La tutela della domenica, la natura specifica della domenica in Europa e nell'Unione Europea, la difesa della domenica in relazione alla difesa dei diritti umani in Asia, Africa e in altri paesi dove esiste la persecuzione dei cristiani, sono stati argomenti principali di una conferenza stampa che si è svolta il 13 ottobre presso il Parlamento Europeo a Bruxelles.
“Per diversi anni, non vi è stata alcuna traccia di carattere specifico in merito alla domenica nei documenti dell’Unione Europea. In questi mesi si sta lavorando su un progetto di direttiva sul restauro della registrazione del 1983, su un carattere speciale del giorno di festa per i cristiani”, ha detto don Piotr Mazurkiewicz, segretario della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE).
Gli uomini “avranno sempre bisogno di Dio”, e quindi “di sacerdoti”, per cui il sacerdozio cattolico non è una cosa del passato, ma del futuro. Lo scrive Papa Benedetto XVI ai seminaristi di tutto il mondo dopo la chiusura dell'Anno Sacerdotale.
La Lettera, diffusa dalla Santa Sede questo lunedì, festa di San Luca Evangelista, contiene un messaggio del Pontefice ai futuri sacerdoti, affinché prendano sul serio la propria formazione e la propria identità, e in primo luogo per incoraggiarli di fronte alle difficoltà attuali.
Al giorno d'oggi, afferma il Papa, molte persone “pensano che il sacerdozio cattolico non sia una 'professione' per il futuro, ma che appartenga piuttosto al passato”.
Questa situazione non è nuova, confessa, perché egli stesso l'ha dovuta attraversare, nella Germania agonizzante della Seconda Guerra Mondiale.
Il sacerdote sia sempre “il messaggero di Dio tra gli uomini”: è quanto scrive Benedetto XVI in una lettera ai seminaristi, inviata nell’ambito della conclusione dell’Anno Sacerdotale. Il Papa ricorda la sua esperienza personale di seminarista, nella Germania appena uscita dalla tragedia del nazismo. Inoltre, torna ad esprimere dolore per la piaga degli abusi sessuali nella Chiesa. Un fenomeno distruttivo e riprovevole, ha avvertito, che non può tuttavia screditare la missione sacerdotale.
“Non siamo contro la festa e il divertimento; entrambi, però, non possono essere ricercati distruggendo le nostre tradizioni più sacre e calpestando la nostra cultura. Non può essere presentata la morte, istillando orrore e paura”: é quanto afferma mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace, nella nota pastorale – ripresa dal Sir - dal titolo “Riappropriamoci della sacralità del ricordo dei Santi e dei morti”, che sarà letta domenica in tutte le parrocchie della diocesi.
Il vademecum dell’arcivescovo di Trieste per ricostruire l’“unità possibile” andata perduta. Oltre i facili moralismi sui leader “peccatori”.
Il “Compagno Duch” è il primo gerarca del regime, che provocò quasi 2 milioni di morti, a essere condannato. Il regime dei Khmer rossi perseguì tra il '75 e il '79 l'eliminazione sistematica di circa un terzo del popolo cambogiano ed il loro leader Pol Pot, morto impunito nel '98 aveva il pieno appoggio del PCI.
Le grandi trasformazioni avvengono sempre attraverso piccoli ma significativi segnali. Uno di questi è rappresentato dalla vicenda della scuola elementare cattolica del Sacro Cuore di Blackburn nel Lancashire inglese.
La Sacred Heart Roman Catholic Primary School Blackburn, questo il nome ufficiale della scuola, vanta origini storiche più che dignitose, risalenti a centodieci anni fa. La prima pietra fu posata il 5 maggio 1900 da Sua Eccellenza monsignor John Bilsborrow, Vescovo di Salford, ed il 14 gennaio 1901 la scuola fu ufficialmente inaugurata, accogliendo i primi ventotto alunni.
Perché la vicenda di questo centenario istituto scolastico cattolico sia diventato un segno dei tempi è presto detto. Alla fine di settembre è stato dato l’annuncio che la Sacred Heart Roman Catholic Primary School di Blackbury sarà quasi certamente rilevata dalla locale moschea Masjid-e-Tauheedul, e diventerà una scuola islamica.
La presenza degli alunni cattolici, che dieci anni fa si attestava attorno al 90 per cento, oggi non raggiunge il 3 per cento, rappresentando una sparuta minoranza rispetto agli altri studenti di origine asiatica quasi tutti musulmani. Da qui la decisione delle autorità religiose di lasciare l’istituto.
Perché tanta gente è interessata all’omicidio di Sarah Scazzi? C’è da chiederselo davvero visti i numeri dell’audience televisivo. Da più di dieci giorni è come se un terremoto si fosse abbattuto sul consueto andamento degli share. E’ qualcosa di paragonabile a fatti clamorosi come l’11 settembre, lo tsunami, la guerra in Kosovo. La classe dirigente giornalistica tende a vedere la cosa con snobismo. E un po’ di fastidio.
Sembra chiedersi: perché il popolo ha tanta sete di sapere su questa vicenda di provincia, un delittaccio fra gente povera, vittima una ragazzina? La stessa televisione viene severamente giudicata da tutti, perché ne parla troppo. Come sapete, mi occupo di Cronaca da una vita e anche di Nera. Penso che solo il Fascismo e il Comunismo (nello scorso secolo) arrivarono a proibire l’informazione su omicidi, suicidi, violenze. La società perfetta voluta da quelle ideologie non ammetteva le sbavature della realtà. Il suo dolore, la sua violenza, la sua capacità di sbagliare.