MaM
Messaggio del 23 febbraio 1984:Vi tengo tutti sulle mie braccia perché siete miei. Ho bisogno solamente delle vostre preghiere per rendervi miei completamente. Io desidero essere completamente vostra e desidero che voi siate completamente miei. Accetto tutte le vostre preghiere, le accetto con gioia.

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



Nel panorama sociale di oggi, dove “i confini fra sviluppo e sottosviluppo, principalmente a causa della globalizzazione, si sono fatti più labili, Nord e Sud non sono più sinonimi di mondo ricco e sviluppato da una parte e mondo povero e sottosviluppato dall’altra; le differenze culturali si sono sfumate; le migrazioni sono aumentate e le tipologie si sono moltiplicate”, la Chiesa, con la sua Dottrina sociale, vuol partire “dalla realtà terrena per illuminarla con la luce del Vangelo”. Lo ha sottolineato questa mattina il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, nella Lectio Inauguralis tenuta all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma per l’apertura dell’anno accademico.
L’istituto del matrimonio è il custode della fedeltà interiore, la legge cristiana non opprime ma approfondisce e purifica l'amore. Non è l'uomo ad esser fatto per il matrimonio, ma è bensi il matrimonio che è fatto per l’uomo. Una magistrale esposizione dei fondamenti «esistenziali» del matrimonio cristiano, una risposta alle obiezioni più diffuse al principio dell'indissolubilità.
Secondo alcuni commenti sulla sua visita a Shanghai, il porporato avrebbe consigliato al vescovo locale di partecipare all’assemblea dei rappresentanti cattolici, un organismo che il papa giudica “inconciliabile con la fede cattolica”. La risposta del cardinale.
Per il momento, il lavoro del Sinodo del Medio Oriente si sta concentrando in 41 proposte che dopo ulteriori revisioni saranno presentate a Benedetto XVI sabato prossimo. Tra i temi più rappresentativi raccolti nelle “proposizioni”, si riaffermano il dialogo ecumenico tra cristiani, il dialogo con musulmani ed ebrei e l'importanza della presenza cristiana in Medio Oriente. Per raggiungere quest'ultimo obiettivo, si sottolinea il dovere di proteggere l'identità delle Chiese orientali cattoliche, il rafforzamento della comunione in seno alla Chiesa cattolica tra Vescovi, clero e fedeli (ad intra) e con le altre Chiese e comunità ecclesiali (ad extra).
Divide gli animi di chi si dice a favore della causa palestinese e di chi, invece, invoca il diritto di Israele non solo ad esistere ma, questo è il punto, a vivere in un clima di sicurezza. È il documento che tanto sta facendo discutere in questi giorni, redatto dai cristiani e laici di Palestina e il cui contenuto è di fatto «un grido di dolore che nasce dall’occupazione israeliana imposta ai palestinesi – spiegano alcuni suoi firmatari -, levato in cielo perché il mondo possa ascoltare». In Italia, Kairós Palestina – così denominato ricalcando un documento simile stilato per il Sudafrica nel 1985 contro il regime dell’apartheid - è diventato un libro, stampato da due case editrici francescane, "Edizioni Messaggero di Padova" ed "Edizioni Terra Santa", con una prefazione del Patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal e un commento di Abuna Raed Abushalia, già segretario del Patriarca, che invoca la fine di Israele e la costituzione di uno stato unico per ebrei e arabi.
Le profonde ferite lasciate da decenni di comunismo in Romania devono essere curate attraverso il recupero dei valori e la ricostruzione del tessuto sociale. Lo ha affermato Papa Benedetto XVI ricevendo questo giovedì in udienza Bogdan Tătaru-Cazaban, nuovo ambasciatore della Romania presso la Santa Sede, che presentava le sue lettere credenziali. Il Paese balcanico ha intrapreso un processo di ricostruzione, ha osservato il Papa, anche se continuano ad esserci molte ferite aperte, una sfida che è necessario affrontare con giustizia e allo stesso tempo con carità. “L'eredità lasciata dal comunismo è difficile da gestire a causa della disintegrazione della società e dell'individuo che esso ha favorito”, ha riconosciuto il Pontefice.
Giulia è nata l’11 novembre 1910 a Geluwe nelle Fiandre (Belgio) in una famiglia numerosa. Cresciuta in un ambiente semplice, durante la Prima Guerra Mondiale sperimentò la durezza della vita, ma anche la forza della fede. Negli anni difficili del dopoguerra, poi, non ebbe la possibilità di ricevere un’istruzione completa e, a 14 anni, dovette cominciare a lavorare presso famiglie in Belgio e in Francia per contribuire al sostentamento della sua famiglia. Sin da giovane fece delle profonde esperienze interiori. Sempre di nuovo Dio intervenne nella sua vita e le mostrò l’immenso amore del Cuore di Gesù e, tramite un incontro interiore con san Paolo, la grandezza e la bellezza della Chiesa. Nello stesso tempo il Signore le fece conoscere in quale misura la fede di tanti battezzati fosse già indebolita e quali tribolazioni avrebbe dovuto attraversare la Chiesa.
L’Eucaristia è il tema su cui la Società Internazionale Tommaso D’Aquino (SITA) discuterà nel convegno annuale in programma a Roma il 5 novembre presso la Pontificia Università San Tommaso “Angelicum”. La scelta del tema ha preso spunto dal discorso tenuto da Benedetto XVI durante l’Udienza generale del 2 giugno scorso, in cui il Papa ha definito san Tommaso d’Aquino come “un’anima squisitamente eucaristica”, ricordando la composizione dei testi liturgici per la festa del Corpus Domini, commissionatigli da Papa Urbano IV.
rosegue l’emergenza sanitaria in Pakistan, dove si diffondono tifo, colera malaria, febbre emorragica, infezioni intestinali, agli occhi e malattie della pelle. L’agenzia Fides ha raccolto in merito la testimonianza di padre Waseem Walter, responsabile della parrocchia di Ibang, particolarmente colpita dalle alluvioni: “Grazie alle donazioni possiamo continuare il nostro intervento sanitario nel campo medico che abbiamo allestito, cercando di coprire il fabbisogno dell’intero distretto di Jhang Sadar”.
“Restavec”: una parola apparentemente innocua, che nella lingua di Haiti, l’isola sconvolta a gennaio dal terremoto, nasconde un abisso di orrore per i bambini colpiti dal sisma. Indica la condizione di schiavitù in cui vivono molti, ceduti dalle famiglie disperate a qualcuno che, almeno, è in grado di sfamarli. Ma non è l’unico baratro in cui sono sprofondati gli abitanti più piccoli e più indifesi: Save the Children, insieme con molte Ong locali, sta realizzando per conto dell’Onu un censimento dei minori. Circa 800mila girano tra i campi, abbandonati dai genitori ed esposti a fame, sete, malattie, o, peggio, al pericolo dei trafficanti di esseri umani.
Un'organizzazione di ricerca interconfessionale a Betlemme sta rispondendo alla crescente tensione in Terra Santa preparando una pubblicazione che sfata i miti sull'islam. Nel testo, commissionato dall'Al-Liqa’ Centre, esperti di spicco di religione sostengono l'idea che le radici dell'islam mostrino come sia una religione fondata sulla pace. In un'intervista rilasciata all'associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), il direttore del Centro, Geries Khoury, ha affermato che il testo mostrerà che i radicali hanno ignorato i temi pacifici sviluppati in tradizioni e scritti risalenti alla prima epoca islamica. Khoury ha visitato il quartier generale di ACS a Königstein (Germania), sostenendo che “il libro è per gli esperti un'opportunità per mostrare il risultato del loro lavoro di ricerca, che presenta l'islam in una luce molto diversa da quella proposta dai radicali”.
Più di 400 persone hanno affollato mercoledì sera il Palabanca di Piacenza dove mons. Girolamo Grillo è stato il protagonista della serata “Madonna di Medjugorje. La testimonianza di un protagonista”. Il vescovo emerito di Civitavecchia, infatti, è l’unico vescovo della storia della Chiesa che non solo è stato chiamato a verificare il fatto (prodigioso o miracoloso a seconda dei punti di vista) ma ne è stato lui stesso protagonista. Era il 1995 quando, sotto il suo episcopato, emerse il caso (su cui la Chiesa non si è ancora pronunciata) di una statuetta della Madonna di Medjugorje, collocata nel giardino della famiglia Gregori, piangente lacrime di sangue.
Il Giornale ha pubblicato una pagina del nuovo saggio di Giordano Bruno Guerri che sta dalla parte del Sud e dell’antiretorica dell’unità. Qualche anno fa’ ho scritto un libro che ricostruisce l’invasione del Regno delle Due Sicilie a partire dalle testimonianze di quelli che l’hanno organizzata: i liberali Giuseppe La Farina, l’ammiraglio Persano, il deputato Boggio (I panni sporchi dei Mille, Liberal 2003). Tutti alle strette dipendenze di Cavour. Tutti a documentare gli atti vandalici dell’eroe Garibaldi. E’ vero: la “liberazione” del Sud è stata, né più né meno, una conquista. E pure spietata. Oggi però non è tanto il tema Nord-Sud che va posto in evidenza. Mettere in discussione la bellezza dell’epopea risorgimentale solo a partire da questa prospettiva costituisce, a mio modo di vedere, un’operazione riduttiva e miope. Guerri rimarca la violenta contrapposizione tra “noi” e “loro”. Tra i briganti (i meridionali) e gli italiani civili (i settentrionali). La contrapposizione vera però non è tanto fra Nord e Sud, quanto fra illuminati (liberali sia settentrionali che meridionali) e cattolici (il 99% degli italiani). I liberali hanno tentato, in nome della libertà e della costituzione, di imporre agli italiani un cambiamento di identità. Hanno voluto che rinunciassimo alla nostra religione, alla nostra cultura, alla nostra arte e alla nostra organizzazione socio-economica.
Piero Ostellino è un giornalista serio. Nell’articolo pubblicato sul Corriere di martedì però, per paragonare l’Italia del 1846 a quella di oggi, si è servito di una lunghissima citazione di Massimo D’Azeglio tratta da Degli ultimi casi di Romagna, l’opuscolo con cui l’uomo politico piemontese inizia la sua “congiura all’aria aperta”. Ostellino ha preso per buone le calunnie del congiurato D’Azeglio. Dopo una serie fallimentare di insurrezioni carbonare e mazziniane, la massoneria si rivolge a D’Azeglio perché provi lui, noto come cattolico, a preparare il terreno per l’unificazione nazionale sotto i Savoia. Il marchese accetta per noia: “Non già che ci vedessi fondamento nessuno per giovare all’Italia”, scrive ne I miei ricordi, ma “perché provavo il bisogno d’aver un’occupazione che sopraffacesse nell’animo mio i pensieri che mi tormentavano”, per “aver un modo di passar la malinconia, e finalmente il mio gusto per la vita d’avventure e d’azione”.
Tra i prossimi nuovi cardinali c’è dunque anche mons. Elio Sgreccia, 82 anni, marchigiano, già presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Sergio Centofanti gli ha chiesto come abbia accolto la nomina.
Un Paese che riveste un ruolo equilibratore nell’area dell’Asia-Pacifico, capace di crescita economica ma anche di investire nel campo della solidarietà. Benedetto XVI ha parlato in termini elogiativi della Repubblica di Corea ricevendone, questa mattina, il nuovo ambasciatore presso la Santa Sede, Han Hong-soon, per la presentazione delle Lettere credenziali. Il diplomatico anche ha espresso, a nome del suo Paese, il desiderio che il Pontefice si rechi in visita in Corea.
Date parziali sulle catechesi sui dieci comandamenti o le dieci parole. Sono bellissime e si tengono in quasi tutte le regioni d'Italia. Le date le aggiornerò non appena avrò nuove informazioni.
Cari amici, ancora una volta desideriamo scrivervi per invitarvi alla prudenza. Sovente abbiamo sollevato in lista il discorso sui falsi veggenti, e ancora oggi vi ricordiamo le parole di San Giovanni della Croce: “le apparizioni vere restano fenomeni eccezionali”.
Nel 60° anniversario della proclamazione del dogma dell’Assunta da parte di Pio XII (1 novembre 1950), venerdì 29 ottobre, alle 16.30, si svolgerà a Roma presso la Sala dei Cardinali (ingresso via della Chiesa Nuova, 3) il Convegno celebrativo promosso dal Comitato Papa Pacelli. Dopo i saluti di padre Edoardo Aldo Cerrato, procuratore generale degli Oratoriani, ci sarà l’introduzione ai lavori da parte dell’avv. Emilio Artiglieri, coordinatore del Comitato Papa Pacelli, costituito nel 2008 in occasione del 50° anniversario della morte di Pio XII per contribuire alla diffusione ed alla conoscenza del suo magistero.