Non c'è motivo per cui la Chiesa non possa avere un giorno un Papa di colore, ha affermato questo lunedì il Relatore generale del Sinodo dei Vescovi per l'Africa rispondendo ai giornalisti.
Intervenendo a una conferenza stampa in occasione dell'inizio dell'assemblea episcopale di questo continente, il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Arcivescovo di Cape Coast (Ghana), ha risposto a un giornalista statunitense che ha presentato come esempio nel mondo politico l'elezione di Barack Obama.
Per il Cardinale relatore del Sinodo per l'Africa, per evitare la diffusione dell'Aids è più efficace investire in antiretrovirali che nella produzione di preservativi.
Come ci si aspettava, nella prima conferenza stampa di questa assemblea episcopale, alla quale ha partecipato il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Arcivescovo di Cape Coast (Ghana), i giornalisti hanno posto una domanda sul preservativo e sulla prevenzione dell'Aids.
Hanno un orario fisso, un giorno di riposo e un paio d'ore libere per pranzare. Il loro ufficio non ha una scrivania e un computer. E' un confessionale.
Le Basiliche papali di Roma e alcune altre chiese come quella del Gesù, dove si trova la tomba di Sant'Ignazio di Loyola, offrono quotidianamente il servizio della confessione in varie lingue.
Una luce rossa indica la disponibilità ad amministrare questo sacramento a chi lo richiede. Ci sono anche avvisi che indicano gli orari in cui ci si può confessare e le lingue per farlo: inglese, francese, spagnolo, italiano, portoghese, polacco e tedesco sono le più comuni.
Luis Enrique Marius, direttore generale del Centro Latinoamericano per lo Sviluppo, l'Integrazione e la Cooperazione (CELADIC), ha visitato di recente Tegucigalpa, capitale dell'Honduras, per conoscere da vicino la realtà che stanno vivendo gli abitanti dopo il rovesciamento del Presidente Manuel Zelaya il 28 giugno scorso.
Né la paura di fronte alla pressione nazista né il rifiuto per gli handicappati che si viveva nel suo Paese con il nazionalsocialismo di Hitler poterono soffocare l'intensa spiritualità e l'amore per i più deboli di fr. Eustachio Kugler.
La Diocesi di Regensburg ha celebrato la sua beatificazione questa domenica, presieduta da monsignor Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e inviato di Papa Benedetto XVI.
Come è stato osservato (nell’importante discorso tenuto in Commissione Affari sociali dall’on. Eugenio Mazzarella del Pd il 23 settembre), il passaggio dall’idea di “testamento biologico” a quella di “dichiarazione anticipata di trattamento” - di cui si è discusso in Senato e si dovrà discutere nella Camera - «tende a depotenziare il carattere rigidamente vincolante di una disposizione testamentaria» e a riaprire lo spazio della “alleanza terapeutica” tra medico e paziente, che un’interpretazione unilaterale delle disposizioni anticipate del paziente veniva a eliminare.
Ho scritto più volte della pillola abortiva, la famigerata Ru486 che sta per essere commercializzata in Italia. Già in partenza sbaglio: mi sto adeguando con le poche righe che ho scritto all'ipocrisia comune di quando si parla di questo argomento. In realtà la pillola abortiva è già utilizzata, e da anni, in Italia, con degli stratagemmi da alcune regioni, in particolare quelle più rosse. La capolista, non a caso, è l'Emilia Romagna. Migliaia di donne hanno abortito con questo cocktail di pillole, molte volte l'espulsione del feto è avvenuto in casa, in perfetta solitudine, in alcuni casi ci sono state conseguenze fisiche antipatiche, quasi sempre ci sono conseguenze psicologiche devastanti.
Ieri la polizia ha scoperto il cadavere, che presentava “segni di tortura”. La sera del 3 ottobre tre persone hanno sparato contro Imad Elia Abdul Karim, poi lo hanno sequestrato. L’uomo, 55enne padre di due figli, è conosciuto all’interno dell’ambiente sanitario. Arcivescovo di Kirkuk: “cristiani bersaglio di sequestri e omicidi”.
“A fronte di una natalità insufficiente come faremo a garantire un futuro a questo Paese?”, perché “un paese che non fa figli è un paese che dimentica il proprio futuro”.
Con queste parole Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri (FIMP), ha aperto a Roma, mercoledì 30 settembre, il terzo congresso nazionale della federazione intitolato “Il Paese delle culle vuote”.