Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Gesù, che conosci la mia debolezza, resta con me durante quest'anno. Sostieni il mio essere, guida le mie azioni: sii per me «il maestro». M'impaurisce la mia miseria, ma mi rassicura il pensiero della tua misericordia, che è più grande della mia miseria sulla misura dell'eternità . Quando io provo questa convinzione, sento su di me il tuo potere. O gioia, che derivi dalla conoscenza di noi stessi! O verità  immutabile di un'infinita misericordia, il tuo valore è eterno! (Santa Faustina Kowalska)

Novena al Beato Rolando Rivi

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Primo giorno

PREGHIERE INTRODUTTIVE

Sequenza allo Spirito Santo

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza
nulla è nell'uomo,
nulla è senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen

Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione. e rinnoverai la faccia della terra.

Preghiamo - O Padre, che nella luce dello Spirito Santo guidi i credenti alla conoscenza piena della verità, donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Credo
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, mori e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Signore, Rolando aveva scelto sin da piccolo di seguirti e di diventare sacerdote. Entrato in Seminario, decise di indossare sempre la sua veste talare, come segno di appartenenza a te che sei l'unico nostro bene. Sempre, anche sul finire della guerra, quando era diventato pericoloso a causa del clima di odio contro i sacerdoti diffuso in quel periodo. Per questo suo amore incondizionato e pieno di fiducia verso di te, rendici capaci di amarti con la sua stessa semplicità di cuore, pronti a seguirti e ad accogliere sempre la tua volontà.

Padre nostro - Ave Maria - Gloria

PREGHIERA FINALE
O Dio, Padre misericordioso, che scegli i piccoli per confondere i potenti del mondo, Ti ringraziamo per averci donato, nel seminarista martire Rolando Rivi, una testimonianza di amore totale al Tuo Figlio Gesù e alla sua Chiesa, fino al sacrificio della vita. Illuminati da questo esempio e per intercessione di Rolando, Ti chiediamo di darci la forza di essere sempre segno vivo del Tuo amore nel mondo e Ti supplichiamo di volerci concedere la grazia che ardentemente desideriamo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Rolando Rivi

Rolando Maria Rivi nacque il 7 gennaio 1931 a San Valentino, borgo rurale del Comune di Castellarano (Reggio Emilia), in una famiglia profondamente cattolica. Brillante e vivace, di lui si diceva: «o diventerà un mascalzone o un santo! Non può percorrere una via di mezzo». Con la prima Comunione e la Cresima divenne maturo e responsabile. Rolando, ogni mattina, si alzava presto per servire la Santa Messa e ricevere la Comunione. All’inizio di ottobre del 1942, terminate le scuole elementari, entrò nel Seminario di Marola (Carpineti, Reggio Emilia). Si distinse subito per la sua profonda fede. Amante della musica, entrò a far parte della corale e suonava l’armonium e l’organo. Quando stava per terminare la seconda media, i tedeschi occuparono il Seminario e i frequentanti furono mandati alle loro dimore. Rolando continuò a sentirsi seminarista: la chiesa e la casa parrocchiale furono i suoi luoghi prediletti. Sue occupazioni quotidiane, oltre allo studio, la Santa Messa, il Tabernacolo, il Santo Rosario. I genitori, spaventati dall’odio partigiano, invitarono il figlio a togliersi la talare; tuttavia egli rispose: “Ma perché? Che male faccio a portarla? Non ho voglia di togliermela. Io studio da prete e la veste è il segno che io sono di Gesù”. Questa pubblica appartenenza a Cristo gli fu fatale. Un giorno, mentre i genitori si recavano a lavorare nei campi, il martire Rolando prese i libri e si allontanò, come al solito, per studiare in un boschetto. Arrivarono i partigiani, lo sequestrarono, gli tolsero la talare e lo torturarono. Rimase tre giorni loro prigioniero, subendo offese e violenze; poi lo condannarono a morte. Lo condussero in un bosco, presso Piane di Monchio (Modena); gli fecero scavare la sua fossa, fu fatto inginocchiare sul bordo e gli spararono due colpi di rivoltella, una al cuore e una alla fronte. Poi, della sua nera e immacolata talare, ne fecero un pallone da prendere a calci. Era venerdì 13 aprile 1945. È stato beatificato il 5 ottobre 2013. La memoria liturgica per le diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e di Modena-Nonantola è stata fissata al 29 maggio.

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