Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Gli angeli di una cosa sola sono invidiosi di noi: non poter soffrire per Iddio. Soltanto il dolore permette ad un'anima di dire con certezza: Mio Dio, vedete bene che io vi amo! (San Pio da Pietrelcina)

Novena a San Sebastiano

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Primo giorno

I. Per quell’ammirabile zelo che vi condusse ad affrontare tutti i pericoli per convertir gli infedeli i più ostinati, e conformar nella fede i vacillanti cristiani, onde divennero vostra conquista, non solo Marco e Marcelliano, che già stavan per ceder alle istanze dei tentatori, ma ancora tutta la loro famiglia, o poi il vice prefetto Cromazio con il suo fratello Tiburzio, e gli ufficiali Castulo e Nicostrato, e Claudio il carceriere con tutti i propri parenti, non che altri molti o prigionieri e soldati che confermarono ben presto con il loro sangue il cristianesimo abbracciato per vostro mezzo, deh! impetrate a noi tutti, o sempre glorioso martire Sebastiano, un egual impegno, un egual zelo per la salute dei nostri fratelli, onde, non contenti di edificarli con una vita veramente evangelica, ci adoperiamo ancor con ogni sforzo per illuminarli se ignoranti, correggerli se traviati e rinvigorirli se deboli.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. Per quegli strepitosi prodigi, e della luce improvvisa che brillò nella sala delle vostre adunanze, o della comparsa dei divin Redentore che scese corteggiato dagli Angeli a darvi il bacio di pace, e della favella restituita a Zoe da gran tempo affatto muta, non che della sanità ridonata a tutti i neofiti infermi che a voi facevano ricorso, ottenute ancora a noi tutti, o glorioso martire Sebastiano, di essere sempre animati da quella fede e da quella carità che opera i più grandi prodigi, ond’essere poi favoriti dalla divina assistenza in tutti i nostri bisogni.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. Per quell’eroismo con cui sopportaste il dolor delle frecce che tutto impiagarono il vostro corpo, o, mantenuto, miracolosamente in vita, indi staccato dal patibolo dalla pia vedova Irene, rimproveraste della sua ingiustizia e della sua empietà il barbaro Diocleziano, impetrate ancora a noi tutti, o glorioso martire Sebastiano, di sostenere sempre con gioia le malattie, le persecuzioni, e tutte quante lo avversità di questa misera vita, onde partecipare un qualche giorno alla vostra gloria nel cielo, dopo di aver partecipato ai vostri patimenti sopra la terra.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

San Sebastiano

I dati storici circa la figura di san Sebastiano sono limitati alla menzione nel più antico calendario della Chiesa di Roma, la «Depositio Martyrum», confluita nel «Cronografo» risalente al 354, e a una citazione nel «Commento al Salmo 118» di sant’Ambrogio vescovo di Milano. Una “Passio” scritta intorno al V secolo aggiunge che Sebastiano era un membro dei pretoriani, le guardie al diretto servizio dell’imperatore di Roma, ed era cristiano dalla nascita. Grazie al suo servizio, poteva portare conforto ai cristiani che erano destinati al supplizio. A sua volta fu denunciato come cristiano e condannato al supplizio delle frecce, per aver tradito la fiducia dell’imperatore Diocleziano. Ne uscì vivo ma non illeso: dopo le cure, si ripresentò a Diocleziano per rimproverarlo aspramente di quanto aveva commesso contro i cristiani. A quel punto, fu nuovamente condannato: frustato a morte, venne gettato, ormai cadavere, nella Cloaca Massima. Le sue spoglie furono però ritrovate e deposte nelle catacombe della via Appia. Le sue reliquie sono oggi venerate nella basilica di San Sebastiano fuori le Mura a Roma, tranne quella del cranio, custodita nella basilica dei Santi Quattro Coronati a Roma.

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