Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Per molti oggi, la vigilia di Natale, sarà  una giornata di corse e di frenesia. Ma noi vogliamo fermarci e fissare lo sguardo sul Bambino che sta per nascere. La Sua famiglia gira per le strade di Betlemme cercando invano un posto per l'evento tanto atteso, ma nessuno è disposto ad accoglierlo. Ognuno è chiuso in se stesso o preso dai propri affari. I genitori di oggi non possono a non riandare al loro primogenito, alla trepidante attesa, all'apprensione, alla gioia della nascita. Guardando quel Bambino, vediamo Dio. Guardando quel posto e quel contesto, comprendiamo lo stile di Dio. Osservando Maria e Giuseppe, i pastori, gli animali, scopriamo il nostro posto accanto a loro. Iniziamo ad orientare la nostra vita a quella Nascita. Per molti il Natale è l'unico spazio per un pensiero religioso, è come una corda che li tira fuori dalla tempesta quotidiana. Col Natale, Dio dimostra di non essere solo una corda lanciata da lontano ma una mano tesa, un caldo abbraccio, una presenza costante. (Don Nikola Vucic)

Atti degli Apostoli, 24

1Cinque giorni dopo arrivò il sommo sacerdote Ananìa insieme con alcuni anziani e a un avvocato di nome Tertullo e si presentarono al governatore per accusare Paolo.2Quando questi fu fatto venire, Tertullo cominciò l'accusa dicendo:3"La lunga pace di cui godiamo grazie a te e le riforme che ci sono state in favore di questo popolo grazie alla tua provvidenza, le accogliamo in tutto e per tutto, eccellentissimo Felice, con profonda gratitudine.4Ma per non trattenerti troppo a lungo, ti prego di darci ascolto brevemente nella tua benevolenza.5Abbiamo scoperto che quest'uomo è una peste, fomenta continue rivolte tra tutti i Giudei che sono nel mondo ed è capo della setta dei Nazorei.6Ha perfino tentato di profanare il tempio e noi l'abbiamo arrestato.7.8Interrogandolo personalmente, potrai renderti conto da lui di tutte queste cose delle quali lo accusiamo".9Si associarono nell'accusa anche i Giudei, affermando che i fatti stavano così.

10Quando il governatore fece cenno a Paolo di parlare, egli rispose: "So che da molti anni sei giudice di questo popolo e parlo in mia difesa con fiducia.11Tu stesso puoi accertare che non sono più di dodici giorni da quando mi sono recato a Gerusalemme per il culto.12Essi non mi hanno mai trovato nel tempio a discutere con qualcuno o a incitare il popolo alla sommossa, né nelle sinagoghe, né per la città13e non possono provare nessuna delle cose delle quali ora mi accusano.14Ammetto invece che adoro il Dio dei miei padri, secondo quella dottrina che essi chiamano setta, credendo in tutto ciò che è conforme alla Legge e sta scritto nei Profeti,15nutrendo in Dio la speranza, condivisa pure da costoro, che ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti.16Per questo mi sforzo di conservare in ogni momento una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini.17Ora, dopo molti anni, sono venuto a portare elemosine al mio popolo e per offrire sacrifici;18in occasione di questi essi mi hanno trovato nel tempio dopo che avevo compiuto le purificazioni. Non c'era folla né tumulto.19Furono dei Giudei della provincia d'Asia a trovarmi, e loro dovrebbero comparire qui davanti a te ad accusarmi, se hanno qualche cosa contro di me;20oppure dicano i presenti stessi quale colpa han trovato in me quando sono comparso davanti al sinedrio,21se non questa sola frase che gridai stando in mezzo a loro: A motivo della risurrezione dei morti io vengo giudicato oggi davanti a voi!".

22Allora Felice, che era assai bene informato circa la nuova dottrina, li rimandò dicendo: "Quando verrà il tribuno Lisia, esaminerò il vostro caso".23E ordinò al centurione di tenere Paolo sotto custodia, concedendogli però una certa libertà e senza impedire a nessuno dei suoi amici di dargli assistenza.
24Dopo alcuni giorni Felice arrivò in compagnia della moglie Drusilla, che era giudea; fatto chiamare Paolo, lo ascoltava intorno alla fede in Cristo Gesù.25Ma quando egli si mise a parlare di giustizia, di continenza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e disse: "Per il momento puoi andare; ti farò chiamare di nuovo quando ne avrò il tempo".26Sperava frattanto che Paolo gli avrebbe dato del denaro; per questo abbastanza spesso lo faceva chiamare e conversava con lui.
27Trascorsi due anni, Felice ebbe come successore Porcio Festo; ma Felice, volendo dimostrare benevolenza verso i Giudei, lasciò Paolo in prigione.