Sotto il Tuo Manto

Sabato, 19 luglio 2025 - San Simmaco papa (Letture di oggi)

È bello dire "io pregherò per te". Pregare per qualcuno è come entrare nella vita dell'altro in punta di piedi, senza far rumore, senza pretendere né disturbare, ma solo per depositare nel cuore un seme di speranza. Il dono di preghiera non conosce prezzo, non ha un valore particolare, è un dono spirituale gratuito che vuole arrivare al cuore, che può riservare molte sorprese, che vuole dire che tutto è possibile per chi crede. Il dono di preghiera è quel tesoro che non conosce l'usura del tempo né corruzione della ruggine, e non teme l'irruzione di ladri. Ricordati, quando preghi Dio per gli altri, tutto il cielo Lo supplica per te. Io prego per te e tu prega per me, però che non sia una formalità  ma una scelta, una promessa, un impegno. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Luca di Don Fabio Rosini



Lc 9,51-62 (Versione 5)

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sè. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perchè era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va' e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

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