Sotto il Tuo Manto

Sabato, 19 luglio 2025 - San Simmaco papa (Letture di oggi)

La risurrezione non è un nuovo capitolo di quel libro chiamato vita. Le piaghe restano, le fatiche pure. Per questo anche noi, come apostolo Tommaso, facciamo fatica a credere a coloro che dicono "abbiamo visto il Signore". Tommaso crederà , ma non alle parole dei suoi compagni bensì alle ferite mostrate di Cristo. Quelle ferite riguardano ognuno di noi. Se voglio capire quanto sono amato, devo guardare cosa l'altro ha sofferto per me. Le ferite del Signore sono perenne memoria che io non sono stato amato per caso né per scherzo. Prima di credere, Tommaso ha bisogno di vedere, provare, toccare, verificare. Tommaso, uno come noi, fa fatica a fidarsi degli altri. Uno che ha dei dubbi, delle esitazioni. Uno che rimane ostinatamente a livello "terrestre". Uno che ha bisogno di infinita pazienza di Dio. Uno che tarda a arrendersi alla grazia. Ma che proprio attraverso questo lungo e tormentoso percorso scopre la trasformante presenza del Risorto, e trova le parole più semplici per dire la cosa più grande: "Mio Signore e mio Dio!". (Don Nikola Vucic)

Osea, 3

1Il Signore mi disse ancora: "Va', ama una donna che è amata da un altro ed è adultera; come il Signore ama gli Israeliti ed essi si rivolgono ad altri dèi e amano le schiacciate d'uva".
2Io me l'acquistai per quindici pezzi d'argento e una misura e mezza d'orzo3e le dissi: "Per lunghi giorni starai calma con me; non ti prostituirai e non sarai di alcun uomo; così anch'io mi comporterò con te.

4Poiché per lunghi giorni
staranno gli Israeliti
senza re e senza capo,
senza sacrificio e senza stele,
senza 'efod' e senza 'terafim'.
5Poi torneranno gli Israeliti
e cercheranno il Signore loro Dio,
e Davide loro re
e trepidi si volgeranno al Signore
e ai suoi beni, alla fine dei giorni".