Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

Un discepolo si era macchiato di un grave peccato. Tutti gli altri reagirono con durezza condannandolo. Il maestro, invece, taceva. Uno dei discepoli non seppe trattenersi e sbottò: "Non si può far finta di nulla, Dio ci ha dato gli occhi!" Il maestro allora replicò: "Sì, è vero, ma ci ha dato anche le palpebre!" Il giudicare gli altri è sempre da evitare. La correzione fraterna è praticabile solo se scaturisce dall'amore e da chi si riconosce figlio perdonato dal Padre, fratello tra fratelli. Gesù non scelse Pietro perché non avesse di meglio: lo scelse perché, proprio attraverso l'amara esperienza del rinnegamento, ha saputo lasciarsi perdonare, trasformare e amare dal Signore. Solo chi si sente perdonato e amato è capace di comprendere, amare e guidare gli altri. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Luca di Don Fabio Rosini



Lc 18,1-8 (Versione 2)

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio nè aveva riguardo per alcuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva:“Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po' di tempo egli non volle; ma poi disse tra sè:“Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perchè non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

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