MaM
Messaggio del 25 giugno 2000: Cari figli, Oggi vi invito alla preghiera. Chi prega non ha paura del futuro. Figlioli non dimenticate: Io sono con voi e vi amo tutti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Per molti cattolici, la figura di Anna Katharina Emmerick (1774-1824) beatificata dal papa Giovanni Paolo II nel 2004, è essenzialmente legata al famosissimo film dell’attore regista australiano Mel Gibson “La Passione di Cristo”, la cui sceneggiatura è in buona parte, per gli aspetti non tratti ovviamente dai vangeli canonici, basata sulle visioni attribuite alla monaca agostiniana tedesca.
I leader turchi reagiscono al referendum elvetico che proibisce la costruzione di minareti. Si chiede ai musulmani di ritirare i propri conti bancari dalla Svizzera. Ma qualcuno chiede al governo di Ankara di “guardare il fondo nero della propria pentola”: permessi mai ricevuti per costruire chiese o restaurarle; promesse non mantenute sulla chiesa di san Paolo a Tarso e sulla scuola teologica ortodossa di Halki.
Con l'aiuto di Dio e la fiducia riposta fermamente in Lui, anche la malattia può diventare una “scuola di speranza”, afferma Benedetto XVI nel Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale del Malato, che si celebrerà l'11 febbraio prossimo. Nel testo, il Papa esorta a seguire l'esempio di Cristo, che nell'Ultima Cena “si è chinato a lavare i piedi agli Apostoli, anticipando il supremo atto di amore della Croce”.
Né gli schiaffi di suo padre né le prese in giro dei suoi amici, né la discriminazione da parte di alcuni compagni di seminario né un grave cancro hanno potuto tener lontano un giovane gitano dalla sua vocazione sacerdotale. Nato 35 anni fa nel quartiere di La Mina a Barcellona, Juan Muñoz Cortés ha sentito fin da quando aveva dodici anni la vocazione al sacerdozio, una chiamata nella quale sono intervenute persone concrete che occupano un posto speciale nel suo cuore, ma anche forti esperienze spirituali. Il presbitero spiega la sua vicenda in questa intervista a ZENIT, che nell'Anno Sacerdotale offre le “confessioni” di Cardinali, Vescovi e sacerdoti sulla loro vocazione.
Questo giovedì è stato presentato alla Radio Vaticana il nuovo sito internet ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che sarà on line dall’8 dicembre prossimo all’indirizzo www.chiesacattolica.it. A quattro anni di distanza dall’ultimo restyiling curato dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio informatico della CEI, il sito web si presenta con diverse novità, sezioni e aree informative per rispondere al meglio alle esigenze delle 226 diocesi e delle 26mila parrocchie presenti in Italia.
Nel mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo, “l’umana sofferenza attinge senso e pienezza di luce”: è quanto scrive il Papa nel Messaggio per la 18.ma Giornata Mondiale del Malato, che ricorre il prossimo 11 febbraio, nella Memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes. Nel documento, pubblicato stamani, Benedetto XVI ricorda il 25.mo anniversario dell’istituzione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari ed esorta i cristiani a vivere concretamente la parabola del Buon Samaritano.
Lavorare per far sì che “ogni comunità abbia un luogo di culto, una chiesa o una struttura in cui ritrovarsi per il Natale” è una delle priorità sottolineate da monsignor Giuseppe Molinari, Arcivescovo de L'Aquila, durante questo periodo d'Avvento. A otto mesi dal terremoto che il 6 aprile ha devastato il capoluogo abruzzese e numerosi paesi limitrofi, il presule ha parlato al Sir delle necessità più urgenti per la popolazione e l'Arcidiocesi, ricordando che un buon numero di strutture verrà reso agibile per le festività.
Le minacce islamiche hanno costretto la Congregazione cattolica delle Figlie della Croce, che gestisce alcune scuole in Pakistan, a cancellare le celebrazioni del suo giubileo. I festeggiamenti erano previsti per commemorare il 175° anniversario della fondazione delle Figlie della Croce e per l'anno giubilare della Congregazione (2008-2009), ma sono state sospese a causa delle minacce dei talebani e del clima di insicurezza che vive il Pakistan.
A sorpresa, il consiglio d'amministrazione dell'Agenzia del Farmaco dopo oltre due ore di riunione ha deciso di non modificare la delibera per l'immissione in commercio della pillola RU486 come era stato richiesto da una lettera del ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Secondo quanto si apprende, infatti, il Cda ha deciso che non è compito dell'Aifa prevedere quale tipo di ricovero sia necessario per la somministrazione della pillola, ma questo spetta a governo e Regioni. «Il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco - si legge nella nota dell'Aifa - riunito oggi in seduta straordinaria, dopo aver ripercorso tutto l’iter autorizzativo all’immissione in commercio del farmaco Mifegyne ed aver verificato la coerenza della Delibera assunta dal CdA il 30 luglio scorso per quanto riguarda i termini di compatibilità dell’utilizzo della RU 486 con la legge 194/78, ha ritenuto tale Delibera pienamente coerente con l’esigenza di garantire che il percorso abortivo avvenga in ambito ospedaliero come raccomandato dal signor Ministro».
Il sito cresce del 10% all’anno. Le richieste del Pakistan; i ringraziamenti dei martiri dell’Orissa; l’iniziale impegno dei musulmani a favore della libertà dei cristiani e della dignità delle donne. Il nostro grazie per il sostegno - anche economico – dei nostri lettori e amici.
Il comma 3 dell’articolo 42 del progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale dell’Emilia Romagna (paragonabile ad una “finanziaria” regionale) ha intenzione di parificare, nell’accesso ai servizi sociali e sanitari, le coppie sposate a quelle di fatto e ai singoli individui. L’Arcivescovo di Bologna, il Cardinale Carlo Caffarra, ha contestato fortemente questa riforma, con un appello pubblico ai politici “come cittadino, cristiano e vescovo”. Per il cardinale, l’approvazione di tale disposizione avrebbe “a lungo andare effetti devastanti sul nostro tessuto sociale”. Caffarra afferma che “vi possono essere leggi gravemente ingiuste, come sarebbe questo comma se venisse approvato, che non meritano di essere rispettate” e che il suo appello non può essere considerato una “indebita ingerenza clericale”: nonostante ciò, chiede di “riflettere seriamente”, poichè “Dio vi giudicherà, anche chi non crede alla sua esistenza, se date a Cesare ciò che è di Dio stesso”. Il presidente della Regione Vasco Errani ha risposto che l’appello del prelato, seppure “inedito” va valutato “con grande rispetto, come doveroso”, prospettando un possibile incontro chiarificatore con il card. Caffarra e rassicurando sul fatto che l’articolo del progetto di legge in questione “non ha certo intenzione di intervenire sulla definizione di famiglia che è normata nella Carta Costituzionale”.
Con pacifica irruenza, già nella sua Lettera agli artisti Giovanni Paolo II aveva posto il capitale interrogativo: «Per trasmettere il messaggio affidatole da Cristo, la Chiesa ha bisogno dell’arte, ma l’arte ha bisogno della Chiesa?». Vasta questione e profondo dilemma, che gira il coltello nella piaga di quella che è la modernità e la sua volontà (o ossessione) di liberarsi dai “pregiudizi” della fede.
Si potrebbero sintetizzare le risposte alle critiche pompose e imprecise dell’articolo di Giavazzi sulla famiglia (vedasi Il Corriere della Sera di domenica scorsa), con una battuta. Cosa ne vuol sapere un esperto di economia, che non più di tre anni fa proponeva come fondamentale misura, per liberare il benessere e la ricchezza dei cittadini italiani, la liberalizzazione dei taxi? Giavazzi riflette a partire da un recente libro di Alesina e Ichino sul rapporto costi benefici della famiglia in Italia. Ciò che esce dalla amplissima recensione che ne fa è l’idea che la famiglia sia un peso per l’Italia, peggiori le condizioni degli italiani invece di avvantaggiare la società e lo Stato. Non sfugge nel commento di Giavazzi una sorta di volontà manipolatrice della realtà italiana: il modello su cui si organizza la società non piace, a partire dalla prima cellula di vitalità sociale che è appunto la famiglia.