Novena a San Domenico del Val

Primo giorno
O San Domenico del Val, fiore purissimo sbocciato sulle rive del fiume Ebro, che effondesti il soave tuo profumo ai piedi della Vergine del Pilar, glorioso chierichetto della Santa Chiesa di Saragozza, che già nei tuoi teneri dodici anni risplendesti per pietà fervente e per la carità ardente verso i poveri e i sofferenti.
Ottienici, ti supplichiamo, la grazia di perseverare fedelmente nella via del Vangelo, intercedi presso Gesù Cristo, nostro Signore, affinché ci sia concessa la Sua protezione, ci sia accresciuta la fede, e ci sia data la forza di combattere con dignità le battaglie della vita, sì che, resi degni, possiamo un giorno abitare con te e con tutti i santi nella beata Patria Celeste.
O Dio, che al Santo fanciullo Domenico del Val, martire innocente, concedesti il premio della vita eterna, fa’, Te ne preghiamo, che per i suoi meriti e la sua intercessione, siamo resi partecipi della gioia eterna nel Tuo Regno.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
San Domenico del Val, oggi ti affido con fiducia questa intenzione: (intenzione per la quale si offre la novena).
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…
San Domenico del Val, prega per noi.
Nota: Questa novena è stata scritta ispirandosi alla vita di San Domenico e non rappresenta una preghiera ufficialmente approvata dalla Chiesa.
San Domenico del Val
Di questa figura abbiamo solo la certezza del culto, leggendario tutto il resto.
Nato a Saragozza nel 1243, da una famiglia nobile - il padre, che era devoto di San Domenico, era il Notaio della Cattedrale - il bimbo cresceva in grazia e bontà e venne presto ammesso alla schiera dei chierichetti della Cattedrale. Nel Giovedì Santo del 1250 nella chiesa si celebrava la Passione di Cristo e Domenichino, finite le funzioni, si avviò per tornare a casa, ma in quel periodo lotte fratricide di religione dividevano i cristiani e i loro fratelli maggiori, gli ebrei. Un gruppo di israeliti lo rapirono e lo portarono sulle sponde dell'Ebro.
Spogliato e vituperato, egli invocava il nome di Gesù e come Gesù egli venne crocifisso su un muro e gli venne inferta anche una ferita al costato. Il piccolo martire morì lentamente e i suoi assassini, quando si accorsero che era ormai morto, lo strapparono dal muro e ne gettarono il corpo nel vicino fiume.
Intanto i genitori lo cercavano disperati ma lo trovarono solo quando un pescatore, abbagliato da una luce che splendeva sulle acque, avvicinatosi con la barca, trovò il piccolo corpo del martire.
Domenichino venne ben presto onorato in tutta la Spagna, diventando patrono degli scolari e dei chierichetti.
In altri tempi nel giorno della sua festa, i fanciulli potevano adornare la Cappella in cui era sepolto e offrire ai canonici, sopra un piatto d'argento, dei fiori, simbolo dela purezza del piccolo martire; poi presentavano le sue reliquie alla venerazione e al bacio dei devoti. L'urna passava per la città portata a spalla dai chierichetti e l'arcivescovo di Saragozzza accoglieva le reliquie e dopo forniva ai fanciulli un rinfresco e regalava loro 50 ducati per le spese sostenute per la festa.
Non molti anni dopo il martirio, una sera, in un angolo della Cappella del piccolo Santo, un uomo era seduto cupo, solo e piangeva ininterrottamente. Quell'uomo era uno degli ebrei che avevano ucciso il piccolo, il più feroce. Il ricordo di quella sera non lo aveva mai abbandonato e rivedeva chiaramente tutta la scena. Chiedeva grazia a quel piccolo martire con tutto il suo cuore e San Domenichino gli diede la forza di confessare apertamente la sua colpa, di convertirsi al Cristianesimo, ottenendo il perdono del suo atto inumano.
Fonte: https://www.santiebeati.it/dettaglio/68450