“Attendevamo questo giorno da anni: il giorno in cui noi, musulmani e cristiani in Italia, potessimo incontrarci per costruire insieme il presente e il futuro del Paese. L’Italia ha bisogno di una luce di speranza. Vogliamo contribuire ad alimentarla”. Così Shahrzad Houshmand, teologa musulmana dell’Iran, ha aperto questa domenica la giornata dal titolo “Percorsi comuni per la Fraternità – Musulmani e cristiani in Italia”.
Circa 600 i partecipanti delle due religioni venuti da tutta la penisola; numerosi i presidenti e i rappresentanti delle principali comunità islamiche d’Italia: Kamel Layachi, (Comunità islamiche del Veneto), Izzidin Elzir (Comunità islamica di Firenze), Khadija Dal Monte (Vice presidente UCOII – Comunità islamica di Reggio Emilia), Issam Moujahid (Presidente Consiglio Relazioni Islamiche Italiane), oltre agli Imam di Perugia, Massa Carrara, Trieste, Verona, Teramo, Venezia, Parma, Ravenna, Abruzzo.
Nella mattinata il programma ha ripercorso le tappe di vent’anni di conoscenza, scambio e accoglienza reciproca con l’alternarsi di riflessioni spirituali tratte sia dal Corano che dalla Bibbia, brani musicali della tradizione Sufi.
TV: dopo settant’anni dalla creazione di questo potentissimo mezzo, dateci finalmente una televisione che davvero meriti di essere vista dai ragazzi! La televisione nei paesi occidentali è subissata di cronache di morte: casi atroci portati sugli schermi per giorni e giorni, anche prima che si sia istituito un processo. Fin dove questa scelta è una buona scelta educativa per un “io” giovanile che si dibatte tra autonomia e dipendenza, tra trasgressione e desiderio di morte?
Il caso di Sarah Scazzi in Italia - tanti altri analoghi possono essere citati all’estero - sono segno di una predilezione delle TV per la cronaca nera. E’ accettabile?
È la malnutrizione, in Congo, la causa di oltre un quarto delle morti tra i bambini con meno di cinque anni di età. È quanto emerge dal lancio della campagna “The Act Now, No Woman Should Die Giving Life” per la riduzione della mortalità materna. La campagna promossa dall’Unicef – spiega l’agenzia Fides - vede coinvolti anche il governo del Paese, l’Oms, l’Unfpa, la società civile e diversi partner privati. Obiettivo è ridurre il tasso di mortalità materna di 781 ogni 100.000 nati vivi.
“Cultura della comunicazione e nuovi linguaggi”. E’ il tema dell’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura, in programma dal 10 al 13 novembre, che sarà presentata mercoledì prossimo nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede. Alla presentazione è prevista la partecipazione, tra gli altri, di mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e di mons. Pasquale Iacobone, responsabile del dipartimento "Arte e Fede" del medesimo dicastero.
In centinaia hanno partecipato alle celebrazioni che si sono svolte a Sassello per la prima festa liturgica della giovane Badano.
Commentando, prima dell’Angelus, l’episodio evangelico della conversione di Zaccheo, Benedetto XVI evidenzia la “immesa misericordia” di Dio, che “non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi umani, ma vede in ognuno un’anima da salvare ed è attratto specialmente da quelle che sono giudicate perdute e che si considerano esse stesse tali”. Il ricordo del vescovo romeno Szilárd Bogdánffy, morto in carcere sotto il regime comunista, proclamato beato ieri.