Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

È meglio vincere interamente la passione della collera, che pensare di servirsene con moderazione. Per poco che si introduca in un'anima , presto la fa da padrona e tiranna. (San Francesco di Sales)

Novena a Santa Tecla

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Primo giorno

I. Ammirabile santa Tecla, che al primo udire in Iconio le prediche di s. Paolo, rinunziaste subito agli errori del gentilesimo, e convertita appena alla fede, faceste vostra delizia, non solo l’esatta osservanza di tutti i divini precetti, ma ancora la pratica sempre fedele di tutti gli evangelici consigli, subordinando alla direzione dell’Apostolo tutti quanti i vostri voleri, distaccando il vostro cuore da tutte quello che poteva lusingare i vostri sensi, consaerando all’Agnello immacolato il giglio della vostra verginità, e mortificando con ogni sorta di asprezze la vostra carne per sempre meglio vivificare il vostro spirito, ottenete a noi tutti la grazia di sempre ascoltare con religiosa attenzione la santa divina parola e di sempre praticare con esattezza quanto crederanno di ingiungerci e consigliarci i sacri Ministri ordinati dall’eterna Sapienza ad esserci guido e maestri nella via dell’eterna salute.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. Ammirabile santa Tecla, che, risoluta di non avere su questa terra altro sposo che il Re dei Vergini, resisteste immobile come uno scoglio così alle più tenere insinuazioni, come alle più severe minacce con cui i parenti, gli amici, e specialmente chi vi era dai vostri genitorì già preparato in sposo, tentarono di farvi desistere dal vostro santo proposito, quindi tutto il mondo edificaste con la serenità o con la gioia con cui affrontaste nel pubblico anfiteatro il morso dei più fiori leoni e l'ardore delle fiamme più divoranti, a cui specialmente, per opera di chi vi professava maggior affetto,foste condannata e desposta in pena della vostra costanza, impetrate a noi tutti la grazia di conservarci sempre fedeli così alle solenni promesse del nostro santo battesimo, come agli impegni particolari del nostro stato, senza declinare giammai dal retto cammino della santità, nè per le persecuzioni con cui il mondo cercasse di scuotere la nostra fermezza, nè coi travagli con cui il Signore credesse di esercitare la nostra fede.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. Ammirabile santa Tecla, che in premio della vostra fermezza nel confessar la fede di Gesù Cristo al cospetto dei suoi più barbari persecutori, vi vedeste da Gesù Cristo medesimo così prodigiosamente assistita da non ricevere il più piccolo danno nè dai leoni più volte aizzati, nè dalle fiamme furiosamente avvampanti contro di voi, indi salutata da tutto il mondo qual protomartire del vostro sesso, vedeste il vostro sepolcro fatto glorioso per tanti portenti che si operarono all’invocazione del vostro nome, non solo in Seleucia, onde aveste distinta sepoltura in maestose basilica a vostro onore innalzate, e in Milano nel cui maggior tempio riscossero sempre distinto culto le vostre sante reliquie, ma ancora in ogni contrada del Cristianesimo a cuì sì estese la fama delle vostre santissime gesta, impotrate a noi tutti la grazia di non gloriarci mai d’altro che di esser sempre fedeli nel conformarci alle massime ed agli esempi del nostro divin Salvatore, onde meritarci sempre speciale la sua sovrana assistenza in tutte le vicende del tempo, e così assicurarci la partecipazione alla infinita sua gloria nelle delizie dell’eternità.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Venerata a Seleucia (la moderna Selefkie in Asia Minore) è la santa, fra le molte che portano questo nome, di cui si posseggono i documenti più antichi e il cui culto ha avuto una diffusione straordinaria sia in Oriente che in Occidente. Ciò nonostante un destino di oscurità storica copre la sua personalità; la colpa di ciò è del presbitero dell’Asia Minore che, secondo Tertulliano aveva composto per affetto verso s. Paolo, un romanzo fantastico sui suoi viaggi e sulla conversione della vergine Tecla a Iconio (Anatolia, Turchia), Questi Acta Pauli et Theclae degli ultimi trent’anni del II secolo, benché riconosciuti falsi dallo stesso autore, (che per questo fu deposto dall’ufficio) e rifiutati nel Decreto Gelasianum, hanno riempito tutte le successive recensioni sulla vita di Tecla che ci sono giunte. L’eccessiva leggendarietà del racconto della sua vita, è in contrasto comunque con la citazione della sua esistenza fuor di ogni dubbio espressa dai martirologi antichi e dai monumenti esistenti in ogni epoca. Commemorata nel Martirologio Geronimiano con la dizione “s. Tecla d’Oriente”, nei sinassari bizantini è citata come “protomartire” al 24 settembre e alla stessa data è iscritta nel Calendario marmoreo napoletano. Innumerevoli menzioni vi sono nei libri liturgici greci e latini come pure nelle opere dei Padri sia orientali che occidentali. Santuari in suo onore sorsero in tutto il mondo antico perfino in Puglia e Milano, dipinti, statue, ipogei, lapidi, affreschi sono sparsi in tutto il mondo allora conosciuto specie in Spagna e Germania, tutti raffiguranti momenti e simboli del suo leggendario martirio. La si vede quasi sempre con un leone a fianco per la tortura subita con le belve e una colonna con il fuoco alla base, simbolo del suo martirio. Altra leggenda vuole che la santa vivente negli ultimi anni della sua vita in grotte sotto una collina, all’approssimarsi dei nemici, era penetrata nella roccia che si era rinchiusa su di lei. Il suo culto fiorì proprio in quella zona presso Seleucia, il cui vescovo Basilio, verso la metà del V sec., scrisse due libri sulla vita e i miracoli di Tecla. In Italia abbiamo una statua nel Duomo di Milano e un grande quadro del Tiepolo (sec. XVIII) a Santa Tecla d’Este nella chiesa a lei intitolata quale patrona del paese e in ricordo dello scampato pericolo di una pestilenza. Il nome è tuttora molto usato specie nei paesi di lingua tedesca. Nella diocesi di Milano la sua memoria si celebra il 24 settembre.

Fonte: https://www.santiebeati.it/dettaglio/71600
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