Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Non conto sulla malattia che mi conduce con troppa lentezza. Conto solo sull'amore, ormai. Chiedo al Signore che tutte le preghiere fatte per me servano ad aumentare il fuoco che mi deve consumare. (Santa Teresina di Lisieux)

Neemia, 10

1"A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato vi siano le firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti".
2Sul documento sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di Akalià, e Sedecìa,3Seraia, Azaria, Geremia,4Pascur, Amaria, Malchia,5Cattus, Sebania, Malluch,6Carim, Meremòt, Abdia,7Daniele, Ghinneton, Baruch,8Mesullàm, Abia, Miamin,9Maazia, Bilgai, Semaia; questi sono i sacerdoti.10Leviti: Giosuè, figlio di Azania, Binnui dei figli di Chenadàd, Kadmiel,11e i loro fratelli Sebania, Odia, Kelita, Pelaia, Canàn,12Mica, Recob, Casaoià,13Zaccur, Serebia, Sebania,14Odia, Bani, Beninu.15Capi del popolo: Pareos, Pacat-Moab, Elam, Zattu, Bani,16Bunni, Azgad, Bebai,17Adonia, Bigvai, Adin,18Ater, Ezechia, Azzur,19Odia, Casum, Bezai,20Carif, Anatòt, Nebai,21Magpias, Mesullàm, Chezìr,22Mesezabeèl, Zadòk, Iaddua,23Pelatia, Canan, Anaia,24Osea, Anania, Cassùb,25Alloches, Pilca, Sobek,26Recum, Casabna, Maaseia,27Achia, Canàn, Anan,28Malluch, Carim, Baana.
29Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, gli oblati e quanti si erano preparati dai popoli dei paesi stranieri per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti avevano conoscenza e intelligenza,30si unirono ai loro fratelli più ragguardevoli e si impegnarono con giuramento a camminare nella legge di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandi del Signore, Dio nostro, le sue decisioni e le sue leggi.31E in particolare: a non dare le nostre figlie agli abitanti del paese e a non prendere le loro figlie per i nostri figli;32a non comprar nulla in giorno di sabato o in altro giorno sacro dai popoli che portassero a vendere in giorno di sabato qualunque genere di merci o di derrate; a lasciare in riposo la terra ogni settimo anno e a rinunziare a ogni credito.33Ci siamo anche imposto per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo per il servizio della casa del nostro Dio:34per i pani dell'offerta, per il sacrificio continuo, per l'olocausto perenne, per i sacrifici dei sabati, dei noviluni, delle feste, per le offerte sacre, per i sacrifici espiatori in favore di Israele e per ogni lavoro della casa del nostro Dio.35Tirando a sorte, noi sacerdoti, leviti e popolo abbiamo deciso circa l'offerta della legna da portare alla casa del nostro Dio, secondo i nostri casati paterni, a tempi fissi, anno per anno, perché sia bruciata sull'altare del Signore nostro Dio, come sta scritto nella legge.36Ci siamo impegnati a portare ogni anno nel tempio le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto di qualunque pianta,37come anche i primogeniti dei nostri figli e del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti del nostro bestiame grosso e minuto, per presentarli nella casa del nostro Dio ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro Dio.38Ci siamo anche impegnati a portare ai sacerdoti nelle stanze della casa del nostro Dio le primizie della nostra pasta, le nostre offerte prelevate, cioè le primizie dei frutti di qualunque albero, del vino e dell'olio, e a dare la decima delle rendite del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi preleveranno queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati.39Un sacerdote, figlio di Aronne, sarà con i leviti quando preleveranno le decime; i leviti porteranno un decimo della decima alla casa del nostro Dio nelle stanze del tesoro;40perché in quelle stanze i figli d'Israele e i figli di Levi devono portare l'offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull'olio; in quel luogo stanno gli arredi del santuario, i sacerdoti che prestano il servizio, i portieri e i cantori. Ci siamo impegnati così a non trascurare la casa del nostro Dio.