Sotto il Tuo Manto

Domenica, 7 settembre 2025 - San Giovanni da Lodi (Letture di oggi)

Anche oggi, tra quelli che sono soliti fare la Comunione nei giorni feriali, ve ne sono che si lasciano prendere dalla fretta. Non sono ancora entrati in Chiesa e sono già  alla balaustra; non hanno ancora ingerito la Sacra Particola e stanno già  uscendo di Chiesa. Adducano varie scuse: hanno tanto da fare, sono già  in ritardo per recarsi al lavoro; e non pensano che potrebbero rimediare alzandosi anche solo dieci minuti prima e avrebbero il tempo non solo per fare la Santa Comunione, ma soprattutto per farla con un minimo di devozione. San Filippo aveva notato nella sua Chiesa che un signore faceva proprio così: appena ricevuta la Comunione si alzava dalla balaustra e usciva difilato dalla Chiesa come se la terra gli scottasse sotto i piedi. Un giorno decise di dargli una piccola lezione ricorrendo ad un astuto scherzo. Chiamò due chierichetti e diede a ciascuno di loro una candela accesa con questo incarico: Tenete d'occhio quel signore. Appena si allontanerà  dalla balaustra per uscire di chiesa, voi vi metterete al suo fianco e lo inseguirete fino a quando non ritorni indietro. Poco dopo quell'uomo, come al solito, si alza dal banco, si accosta alla sacra mensa e poi, via difilato. I due chierichetti subito gli si mettono al fianco e lo accompagnano svelti. L'uomo lì per lì si stupì, poi si indignò, credendosi burlato e minacciò di passare a vie di fatto se quei due non se ne andavano. Ma i due accoliti col loro cero acceso continuarono a stargli accanto imperterriti. Solo dopo un po' gli spiegarono la faccenda: era Filippo che li mandava. Aggiunsero che dovevano, come prescrive la liturgia, tenergli i due ceri accesi al fianco perché egli aveva appena ricevuto l'Ostia consacrata e quindi il Signore era ancora realmente presente in lui sotto le specie eucaristiche. L'uomo comprese allora la morale dello scherzo e si decise di tornare in chiesa dove Filippo l'attendeva con il suo sguardo bonario e malizioso. (San Filippo Neri)

Commento al Vangelo di Giovanni di Don Fabio Rosini



Gv 6,24-35 (Versione 5)

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perchè avete visto dei segni, ma perchè avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perchè su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perchè vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto:“Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

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