Sotto il Tuo Manto

Mercoledi, 23 luglio 2025 - Santa Brigida (Letture di oggi)

Non importa quanti anni hai, davanti al Presepe si torna ad essere bambini perché si è invasi da un delicato sentimento di stupore. Lo stesso stupore che ha invaso i pastori di Betlemme invade ora anche noi. Purtroppo, nella società  odierna, ormai senza anima, allo stupore è rimasto poco spazio. Tutto ci appare ovvio e già  visto. La meraviglia ha perso la sua freschezza e non ha forza di sorprenderci. Ma per chi crede, l'avvicinarsi di Natale riaccende la fede e invade di luce e di speranza l'intera esistenza. Il regalo più bello che in questi giorni puoi fare a Gesù Bambino è proprio il tuo stupore. Lo stupore è la porta per entrare nel Mistero di Dio fatto uomo. (Don Nikola Vucic)

LETTERA 106: Agostino cerca di distogliere Macrobio, vescovo donatista di Ippona, dal ribattezzare un suddiacono apostata.


Scritta nel 409.

Agostino cerca di distogliere Macrobio, vescovo donatista di Ippona (come risulta dalla Ep. 108), dal ribattezzare un suddiacono apostata.

AGOSTINO AL SIGNORE E FRATELLO DILETTO MACROBIO

1. Ho sentito dire che hai deciso di ribattezzare un nostro suddiacono. Non lo fare: così potrai vivere per Iddio, piacere a Dio; solo così potrai non avere ricevuto invano i Sacramenti di Cristo. Non lo fare, te ne prego, fratello, te ne prego ancora una volta per te stesso; considera con un po' di attenzione quanto ti dico. Feliciano di Musti condannò Primiano di Cartagine, ma fu poi condannato a sua volta da questo. Feliciano rimase a lungo nel sacrilego scisma di Massimiano battezzando molte persone, andando nelle diverse chiese; ora è un vostro vescovo con Primiano, ma non ribattezza più nessuno dopo il battesimo conferito da lui. In virtù di quale facoltà, dunque, credete necessario di ripetere il battesimo già amministrato da noi? Risolvimi prima questo problema e poi ribattezzami pure; ma se non sei capace di risolverlo, non far male all'anima degli altri e alla tua. Oppure, se mi accusi che io abbia detto il falso riguardo a Feliciano, esigi pure ch'io te lo provi: se poi non te lo proverò, rinuncio ad essere vescovo della mia comunione; ma se lo proverò, non esser nemico della tua salvezza. Desidero, mio signore e fratello, che tu sia in pace con noi.