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Messaggio del 25 aprile 1998: Cari figli, oggi vi invito ad aprirvi a Dio con la preghiera come un fiore si apre ai raggi del sole del mattino. Figlioli non abbiate paura. Io sono con voi e intercedo presso Dio per ognuno di voi, perché il vostro cuore accetti il dono della conversione. Solo così, figlioli, capirete l'importanza della grazia in questi tempi e Dio vi diventerà più vicino. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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«La visita del Papa alla sinagoga di Roma è un fatto negativo». È una posizione dura quella espressa dal presidente dell'Assemblea rabbinica italiana Giuseppe Laras, che domenica non parteciperà alla storica cerimonia nel Tempio maggiore di Lungotevere De' Cenci. Secondo il presidente dei rabbini italiani, che ha rilasciato un'intervista al Juedische Allgemeine Zeitung, giornale della comunità ebraica tedesca, nulla di positivo può derivare dalla visita di Benedetto XVI, «né per il dialogo ebraico-cattolico, né per il mondo ebraico in genere. L'unica che potrà trarne vantaggio sarà la Chiesa, in particolare nelle sue correnti più retrive. Qualora si verificasse un nuovo motivo di attrito con il mondo ebraico, potrà servirsi di questo evento per ribadire ed esibire la sua sincera amicizia nei nostri confronti». Aggiungendo: «Durante l'attuale pontificato, il 'rapporto fraterno' è diventato sempre più debole». E l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Mordechai Lewy, ha rincarato la dose: «L’antigiudaismo cattolico esiste ancora». Per la cronaca: il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, che accoglierà il Papa insieme al rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, ha dichiarato recentemente di avere da anni la tessera del partito radicale… È proprio una bella compagnia.
Dal carcere di Nakkhu (Kathmandu), Ram Prasad Mainali ex leader del Nepal Defence Army dice di essere cambiato grazie alla lettura della Bibbia. Insieme all suo gruppo è responsabile degli attentati alla cattedrale di Kathmandu del 23 maggio scorso e alla Moschea Birantnagar avvenuto il 26 aprile. Parroco della cattedrale: “Dobbiamo comprendere se il suo è un vero cambiamento”.
A pochi giorni dal decreto sul miracolo che apre le porte alla beatificazione di Chiara Luce Badano, echi immediati giungono tramite internet.
Provvedimenti a sostegno delle famiglie numerose, leggi più condivise, priorità alle fasce sociali più colpite dalla crisi, attenzione alla vita umana in tutti i suoi aspetti. Lo chiede il Papa agli amministratori di Roma e del Lazio, ricevuti oggi in udienza in Vaticano.
Paolo Brosio terrà la propria testimonianza sul suo percorso di fede, raccontando momenti della propria vita privata e professionale che lo hanno portato alla conversione. Appuntamento alle ore 20.30 presso la Chiesa Santa Rosa da Lima di Torino.
Sono già aperte le iscrizioni ed in molti si stanno prenotando per i prossimi viaggi umanitari a Medjugorje ed in Terra Santa, organizzati da Paolo Brosio e la sua Fondazione “Olimpiadi del cuore”. Ecco di seguito tutte le informazioni ed i recapiti per ulteriori richieste o prenotazioni.
Sabato 16 Gennaio Paolo Brosio sarà a Crema insieme a Padre Milenko, capo dei frati di Medjugorje, ed al veggente Jakov, il più piccolo dei sei ai quali è apparsa la Madonna a Medjugorje. Saranno presenti oltre cento studenti universitari poveri, provenienti dalla Bosnia, che grazie a questo evento saranno aiutati per il proseguimento dei loro studi. Il programma: ore 16, Parrocchia di SS. Trinità (via XX Settembre, 102 – Tel. 0373.257050), Paolo Brosio offrirà la propria testimonianza ed al termine rimarrà disponibile per firmare, con dedica personale per chi lo desidera, il proprio libro “A un passo dal baratro”, che sarà in vendita per l’occasione.
La Croce rossa parla di 3 milioni di persone fra morti, feriti e senzatetto. I sopravvissuti scavano a mani nude fra le macerie alla ricerca di parenti e amici. Mancano medici e medicine, la gente intona canti tradizionali e preghiere. Fonti di AsiaNews: situazione drammatica, impossibile sapere il numero delle vittime.
Un terremoto di proporzioni tremende ha sconvolto Haiti, il Paese più povero del continente americano. Il sisma, di magnitudo 7, si è verificato alle 22,53, ora italiana, seguito da un’altra decina di scosse. L’epicentro è stato individuato a una ventina di chilometri dalla capitale Port-au-Prince, a circa 8 km di profondità. I danni sono incalcolabili. Non si contano i morti e i dispersi. Numerosi palazzi si sono sbriciolati, tra cui quello presidenziale. Le linee elettriche e quelle telefoniche sono fuori uso e un solo ospedale, nella capitale, funziona. Questo ha già esaurito la sua capacità di accoglienza, e la Croce rossa internazionale è al lavoro per evitare un’emergenza sanitaria. Carlo Zorzi, che dal 2003 al 2008 ha vissuto ad Haiti come cooperante di Avsi - attualmente ricopre il medesimo incarico in Costa d'Avorio - racconta a ilsussidiario.net le sue impressioni. E le tribolazioni di un Paese che conosce molto bene.
La fondatrice della Pastorale del Bambino, il medico Zilda Arns, 75 anni, è morta nel terremoto che ha devastato Haiti questo martedì. Secondo le informazioni diffuse dal Governo brasiliano, al momento del terremoto la Arns camminava per le vie di Port-au-Prince accanto a due soldati. Era a Haiti per una missione della Pastorale del Bambino.
L'Arcivescovo di Port-au-Prince, monsignor Joseph Serge-Miot, è morto nel violento terremoto che ha devastato questo martedì la capitale di Haiti. Il suo corpo è stato rinvenuto tra le macerie dell'Arcivescovado, secondo quanto hanno confermato a Roma fonti missionarie. Il vicario generale dell'Arcidiocesi, monsignor Benoît Seguiranno, al momento della chiusura di questa edizione risultava disperso, ha aggiunto l'agenzia Missionary International Service News Agency (MISNA) citando i missionari della Società di San Giacomo, presenti ad Haiti da 40 anni. Monsignor Serge-Miot, 63 anni, era Arcivescovo da due ed era stato coadiutore dell'Arcidiocesi per più di dieci. Era stato consacrato Vescovo nel 1997 da monsignor Christophe Pierre, allora Nunzio Apostolico ad Haiti e attualmente rappresentante papale in Messico. “Siamo a terra”, ha spiegato in un messaggio di posta elettronica padre Andre Siohan, dei missionari di San Giacomo, a MISNA.
Dopo la riduzione del periodo tra separazione e divorzio da 5 a 3 anni, si torna ora a chiedere un'ulteriore abbreviamento dei tempi, arrivando a un anno o addirittura a sei mesi. “Nella sostanza si vuole un divorzio cash and carry (...) trasformando sempre più la separazione legale a semplice e scomoda anticamera dello scioglimento del vincolo”, ha commentato a questo proposito Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari. “Oggi come negli anni passati ribadiamo il nostro 'no' a scelte di questo genere”, ha spiegato.