Sotto il Tuo Manto

Sabato, 19 luglio 2025 - San Simmaco papa (Letture di oggi)

Il Regno di Dio è presente in tutta la sua pienezza nell'Eucaristia. L'Eucaristia è quel "tesoro nascosto" in cui troverai sempre il volto di Cristo Risorto. Vieni e adora Cristo nell'Eucaristia. Fa che questo diventi il tuo istinto soprannaturale, il tuo stile di vita. L'adorazione diventi il bisogno della tua anima, proprio come il cibo e il riposo sono bisogni del tuo corpo. Vieni e adora Cristo nell'Eucaristia, affinché Egli possa santificarti e compiere in te la volontà  del Padre. Vieni da Lui anche per il bene dei tuoi fratelli che non Lo adorano mai, affinché l'amore di Dio trovi posto nei loro cuori. (Don Nikola Vucic)

Novena a San Tommaso apostolo

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Primo giorno

I. Per quel favore distiutissimo che voi, o glorioso s. Tommaso, riceveste da Gesù Cristo, allorquando per accertarvi della sua risurrezione vi degnò d’una apposita apparizione,invitandovi a metter il vostro dito nelle sue piaghe e la vostra mano nel suo costato; e per quella fede vivissima onde voi, pentito della passata incredulità, Lo confessaste per vostro Signore e vostro Dio, ottenete a noi tutti la grazia di essere sempre fermi nella credenza di tutte le cattoliche verità, e di riconoscere sempre in Gesù Cristo l’unico nostro maestro e l’unico nostro padrone, onde seguir con inalterabile fedeltà la via dei suoi comandamenti.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. Per quell’ammirabile zelo onde voi, o glorioso s. Tommaso, non contento di evangelizzare i Parti, i Modi, i Persiani, penetraste fino nelle Indie Orientali e nella Cina, facendo da per tutto trionfare la Religione di Gesù Cristo, ottenete a noi tutti la grazia di zelare sempre la gloria del nostro Dio con adoperare ogni mezzo, onde estenderne a tutti i prossimi la cognizione, ed infiammare tutti i cuori del suo santissimo amore.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. Per quell’ammirabile intrepidezza onde voi, o glorioso s. Tommaso, sosteneste gli incomodi, e le fatiche dell’apostolico ministero, le contraddizioni dei vostri nemici e finalmente il furore con cui essi si avventarono contro di voi orante ai piedi della croce, e dopo avervi calpestato e battuto, vi trafissero con più colpi di acutissima lancia, ottenete a noi tutti la grazia di mettere la nostra delizia nei patimenti di questa terra, onde assicurarci pur essi gli eterni godimenti del paradiso.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

“Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!»”. (Gv 20. 24 – 29)

Significa “gemello” il nome Tommaso in aramaico; inoltre il soprannome con cui era noto l’apostolo – Didimo – in greco ha lo stesso significato. Non sappiamo, però, se San Tommaso, forse pescatore e uno dei primi a lasciare tutto per seguire Gesù, avesse un fratello. Venerato come Santo da cattolici, ortodossi e copti, le sue spoglie si trovano nella chiesa di Ortona a lui dedicata.

In genere quando si parla di San Tommaso si comincia dalla fine: da quando, cioè, dopo la Resurrezione, non essendo presente all’apparizione di Gesù agli apostoli, non crederà a quanto loro gli raccontano. Ma questo non deve far pensare che Tommaso sia un credente tiepido o, peggio, un peccatore. È solo un uomo la cui fede, profonda, è comunque messa a dura prova dalla vita e lui non lo nasconde: esprime i suoi dubbi, fa a Cristo le domande che gli occupano il cuore. Quando, ad esempio, Gesù vuole tornare a Betania dove è morto il suo amico Lazzaro e i discepoli hanno paura perché in Giudea il clima è tutt’altro che favorevole, è Tommaso a non avere dubbi, tanto da dire: “Andiamo a morire con lui”. Anche durante l’Ultima Cena, quando Cristo racconta di preparare un posto per ognuno nella Casa del Padre, Tommaso è disorientato, chiede al Signore dove va e come si può conoscere la via e allora Gesù risponde: “Io sono la Via, la Verità, la Vita”.

E arriviamo così al noto episodio dell’incredulità di Tommaso. Tutta la comunità degli apostoli è scossa dalla perdita di Gesù e dalla violenza della sua morte, ma Gesù è risorto e subito appare ai suoi per tranquillizzarli. Tommaso non c’è e al racconto degli altri non crede: forse per quella sua testardaggine innata, forse perché è dispiaciuto di non essere stato presente, ma esige di toccare con mano le ferite dei chiodi e quella del costato. È un uomo, in fondo. Gesù lo accontenta, tornando otto giorni dopo. Tommaso allora gli crederà subito, tanto da chiamarlo “Mio Signore e mio Dio”, come nessuno ancora aveva mai fatto. Gesù, infine, fa una promessa che è per tutta l’umanità, fino alla fine dei tempi: “Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno”.

Abbiamo capito che Tommaso non era molto istruito, ma di certo suppliva a questo con l’immenso amore che provava per Gesù. Secondo la tradizione, toccherà a lui evangelizzare la Siria e poi la città di Edessa, da cui si sposta per fondare la prima comunità cristiana di Babilonia, in Mesopotamia, dove rimane per sette anni, quando s’imbarca per l’India e da Muziris, dove c’è già una fiorente comunità ebraica che in poco tempo diventa cristiana, attraversa tutto il Paese fino ad arrivare in Cina, sempre e solo per amore del Vangelo. Tornato in India, qui trova la morte del martire, trafitto da una lancia nell’attuale Chennai, il 3 luglio del 72.

Fonte: https://www.vaticannews.va
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