Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Ti giri e ti rigiri, di spalle, sul fianco o bocconi e tutto è duro: tu solo (o Dio) sei riposo. (Sant'Agostino)

Novena a San Nunzio Sulprizio

?
$c "; } ?>

Primo giorno

+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.

San Nunzio Sulprizio, santo dei giovani, dei sofferenti, del lavoratori e delle famiglie, tu che hai conquistato il cuore di Gesù con la purezza della tua anima e la forza della tua preghiera, accoglimi tra i tuoi devoti, soccorrimi nelle mie difficoltà e presenta la mia supplica a Cristo affinché mi esaudisca...
 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Glorioso Santo, tu che davanti al tabernacolo inginocchiato ogni giorno, fin dalla tenera età di sette anni, adoravi il Signore Gesù e da Lui ricevevi forza per amare e perdonare, fa che io impari ad adorare Santissimo Sacramento dell'Eucarestia, insegnami a poggiare il mio capo sul cuore di Gesù per ricevere da Lui sufficiente amore per amare il mio prossimo e i miei nemici...

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

O amato Santo, tu che con la corona del santo Rosario al polso testimoniavi il tuo profondo legame con la Madonna, ed insegnavi la preghiera del santo Rosario a tutti quelli che incontravi, affidami a Maria Santissima ed ispirami una vera devozione a lei che è Madre nostra, Madre dei peccatori...


Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

O coraggioso San Nunzio che anche nelle faticose e massacranti giornate di lavoro, sfruttato e non pagato resistevi alla tentazione di ricambiare il male con un altro male, proteggi i lavoratori soprattutto quelli sfruttati e ottieni per loro giustizia e grazia in abbondanza...

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

O potente San Nunzio, che presto perdesti tutta la tua famiglia e che in Gesù e Maria trovasti conforto nei momenti di tristezza e solitudine, proteggi la mia famiglia fa che il Signore benedica i miei cari e che tenga lontana da ogni famiglia la minaccia del male...

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

O giovane Santo che con Gesù hai vinto ogni dolore e nel suo Cuore hai trovato sempre rifugio e consolazione, attira a Gesù i nostri giovani, conduci i nostri ragazzi all'incontro con Cristo, accendi in essi la stessa sete di Eucaristia che avevi tu e liberali dalle seduzioni del demonio...

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

O Santo della semplicità e della bontà, vieni in aiuto dell'anima mia in questo momento, guarda le mie sofferenze, i miei fallimenti, ascolta i desideri grandi che porto nel cuore, asciuga le mie lacrime, sostienimi con la tua potente intercessione e ottienimi da Gesù la grazia che tanto desidero...

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

San Nunzio Sulprizio prega per noi

San Nunzio Sulprizio

Siate sempre con il Signore, perché da Lui viene ogni bene. Soffrite per amore di Dio e con allegrezza”.
Sono pochi gli anni di serenità nella brevissima vita di questo Santo. Nunzio nasce in Abruzzo e a sei anni è già orfano di madre e di padre. Affidato all’amata nonna materna, con lei impara ad andare alla Messa e a conoscere Gesù, maturando dentro un desiderio forte di somigliargli sempre di più. Quando a nove anni muore anche la nonna, viene accontentato: lo zio a cui viene affidato, infatti, lo obbliga al lavoro nella sua bottega di fabbro-ferraio, assai poco adatta a un bambino di quell’età: è qui che la vita di Nunzio inizia a ricalcare la via dolorosa di Gesù verso la croce.

Carichi pesanti da trasportare, lunghe distanze da coprire a piedi con sole, pioggia, vento o neve, ma soprattutto con gli stessi abiti in ogni stagione. Nunzio, però, non si lamenta: pensa a Gesù e inizia a offrire la sua fatica per redimere i peccati del mondo e per “guadagnarsi il paradiso”. Un giorno, però, una ferita al piede si incancrenisce. Lo zio non ha pietà e neppure i paesani che gli proibiscono di usare la fonte del paese per medicarsi, per paura che possa infettarla. Nunzio, allora, trova un rivolo d’acqua a Riparossa – oggi considerata una fonte miracolosa – dove trascorre molto tempo nella recita del Rosario.

Nel 1831, per le sue precarie condizioni di salute, affronta un primo ricovero all’Aquila e qui si fa conoscere da tutti i degenti per la sua fede, per le opere di carità verso gli altri ammalati e per le nozioni di catechismo impartite ai bambini. Un altro zio viene a sapere della sua situazione e gli presenta il colonnello Felice Wochinger, un alto militare di Napoli che lo prende a cuore e lo fa sottoporre a tutte le cure possibili per l’epoca per la sua malattia alle ossa, fino alle cure termali a Ischia. Rimane a lungo all’ospedale degli Incurabili a Napoli, dove finalmente riceve Gesù Eucaristia per la prima volta.

Per un po’, Nunzio starà meglio. Uscito dall’ospedale si trasferisce dal colonnello, che vive nel Maschio Angioino di Napoli adibito a caserma. Tra i due s’instaura un bellissimo rapporto padre-figlio che consente a Nunzio di approfondire la propria fede. Sta pensando di consacrarsi, ma in attesa di diventare abbastanza grande, si fa approvare dal suo confessore una regola di vita che segue scrupolosamente e che prevede lunghe ore di preghiera, di meditazione e di studio, oltre alla Messa al mattino e al Rosario alla sera. Questo periodo di serenità, però, è interrotto dal riacutizzarsi della malattia e dalla diagnosi che per Nunzio è una condanna a morte: si tratta di cancro alle ossa.

Nunzio si mostra forte, fino alla fine. Consola il colonnello – che ormai chiama “papà mio” – con la certezza della promessa che i due potranno un giorno riabbracciarsi in cielo. Siamo nel 1836 e la situazione è ormai disperata: Nunzio soffre di febbri altissime che affronta pregando e offrendo la propria sofferenza per le conversioni e per la Chiesa. La morte lo libera dal dolore il 5 maggio, quando ha da poco compiuto 19 anni, ma non senza che prima abbia ricevuto i Sacramenti. Intorno al suo corpo, provato dalle piaghe, si spande un incredibile profumo di rose.

Fonte: https://www.vaticannews.va

mail mail telegram facebook twitter twitter