Sotto il Tuo Manto

Sabato, 19 luglio 2025 - San Simmaco papa (Letture di oggi)

C'era una donna anziana che rimase vedova del suo adorato marito. Allora andò a vivere con il figlio, la nuora e la nipotina. Ogni giorno che passava, la sua salute peggiorava, le mani tremavano al punto che a volte cadeva il cibo dal piatto. Non sopportando più il disordine, un giorno il figlio e la nuora sistemarono un tavolo vicino all'angolo e fecero mangiare là  la nonna, tutta sola. All'ora di pranzo, la nonnina li guardava coi occhi tristi, ma loro le rivolgevano la parola solo per rimproverarla quando le cadeva il cibo. Un pomeriggio la bambina era seduta sul pavimento a giocare col le costruzioni. "Che cosa stai costruendo?" - chiese il padre. "Sto costruendo un tavolino per te e per la mamma, così quando sarete vecchi potete mangiare all'angolo." I genitori rimasero scioccati, muti, poi scoppiarono a piangere. Si erano resi conto della loro crudeltà  e del dolore arrecato alla nonna. Da quel giorno la nonna tornò a mangiare insieme a loro al grande tavolo. E se le cadeva qualche boccone, nessuno ci faceva più il caso. I genitori di questa storia non erano persone cattive. Avevano solo bisogno di una scintilla per accendere la compassione. I piccoli gesti d'amore e di compassione rendono la vita assai più ricca. Ogni giorno rifletti sul bene che puoi fare agli altri. Una piccola gentilezza, un elogio sincero, un saluto cordiale, un sorriso, un gesto d'affetto... sono vere benedizioni. (Don Nikola Vucic)

Giobbe, 15

1Elifaz il Temanita prese a dire:

2Potrebbe il saggio rispondere con ragioni campate
in aria
e riempirsi il ventre di vento d'oriente?
3Si difende egli con parole senza costrutto
e con discorsi inutili?
4Tu anzi distruggi la religione
e abolisci la preghiera innanzi a Dio.
5Sì, la tua malizia suggerisce alla tua bocca
e scegli il linguaggio degli astuti.
6Non io, ma la tua bocca ti condanna
e le tue labbra attestano contro di te.
7Sei forse tu il primo uomo che è nato,
o, prima dei monti, sei venuto al mondo?
8Hai avuto accesso ai segreti consigli di Dio
e ti sei appropriata tu solo la sapienza?
9Che cosa sai tu che noi non sappiamo?
Che cosa capisci che da noi non si comprenda?
10Anche fra di noi c'è il vecchio e c'è il canuto
più di tuo padre, carico d'anni.
11Poca cosa sono per te le consolazioni di Dio
e una parola moderata a te rivolta?
12Perché il tuo cuore ti trasporta
e perché fanno cenni i tuoi occhi,
13quando volgi contro Dio il tuo animo
e fai uscire tali parole dalla tua bocca?
14Che cos'è l'uomo perché si ritenga puro,
perché si dica giusto un nato di donna?
15Ecco, neppure dei suoi santi egli ha fiducia
e i cieli non sono puri ai suoi occhi;
16quanto meno un essere abominevole e corrotto,
l'uomo, che beve l'iniquità come acqua.
17Voglio spiegartelo, ascoltami,
ti racconterò quel che ho visto,
18quello che i saggi riferiscono,
non celato ad essi dai loro padri;
19a essi soli fu concessa questa terra,
né straniero alcuno era passato in mezzo a loro.
20Per tutti i giorni della vita il malvagio si
tormenta;
sono contati gli anni riservati al violento.
21Voci di spavento gli risuonano agli orecchi
e in piena pace si vede assalito dal predone.
22Non crede di potersi sottrarre alle tenebre,
egli si sente destinato alla spada.
23Destinato in pasto agli avvoltoi,
sa che gli è preparata la rovina.
24Un giorno tenebroso lo spaventa,
la miseria e l'angoscia l'assalgono
come un re pronto all'attacco,
25perché ha steso contro Dio la sua mano,
ha osato farsi forte contro l'Onnipotente;
26correva contro di lui a testa alta,
al riparo del curvo spessore del suo scudo;
27poiché aveva la faccia coperta di grasso
e pinguedine intorno ai suoi fianchi.
28Avrà dimora in città diroccate,
in case dove non si abita più,
destinate a diventare macerie.
29Non arricchirà, non durerà la sua fortuna,
non metterà radici sulla terra.
30Alle tenebre non sfuggirà,
la vampa seccherà i suoi germogli
e dal vento sarà involato il suo frutto.
31Non confidi in una vanità fallace,
perché sarà una rovina.
32La sua fronda sarà tagliata prima del tempo
e i suoi rami non rinverdiranno più.
33Sarà spogliato come vigna della sua uva ancor
acerba
e getterà via come ulivo i suoi fiori,
34poiché la stirpe dell'empio è sterile
e il fuoco divora le tende dell'uomo venale.
35Concepisce malizia e genera sventura
e nel suo seno alleva delusione.