Enzo Biagi, uno dei più grandi giornalista della storia d'Italia, passato "alla Casa del Padre" il 6 novembre 2007, lo ha ripetuto alcune volte durante qualcuno dei suoi splendidi servizi: "la madre degli imbecilli è sempre incinta". E proprio questo proverbio popolare possiamo citare per definire quanto stanno facendo alcuni balordi su facebook.
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"Don Pio Cristiddio - Confraternita dei Frati Bestemmianti": questo gruppo, che più di 500 imbecilli sostengono, si permette, impunemente, di dileggiare la religione cattolica, la sua Trinitaria ed Unica Divinità e i suoi Santi, a partire dalla Tutta Santa, la Beata Vergine Maria. Sono state fatte migliaia di segnalazioni ai gestori di Facebook ma ancora non si è registrato nessun intervento del noto social network americano (forse qualcuno dei vertici condivide i contenuti?).
“Profeti del bene comune”: così l'Arcivescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario militare per l'Italia, ha definito Marco Pedone, Francesco Vannozzi, Gianmarco Manca e Sebastiano Ville, i militari uccisi sabato in Afghanistan.
Il presule ha presieduto questo martedì mattina la Messa funebre nella Basilica romana di Santa Maria degli Angeli. “In questa Basilica è raccolta simbolicamente l’Italia, che abbraccia nella preghiera Marco, Francesco, Gianmarco, Sebastiano”, ha affermato.
Nella sua omelia, monsignor Pelvi ha ricordato che i militari uccisi, “decisi a pagare di persona ciò in cui hanno creduto e per cui hanno vissuto, erano in Afghanistan per difendere, aiutare, addestrare”.
Un uomo che si è definito un arabo Misseriya dello Stato dello Kordofan meridionale (Sudan) ha cercato di assassinare l'Arcivescovo cattolico di Khartoum, riferisce il Catholic Information Service for Africa (CISA).
L'attentato è avvenuto questa domenica, quando il Cardinale Gabriel Zubeir Wako stava presiedendo una celebrazione eucaristica presso il Comboni Playground di Khartoum.
Ogni anno, i cattolici dell'Arcidiocesi di Khartoum celebrano la festa di San Daniele Comboni il 10 ottobre, giorno in cui egli morì a Khartoum nel 1881.
La Provvidenza, o il caso per chi non crede, si è incaricata di dare un altro duro colpo ai sostenitori del suicidio assistito in Gran Bretagna. Lo ha fatto attraverso la vicenda della guarigione di Graham Miles, affetto dalla sindrome neurologica chiamata “locked-in” (imprigionato dentro), che lo ha paralizzato dalla testa ai piedi, costringendolo in quella condizione che i giudici della prima sezione civile della Corte d’Appello di Milano avrebbero considerato «vita non degna di essere vissuta», in quanto priva di una «pienezza di facoltà motorie e psichiche» (decreto 9 luglio 2008 sul caso Englaro). Miles, che ora è un pensionato di 66 anni, non solo riesce a camminare e parlare, ma si è persino dedicato all’hobby delle corse automobilistiche al volante della sua Jaguard E-type. La storia di quest’uomo merita di essere raccontata.
Scaricate e ascoltate il commento al Vangelo di domenica prossima dal sito di Radio Vaticana.
Da anni in Indonesia, Lukas Prima offre ogni domenica insieme alla moglie e altri medici cure gratis ai poveri della sua parrocchia, tra cui diversi musulmani. La sua testimonianza è fra quelle presentate a un incontro avvenuto lo scorso 9 ottobre a Jakarta, per sostenere la missione dei laici nella Chiesa.
Pubblicato il Motu Proprio di Benedetto XVI sulla nuova Evangelizzazione; il Papa chiama a un nuovo slancio missionario la Chiesa, soprattutto, ma non solo, nei paesi di antica cristianità.
Diecimila persone si sono riunite al palasport di Monza nel fine settimana per incontrare e pregare con Marija Pavlovic, una delle sei veggenti di Medjugorje che tutti i giorni ha una visione.
Le suore della Congregazione delle Figlie di Gesù sono in festa per la canonizzazione della loro fondatrice, madre Cándida María de Jesús, che avverrà questa domenica in Vaticano insieme a quella di altri cinque beati.
L'evento rappresenta per loro “un forte appello a una vita più santa e dedita”, un'occasione per rinnovare “il sogno di vivere sempre più secondo i valori del Vangelo e di vivere più centrate nella persona di Gesù Cristo come Madre Cándida”, ha detto a ZENIT suor Anna-Maria Cinco Castro, membro della comunità e postulatrice della causa di beatificazione.
Benedetto XVI ha paragonato questo lunedì la spaventosa lotta della “donna vestita di sole” contro l'enorme drago rosso come il fuoco narrata dall'Apocalisse alla lotta che i credenti combattono oggi contro le ideologie e i poteri, inclusi i “capitali anonimi che schiavizzano l'uomo”.
Il Pontefice è intervenuto alla prima sessione di lavoro del Sinodo dei Vescovi del Medio Oriente offrendo un'impressionante meditazione sulla storia alla luce del capitolo 12 dell'ultimo libro della Bibbia cristiana.
Nella visione biblica, “il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato”, spiega il versetto 4, ma la donna “partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono”.
“Qui il mistero mariano è il mistero di Betlemme allargato al mistero cosmico – ha spiegato il Papa ai Patriarchi, ai Cardinali e ai Vescovi di tutti i Paesi del Medio Oriente –. Cristo nasce sempre di nuovo in tutte le generazioni e così assume, raccoglie l'umanità in se stesso. E questa nascita cosmica si realizza nel grido della Croce, nel dolore della Passione. E a questo grido della Croce appartiene il sangue dei martiri”.
I cristiani in Medio Oriente devono impegnarsi nella promozione di una democrazia sana, capace di riconoscere il contributo alla vita pubblica delle diverse religioni e di frenare l'avanzata dell'Islam politico.
E' questo uno dei nodi centrali affrontati da Sua Beatitudine Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto) e Relatore Generale al Sinodo per il Medio Oriente, nell'aprire questo lunedì in Vaticano i lavori dell'Assise che riunirà per due settimane 185 Padri sinodali sul tema “La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. 'La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola'” (At 4, 32).
“Vi sto mandando un santo”. Furono queste le parole di padre André Provençal, che conobbe il giovane Alfred Bessette e decise di presentarlo alla Congregazione della Santa Croce a Montreal (Canada). L'allora aspirante prese poi il nome di fr. André.
Papa Benedetto XVI lo canonizzerà il 17 ottobre, insieme ad altri cinque beati. Sarà il primo santo di questa Congregazione. Migliaia di persone visitano a tutt'oggi la sua tomba, situata nel santuario di San Giuseppe, che egli stesso fece costruire sul cosiddetto Mont Royal.
Parlando con ZENIT, padre Mario Lasciabell, il vicepostulatore della sua causa, ha detto che i fedeli “hanno manifestato per iscritto il proprio desiderio che la Chiesa riconoscesse quanto prima la santità dell'umile amico dei poveri e degli afflitti”.
Teresa d’Avila nacque in Spagna nel 1515 e morì ad Alba de Tormes il 4 ottobre 1582. Paolo VI la proclamò dottore della Chiesa. Consideriamo ora come si inseriscono gli Angeli eletti e quelli decaduti nel contesto della complessa esistenza di S.Teresa d’Avila, nelle sue vicende umane, nel suo cammino interiore, nelle sue esperienze mistiche. Le fonti, che ci offrono notizie a riguardo, sono gli scritti della Santa, soprattutto l’autobiografia in cui elle descrive le sue visioni soprannaturali di Angeli e di demoni; e il “Cammino di perfezione” dove, in numerose pagine, mette in guardia specialmente le persone religiose, contro le tentazioni e i tranelli del demonio, specificandoli e dando opportuni consigli pratici. Nella “Vita” S.Teresa ricorda che, in un periodo di dubbi interiori nel timore di non essere nella volontà di Dio, di non camminare nella verità “prendevo per protettori alcuni Santi, perché mi liberassero dal demonio; facevo novene, mi raccomandavo a S.Ilarione (un eremita leggendario del Monte Carmelo, sec. IV) e a San Michele Arcangelo, che invocavo con rinnovata devozione…”.
Stiamo assistendo a un processo di mescolanza tra i popoli di eccezionale portata. Vere e proprie migrazioni sono in atto dal sud verso il nord del mondo, da un continente all’altro, tra nazioni di uno stesso continente. Sia chiaro: mescolanze e migrazioni sono sempre avvenute nella storia dei popoli. Ma quello che in altre epoche si diluiva in tempi lunghi, si concentra ai nostri giorni nell’arco di pochi decenni. Si può dire che vi assistiamo in presa diretta, con tutte le fibrillazioni che i movimenti di massa contemporanei arrecano nelle aree di destinazione, l’Europa in primo luogo.
Soprattutto con i processi di decolonizzazione che hanno interessato l’Asia negli anni ‘60, quindi l’Africa nel ’70, per accelerarsi ulteriormente negli anni ’90 con la fine del comunismo come lo abbiamo conosciuto, la pressione sulle frontiere non ha fatto che crescere. Non è più una profezia da visionari affermare che il meticciamento su grande scala è iniziato e resterà nel futuro dell’Europa per molto tempo.
All'apertura del Sinodo sul Medio Oriente, Benedetto XVI parla senza leggere discorsi preparati.
Sarebbe facile esprimere le preoccupazioni "della Chiesa" come se la Chiesa fosse qualcosa di generico, una specie di organismo di vigilanza sulla spiritualità e (fino a qualche tempo fa) sulla buona morale del mondo. Mòniti contro la droga, contro le lotte fratricide, contro il terrorismo, contro la povertà e la fame, contro l'aborto sono cose che ci si aspettano dalla Chiesa, appartengono al suo ruolo.