenere una gravidanza”. Pochi sanno che “quasi il settanta per cento delle donne che ricorre a questo procedimento non riesce ad avere un figlio e si trova a dover affrontare in solitudine il peso di una tecnica invasiva fisicamente e psicologicamente”.
In Europa tira una preoccupante aria antifamilista. Il governo spagnolo ha irrogato una sanzione pecuniaria di 100.000 euro ad un’associazione cattolica denominata Intereconomía Corporación, che si occupa di comunicazione multimediale, per aver mandato in onda una campagna pubblicitaria televisiva in difesa dei valori legati al concetto tradizionale di famiglia. Ciò che è stato ritenuto intollerabile dagli occhiuti censori ispanici del politically correct, è che l’immagine pubblicitaria, trasmessa 273 volte, mostrasse la scena di un gruppo di omosessuali durante la parata di un Gay Pride, e ponesse ai telespettatori una serie di domande, del tipo: «E’ questo il modello di società che desiderate?», «E’ questo l’esempio che vorreste per i vostri figli?». Inevitabile che venisse invocata la mannaia della legge spagnola che vieta forme comunicative discriminatorie basate su razza, sesso, nazionalità, religione ed opinione. Con buona pace del diritto di opinione dell’associazione cattolica multata.