Alcune notizie su come si sono vissuti questi giorni di fine anno a Medjugorje.
Un gran numero di scoperte archeologiche ha gettato luce sugli scritti del Nuovo Testamento, ampliando la nostra conoscenza del mondo dal quale emersero; un mondo con il quale sono in dialogo continuo.
"Dio non ci abbandona mai", anche nelle "prove più difficili e dolorose", come nelle "calamità che hanno colpito nei giorni scorsi il Sudest asiatico". Così il Papa, oggi all'Angelus, ha parlato delle sofferenze che milioni di persone in Asia stanno vivendo a causa dello tsunami del 26 dicembre. Una parola di chiarimento per i tanti che si sono interrogati in questi giorni sul senso della catastrofe, e anche un messaggio di conforto, visto che Giovanni Paolo II parla della "speranza di un mondo migliore" che si può avere se si segue l'insegnamento di Dio.
Il 31 dicembre alle ore 18 nella Patriarcale Basilica Vaticana i Primi Vespri, con il Te Deum e il 1° gennaio alle ore 10 la Celebrazione Eucaristica della solennità di Maria S.S. Madre di Dio, seguita dalla Recita dell’Angelus Domini.
Il devoluto della vendita, come spiega Don Piero Maggi, sarà devoluto per aiutare concretamente i bambini orfani della guerra in Bosnia Erzegovina, raccolti nel centro di Siroki Erijeg, fondato da Padre Jozo Zovko, già parroco di Medjugorje.
Dopo 25 anni di guerra civile primi timidi segnali di riavvicinamento.
Gli auguri per il nuovo anno prendono forza dalla nascita del Messia “che è la benedizione di Dio per ogni uomo e per il mondo intero”: all’Angelus di oggi il Papa ha detto che la pace e la vittoria sul male e sulle tragedie si fondano su Cristo, “la nostra pace”.