Pandit Dharam Prakash Sharma è figlio di due eroi dell’indipendenza dell’India. All’età di 17 anni legge il Discorso della montagna, che gli fa incontrare Gesù. Dopo 20 anni di ricerca, una carriera nel cinema, negli affari e nella politica, la conversione e il battesimo. Solo Cristo “spezza la catena del peccato e trionfa sulla morte”.
Una folla di manifestanti ha impedito ai fedeli di raggiungere la chiesa. Analoghe provocazioni il giorno di Natale e il 27 dicembre. Alla base delle proteste il mancato rilascio del permesso di edificare luoghi di culto cristiani. Attivista per la pace: lo scenario è “preoccupante”.
Commento al vangelo di domenica prossima da Radio Vaticana. Il file da scaricare è quello del martedì, il commento è negli ultimi 8 minuti.
Il tema dell’amicizia non è trattato in modo sistematico né nella Regola né nella Vita di san Benedetto scritta da Gregorio Magno, ma le due opere sono impregnate di amicizia, intesa come aiuto e compagnia offerta all’uomo per il compimento di sé in questo mondo e per la felicità eterna. Gregorio Magno racconta che san Benedetto «desiderando di piacere solo a Dio abitò con se stesso, perché, sempre vigilante alla custodia di se stesso, sentendosi sempre sotto lo sguardo del Creatore, sempre scrutandosi, non divagò fuor di se stesso l’occhio della sua anima».
Matt King era un ragazzo pieno di vita che aveva appena coronato un suo sogno. Quello di diventare giocatore professionista di rugby nella squadra giovanile della London Broncos Accademy. Si sentiva quasi aria di primavera il giorno in cui avrebbe dovuto giocare, nel campo di Halifax, la sua prima partita proprio da professionista. Ma quel 4 aprile 2004, quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita, si trasformò in tragedia. Dopo soli 20 secondi dall’inizio del gioco, sotto il peso di un avversario, Matt non ha neppure il tempo di accorgersi di essere entrato uno stato comatoso.
E’ molto interessante il dibattito sviluppato da ilsussidiario.net attorno all’ultimo libro di Alberto Alesina e Andrea Ichino L’Italia fatta in casa. Per riprendere il dibattito occorre, a mio avviso, entrare nel merito del libro che è tanto più interessante dopo le parole del Papa che invita a non fidarsi delle previsioni di maghi ed economisti. Vediamo perché.
Sintetizzando brutalmente, la traiettoria del ragionamento dei due autori è che l’Italia cresce poco rispetto agli altri Paesi anche perché molte delle attività che in altri Paesi sono affidate al mercato (cura dei figli, dei genitori anziani, della casa, ecc…) vengono svolte dalle famiglie. E, in particolare, dalle donne. Se si vuole ottenere, quindi, un aumento del Pil e “liberare” le donne dal lavoro domestico, bisogna defiscalizzare il salario femminile. In questo modo si ottiene l’effetto di affidare al mercato quelle funzioni che oggi sono sulle spalle di mogli e compagne dato che “quando una famiglia è unita come quella italiana diventa molto più semplice e conveniente produrre beni e servizi in casa, anche quelli che potrebbero essere acquistati sul mercato” .