Nel 2010 il Pime festeggia i vent’anni dell’Alp (Associazione Laici Pime). Ecco la testimonianza di Michela Nolli di Casale Corte Cerro (Verbania), che prossimamente parte per la Costa d’Avorio.
Mons. Mariano Crociata, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha espresso apprezzamento e incoraggiamento per il lavoro dell'associazione Meter, fondata da don Fortunato Di Noto, che da oltre 20 anni si batte in prima linea contro la pedofilia e per la tutela dell'infanzia.
E' quanto si legge in un messaggio inviato a don Di Noto, in occasione dell'apertura, il 9 ottobre a Roma, presso la Parrocchia San Romano, del 7 Corso di formazione per operatori Meter che ha visto la numerosa partecipazione di volontari provenienti dalla capitale e dall'Italia nell'orizzonte di una formazione propedeutica sui diritti dell'infanzia nella Chiesa e nella società civile, in previsione della nuova sede a Roma di Meter.
I dati offerti al Sinodo per il Medio Oriente: i cattolici sono l’1,60% della popolazione. Diminuiti nei Paesi di antica tradizione cristiana, aumentati in quelli dell’immigrazione, come l’Arabia Saudita. Critiche al giuramento di fedeltà a Israele “Stato ebraico”.
Come il papa guarda al Sinodo, ai problemi della regione e alle Chiese? Ecco alcune annotazioni: la tradizione apostolica delle Chiese orientali, la loro diversità e unità col papa. Il suggerimento per gli ortodossi; l’importanza della missione e dell’annuncio di Cristo salvatore anche per i musulmani. L’enfasi sulla “terra” di israeliani, palestinesi, musulmani e la testimonianza cristiana su una “terra” che non è di questo mondo.
Al via l’Assemblea speciale con la messa presieduta da Benedetto XVI. È necessario potenziare la comunione e la testimonianza dei cristiani, rafforzando i legami fra le Chiese cristiane e il dialogo con ebrei e musulmani. Ma occorre garantire ai cristiani della regione “di vivere dignitosamente nella propria patria”, garantendo libertà religiosa, pace e giustizia. Occorre il contributo di tutti: della comunità internazionale; delle religioni perché rifiutino la violenza; della Chiesa universale perchè i fedeli sentano "la gioia di vivere in Terra Santa".
Monsignor Louis Sako, Arcivescovo caldeo di Kirkuk (Iraq), è stato il primo a proporre pubblicamente la celebrazione di un Sinodo di tutti i Vescovi del Medio Oriente, e Benedetto XVI ha accettato la sfida di questa convocazione senza precedenti nella storia.
In questa intervista, il presule iracheno analizza gli obiettivi di questo vertice episcopale in svolgimento in Vaticano dal 10 al 24 ottobre sul tema “La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: Comunione e testimonianza. 'La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola' (Atti, 4, 32)”.
Un giornalista mi chiede “perché la Chiesa si oppone alla concessione del premio Nobel a Robert Edwards”, pioniere della fecondazione in vitro. Non si tratta di opporsi, ma di distinguere: non gli è stato concesso il “Nobel per l’etica” (che, fortunatamente, non esiste) ma quello per la medicina. Da molti commenti, invece, sembrerebbe che il riconoscimento da parte della Accademia di Oslo debba per forza spazzare via ogni dubbio e ogni domanda sui molteplici problemi etici legati alla pratica della fecondazione artificiale.
Si ripete in continuazione la cifra di 4 milioni di bambini nati grazie alle ricerche di Edwards. E sembra che, con questi numeri alla mano, ogni tentativo di riflessione etica sia ormai fuori luogo. “Il Vaticano prepara il rogo mediatico”, ha scritto qualcuno. C’è, però, qualche cosa di strano nel mondo della fecondazione artificiale: non pochi operatori in questo campo si pentono e cambiano lavoro. Ne conosco ormai diversi. Riflettono, si interrogano, si tormentano... e a volte lasciano le provette, nonostante i lauti guadagni. Avete mai visto un ginecologo tormentato nella sua coscienza per il fatto che con il suo lavoro aiuta i bambini a venire in questo mondo nella sala parto?
4 milioni di bambini nati. Quanti milioni di bambini non nati? Quanti milioni eliminati in stadio embrionale nello stesso momento in cui i loro fratelli venivano trasferiti nell’utero della madre? Quanti milioni si trovano oggi congelati in azoto liquido, perché “avanzano”?
All'Arsenale della Pace del Sermig - Servizio Missionario Giovanile, ex fabbrica di armi convertita in luogo di accoglienza degli ultimi, in "università del dialogo" tra ebrei, cristiani e musulmani, nel cuore vivo e multirazziale della città di Torino (in piazza Borgo Dora) si lavora al terzo appuntamento mondiale dei Giovani della Pace, fissato per il 16 ottobre. "Il mondo si può cambiare" è il titolo dell'evento rivolto ai giovani intenzionati ad abbandonare paura, sfiducia, degrado morale per lasciare posto alla speranza, ai sogni, all'etica.
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Una "proposta per un nuovo stile di vita", recita lo slogan sul sito del Sermig realizzato per informare sull'incontro mondiale (www.giovanipace.org). «Il racconto che il mondo si può cambiare è la buona notizia che la nostra credibilità ci ha messo la faccia, è raccontare con la nostra vita la bella notizia del nostro crederci a quanti sono stanchi e oppressi», ha scritto Ernesto Olivero in un messaggio indirizzato ai tremila giovani che si sono riuniti questa estate a Collemaggio, in Abruzzo, in vista dell'appuntamento mondiale nel capoluogo piemontese.
Questa è una storia bellissima e impossibile. Ha una forza simbolica eccezionale. Può essere tutto: che finisca così, con una gloria effimera. Oppure può essere un punto di partenza. Qui proviamo a evitare che sia insabbiata, dimenticata oppure travisata, ridotta a un incidente folcloristico, devoto, consolatorio.
Veniamo al punto. Per la prima volta una istituzione europea ha affermato la negatività dell’aborto, il diritto-dovere di mettere al primo posto la persona, affermando uno di quei principi non-negoziabili che Benedetto XVI invoca continuamente, non in nome di una etica cattolica, ma sulla base di un amore semplice alla verità del nostro essere uomini.