Sotto il Tuo Manto

Mercoledi, 23 luglio 2025 - Santa Brigida (Letture di oggi)

La dispersione è il nemico numero uno della preghiera. Quando preghi in uno stato dispersivo, finisci sempre per essere frustrato. Invece quando sei in Dio ti senti unito, solido, forte, felice. Ma prima di entrare in Dio hai bisogno di silenzio di un luogo adatto: una chiesetta, un bosco, una stanza appartata. Scegli un momento in cui non sei perseguitato dalla fretta né da preoccupazioni. Una volta ottenuto il silenzio, apriti alla presenza di Dio. Rimani con Lui con un'attenzione come chi ama e si sente amato. Non guardare te stesso. Non pretendere di comprendere. Non analizzzare ciò che vivi. Esiste solamente un Tu per il quale tu sei in questo momento un'attrazione amorosa. Ami e ti senti amato. Tu sei un vaso vuoto, Dio è il contenuto: lasciati riempire. Tu sei un prato in fiore, Lui è il sole: lasciati riscaldare e vivificare. Resta così per lungo tempo, poi torna alla vita concreta pieno di gioia. (Don Nikola Vucic)

LETTERA 12: Agostino ritorna sul quesito relativo all'Incarnazione


Scritta tra il 389 e il 391.

Agostino ritorna sul quesito relativo all'Incarnazione, che aveva cominciato a discutere nell'Ep. precedente; ma la lettera ci è giunta in minima parte.

AGOSTINO A NEBRIDIO

1. Tu mi scrivi d'avermi inviato più lettere di quante io ne abbia ricevute: eppure né io posso non prestar fede a te né tu a me. Mi spiego: anche se nel risponderti io non riesco ad essere alla pari con te, tuttavia le tue lettere io le conservo con una cura non minore della frequenza con cui mi sono inviate da te. Che tu poi ne abbia ricevute da me non più di due piuttosto lunghe, siamo d'accordo, giacché non te ne ho inviata una terza. Ora, controllando le minute, mi sono accorto d'aver risposto press'a poco a cinque tuoi quesiti; senonché una questione ivi trattata (per dir così) di passaggio, pur essendo stata affìdata non avventatamente alla tua intelligenza, tuttavia non ha forse soddisfatto appieno la tua avidità. Ma bisogna che tu la freni un poco e accetti di buon grado qualche trattazione sommaria; naturalmente col patto che se, risparmiando le parole, io riesco incomprensibile in qualche cosa, tu non mi risparmi affatto, ma mi chieda tutto ciò che ti è dovuto in forza di quel diritto [dell'amicizia], di cui vi potrebbe essere per me forse qualcosa di più efficace, se potesse esserci qualcosa di più piacevole. Perciò tu potrai annoverare questa lettera tra le mie minori, ma non ho potuto permettere che non diminuisse per nulla il mucchio dei miei debiti. Poiché nemmeno tu me ne invii alcuna, anche se di proporzioni minori, che non contribuisca ad accrescere questo medesimo mucchio. Pertanto comprenderai molto facilmente quello che mi domandi riguardo al Figlio di Dio, cioè perché si dica che Lui ha assunto la natura umana anziché il Padre, pur essendo entrambi inseparabili, se ricordi le nostre conversazioni in cui, per quanto ho potuto (giacché è una cosa innegabile, ho cercato di spiegare che cosa sia il Figlio di Dio, al quale siamo uniti per la natura da Lui assunta. E per fare qui solo un breve cenno di ciò, si chiama Figlio la stessa norma e forma di Dio per cui sono state fatte tutte le cose che sono state fatte. E tutto ciò che è stato compiuto da Lui tramite la natura umana assunta, è stato fatto per la nostra istruzione e per la nostra formazione.