Sotto il Tuo Manto

Sabato, 19 luglio 2025 - San Simmaco papa (Letture di oggi)

Apri il Vangelo e leggi le mie promesse. Alle mie pecorelle ho promesso: « Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà  dalla mia mano » (Gv 10,28). Hai capito, Consolata? Nessuno può strapparmi un 'anima. Ma leggi ancora: « Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio » (Gv 10,29). Consolata, hai capito? Nessuno può strapparmi un anima... in eterno non periranno... perché Io do ad esse la vita eterna. Per chi ho pronunciato queste parole? Per tutte le pecore, per tutte le anime. Perché allora l'insulto: « chissà  se mi salverò? » se Io nel Vangelo ho assicurato che nessuno può strapparmi un anima e che Io a quest'anima do la vita eterna e quindi non perirà ? Credimi; Consolata, che all'inferno va chi vuole, cioè chi vuole veramente andarvi; perché se nessuno può strapparmi un'anima dalle mani; l'anima, per la libertà  concessale, può fuggire, può tradirmi; rinnegarmi e passare quindi di propria volontà  al demonio. Oh, se invece di ferire il mio Cuore con queste diffidenze, pensaste un pò più al Paradiso che vi attende! Perché non vi ho creati per l'inferno ma per il Paradiso, non per andare a far compagnia al demonio ma per godermi nell'amore eternamente. Vedi; Consolata, all'inferno ci va chi vuole andarvi... Pensa come è stolto il vostro timore di dannarvi: dopo che per salvare la vostra anima ho versato il mio Sangue, dopo che per un 'intera esistenza l'ho circondata di grazie, di grazie e di grazie... all'ultimo istante della vita, quando sto per raccogliere il frutto della Redenzione e quindi quest'anima sta per amarmi eternamente, Io, proprio Io che nel santo Vangelo ho promesso di dare ad essa la vita eterna e che nessuno me le strapperà  di mano. Me la lascerò rubare dal demonio, dal mio peggiore nemico? Ma, Consolata, si può credere a questa mostruosità ? Vedi; l'impenitenza finale l'ha quell'anima che vuole andare all'inferno di proposito e quindi ostinatamente rifiuta la mia misericordia, perché io non rifiuto mai il perdono a nessuno; a tutti offro e dono la mia immensa misericordia; perché per tutti ho versato il mio Sangue, per tutti! No, non è la moltitudine dei peccati che danna l'anima, perché Io li perdono se essa si pente, ma è l'ostinazione a non volere il mio perdono, a volersi dannare. San Disma, in croce, ha un solo atto di confidenza in Me e tanti e tanti peccati; ma in un istante è perdonato e lui; nel giorno stesso del suo ravvedimento, entra a possedere il mio Regno ed è un Santo! Vedi il trionfo della mia misericordia e della confidenza in Me! No, Consolata: il Padre mio che Me le ha date, le anime, è più grande e potente di tutti i demoni; sai! E nessuno può rapirle di mano al Padre mio. O Consolata, tu confida, confida sempre; credi ciecamente che Io adempirò tutte le grandi promesse che ti ho fatte, perché Io sono buono, sono immensamente buono e misericordioso e « non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva » (Ez 33,11). (Suor Maria Consolata Betrone)

Giobbe, 26

1Giobbe rispose:

2Quanto aiuto hai dato al debole
e come hai soccorso il braccio senza forza!
3Quanti buoni consigli hai dato all'ignorante
e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza!
4A chi hai tu rivolto la parola
e qual è lo spirito che da te è uscito?
5I morti tremano sotto terra,
come pure le acque e i loro abitanti.
6Nuda è la tomba davanti a lui
e senza velo è l'abisso.
7Egli stende il settentrione sopra il vuoto,
tiene sospesa la terra sopra il nulla.
8Rinchiude le acque dentro le nubi,
e le nubi non si squarciano sotto il loro peso.
9Copre la vista del suo trono
stendendovi sopra la sua nube.
10Ha tracciato un cerchio sulle acque,
sino al confine tra la luce e le tenebre.
11Le colonne del cielo si scuotono,
sono prese da stupore alla sua minaccia.
12Con forza agita il mare
e con intelligenza doma Raab.
13Al suo soffio si rasserenano i cieli,
la sua mano trafigge il serpente tortuoso.
14Ecco, questi non sono che i margini delle sue opere;
quanto lieve è il sussurro che noi ne percepiamo!
Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?