Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 21 luglio 2025 - San Lorenzo da Brindisi (Letture di oggi)

Succede che durante una grande prova ti senti oppresso da una strana apatia che toglie al tuo cuore il fervore spirituale e la voglia di pregare. Ma appena passa la prova e torna il sereno, il cuore si rianima e riprende a pregare. È molto strano che tu non preghi proprio quando dovresti farlo di più. Nei momenti di prova il diavolo cerca di disarmarti togliendoti l'arma della preghiera, facendoti credere che sia inutile pregare. Proprio nella prova dovresti pregare di più per non soccombere alla tentazione. Le vie per le quali il Signore ti conduce non sono sempre quelle della luce. È necessario a volte passare attraverso le tenebre delle prove per purificare il cuore, per rafforzare la fedeltà  a Dio e per crescere nella fede. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Marco di Don Fabio Rosini



Mc 9,38-48 (Versione 3)

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchè non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perchè non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perchè siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anzichè con le due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anzichè con i due piedi essere gettato nella Geenna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anzichè con due occhi essere gettato nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

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