Sotto il Tuo Manto

Venerdi, 5 settembre 2025 - Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) (Letture di oggi)

Non confidare mai in te stessa, ma abbandonati alla mia piena volontà . Metti l'amor proprio all'ultimo posto, affinché non corrompa le tue azioni. Lascia che ciascuno agisca secondo i propri gusti. Dal canto tuo comportati secondo i miei desideri. Se avrai patito qualche dispiacere, fa' tutto il bene che puoi alla persona che te lo causò. E se verrai rimproverata, resta in silenzio. Non scoraggiarti mai, perché sarebbe verso di me un ingratitudine. Non esaminare con curiosità  le vie per cui ti sto guidando. Quando ti senti stanca e l'avvilimento batte alla tua porta, fuggi via da te stessa e vieni a rifugiarti nel mio cuore. Non ritirarti dalla lotta: molte volte basta anche solo del coraggio per vincere le tentazioni in modo che non osino più assalirti in seguito. Lotta sempre con la convinzione che io sono con te. Non lasciarti guidare dai tuoi sentimenti, perché non sempre hai forze per padroneggiarli; tutto il merito sta nella tua volontà . Vedi che io non t'inganno con promesse di consolazione; al contrario, ti voglio preparare alla lotta. Ricorda che ti trovi in un'arena, dove dai spettacolo di te alla terra e al cielo. (Santa Faustina Kowalska)

23 - Confessione di lode e rendimento di grazie.


Confessione di lode e rendimento di grazie che io, suor Ma­ria di Gesù, la più misera tra i mortali, ho rivolto al Signore e alla sua santissima Madre per avere scritto questa divina Storia sotto il magistero della medesima Signora e regina del cielo.

786. Io vi confesso, eterno dominatore dell'intero uni­verso, Padre, Figlio e Spirito Santo, un unico e vero Dio, una stessa sostanza in tre Persone, perché, senza che vi sia alcuno che vi dia qualcosa per primo sì da riceverne il con­traccambio, soltanto per vostra benignità rivelate i vostri arcani misteri ai piccoli e, dal momento che lo fate con immensa bontà e infinita prudenza e ve ne compiacete, ciò è conveniente. Nelle vostre opere magnificate il vostro no­me, mostrate il vostro potere, manifestate la vostra gran­dezza, dilatate le vostre misericordie e vi assicurate l'ono­re che vi è dovuto in quanto siete perfetto, saggio, poten­te, benevolo, generoso e solo autore di ogni bene. Nessu­no è santo come voi, nessuno è forte come voi, nessuno è come voi, che sollevate il mendico dalla polvere, rialza­te dal niente e donate con abbondanza all'indigente. Vo­stre sono le estremità della terra e vostre sono le sfere ce­lesti. Voi siete colui che sa tutto, che fa morire e fa vi­vere, che abbassa i superbi ed esalta gli umili, che rende povero e arricchisce, affinché nessun uomo possa vantarsi davanti a voi e né il più vigoroso presuma delle proprie energie né il più debole si scoraggi per la propria fragilità.

787. Confesso voi, autentico re e salvatore del mondo, Gesù Cristo, lodandovi e riverendo chi conferisce la sa­pienza. E confesso voi, sovrana delle altezze, meritevole ge­nitrice del Redentore, tempio vivo della sua divinità, prin­cipio del nostro rimedio, riparatrice della comune rovina del genere umano, nuovo gaudio degli eletti, gloria del crea­to, mirabile strumento di sua Maestà. Vi proclamo madre dolcissima di compassione, rifugio dei miserabili, patroci­nio dei poveri e consolazione degli afflitti. Tutto quello che in voi, per voi e di voi credono gli angeli e i beati, tutto io credo; e quanto essi in voi e per voi celebrano ed ac­clamano la Trinità , tanto la celebro ed acclamo anch'io, e per tutto vi benedico. O Signora, fu esclusivamente per la vostra efficacissima intercessione e perché i vostri occhi di pietà si posarono su di me che il vostro Unigenito mi guardò con quelli della sua clemenza, e per voi non di­sdegnò di scegliere questo ignobile verme e l'ultima tra tut­ti per palesare i suoi venerabili segreti. Non riuscirono a spegnere la sua sconfinata carità le molte acque delle mie colpe e meschinità, e le mie infingarde ed esecrabili vil­lanìe non inaridirono la corrente della luce che mi ha co­municato.

788. O tenerissima Vergine, dichiaro alla presenza del cielo e della terra che ho lottato con me stessa e con i miei nemici e che il mio intimo si è turbato, diviso tra la mia indegnità e il desiderio che avevo della sapienza. Ho steso le mani verso l'alto deplorando la mia insipienza, ho ri­volto ad essa il mio cuore e l'ho trovata. Con essa ho avuto la quiete e, quando l'ho amata e ricercata, l'ho scoperta un buon possesso e non sono rimasta confusa. Ha agito in me con la sua forza e soavità, e mi ha dischiuso quello che è più incerto e nascosto alla nostra scienza. Mi sono posta dinanzi a voi, o riflesso bellissimo di Dio e città mi­stica dove egli abita, affinché nella notte e nelle tenebre del cammino di quaggiù mi orientaste come stella e mi il­luminaste come luna, ed io vi seguissi come capo, vi ob­bedissi come padrona, vi ascoltassi come maestra e in voi, come in uno specchio puro e senza macchia, mi mirassi e ravviassi con l'esempio delle vostre ineffabili azioni, non­ché della vostra eccellenza.

789. Chi poté piegare l'Onnipotente a chinarsi sino a una vile schiava se non voi, che siete la larghezza della bontà, l'ampiezza dell'indulgenza, l'impulso della misericordia, il portento della grazia e colei che riempì i vuoti dei peccati di tutti i discendenti di Adamo? Vostro è l'onore e vostro è il testo che ho redatto, non soltanto perché contiene la vo­stra ammirevole storia, ma pure perché voi gli avete dato l'inizio, il mezzo e la fine, e se voi medesima non ne foste stata l'autrice e la guida esso non sarebbe mai stato pen­sato. Sia dunque vostro il ringraziamento, poiché unica­mente voi siete in grado di renderlo al Signore per un be­neficio a tal punto raro e singolare. Io posso solo suppli­carvene in nome della Chiesa e in nome mio; così intendo fare e, umiliata al vostro cospetto più della polvere, am­metto che non avrei guadagnato questo favore e numerosi altri che ho ricevuto. Non ho riferito che quanto mi avete esposto e ordinato, sono stata uno strumento muto della vostra lingua, mosso e governato da voi. Perfezionate l'o­pera delle vostre mani, con la lode e l'esaltazione dell'Eterno e inoltre con l'esecuzione di ciò che manca, procuran­do che io metta in pratica la vostra dottrina, ricalchi le vo­stre orme, osservi i vostri precetti, corra dietro al profumo dei vostri unguenti, che è la fragranza delle vostre virtù`, da voi diffusa con inesprimibile benignità nel racconto.

790. O Imperatrice dell'universo, sono consapevole di es­sere sia la più misera sia la più debitrice tra i cristiani e, affinché nella comunità ecclesiale e davanti all'Altissimo e a voi non appaia l'orrore della mia ingratitudine, formulo questo proposito e questa promessa, che devono essere no­ti a tutti: rinuncio a ciò che c'è di visibile e materiale e mi consegno nuovamente alla volontà divina e alla vostra, per non usare il mio arbitrio se non in quello che sarà a mag­gior gloria del supremo sovrano. O benedetta fra le crea­ture, per la clemenza del Redentore e vostra ho senza me­riti il titolo di sua sposa e di vostra figlia e discepola, ed egli ripetutamente si è degnato di confermarmelo: vi prego di non permettere che io degeneri da esso. La vostra pro­tezione e la vostra benevolenza mi hanno assistito nella nar­razione; aiutatemi adesso ad attuare i vostri ammonimen­ti, nei quali consiste la beatitudine. Voi bramate e coman­date che io vi imiti: stampate, allora, ed imprimete in me la vostra immagine. Voi avete sparso la santa semenza nel terreno del mio cuore: custoditela e risvegliatela, perché frutti cento volte tanto e non la portino via gli uccelli ra­paci, il drago e i suoi demoni, che ho compreso furenti in tutte le cose che ho scritto su di voi. Conducetemi sino in fondo, reggetemi come regina, istruitemi come insegnante e correggetemi come madre. Accettate in segno di ricono­scenza la vostra stessa esistenza e il sommo compiacimen­to che con essa deste alla Trinità, come termine delle sue meraviglie. Vi celebrino gli angeli e gli eletti, vi acclamino tutte le nazioni e le generazioni, tutti in voi e per voi ma­gnifichino perennemente il loro Artefice e voi, e a loro si uniscano anche l'anima mia e tutte le mie facoltà.

791. Questa divina Storia, come nel corso di essa ho con­tinuamente ripetuto, lascio scritta per obbedienza ai miei superiori e confessori che dirigono la mia anima, assicu­randomi per questo mezzo essere volontà di Dio che la scri­vessi e obbedissi alla sua beatissima Madre, che da molti anni me lo ha comandato; e sebbene l'ho sottoposta tutta alla censura e giudizio dei miei confessori, senza che ci sia parola che non abbiano visto e conferito con me, con tut­to ciò la sottopongo di nuovo al loro miglior giudizio, e so­prattutto all'emenda e correzione della santa Chiesa catto­lica romana, protestando di restare soggetta alla sua cen­sura e insegnamento, come sua figlia, per credere e tenere solo quello che la medesima santa Chiesa, nostra madre, approverà e crederà, e per riprovare quello che riproverà, perché in questa obbedienza voglio vivere e morire. Amen.