Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Pregate per i perfidi, pregate per i fervorosi, pregate per il sommo Pontefice, per tutti i bisogni spirituali e temporali della santa Chiesa, nostra tenerissima madre; e una preghiera speciale per tutti coloro che lavorano per la salute delle anime e per la gloria del celeste Padre. (San Pio da Pietrelcina)

Novena a San Pietro Apostolo

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Primo giorno

I. O glorioso s. Pietro, che aveste in Gesù Cristo una fede così viva da confessare per primo che egli era il Figliuolo di Dio vivo, e da lui solo procedevano parole di vita eterna, quindi obbediente al minimo suo cenno, ora ricominciaste la pesca già tentata inutilmente tutta la notte, od ora camminaste sulle acque, otteneteci, vi preghiamo, la grazia dì essere sempre disposti ad eseguire tutto quello che Cristo per mezzo dei suoi rappresentanti si compiacerà di comandarci.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. O glorioso s. Pietro, che aveste un’umiltà così profonda da riputarvi indegno di star innanzi a Gesù Cristo, quando vedeste operarsi a un suo cenno la pescagione, la più miracolosa nel lago di Tiberiade, ove inutilmente avevate faticato voi tuttala notte, otteneteci,vi preghiamo,un sentimento sì basso di noi medesimi che ci riputiamo immeritevoli, non solo dei favori più distinti, ma anche delle grazie più comuni quindi stimiamo tanto i nostri prossimi da ascoltar sempre con umiltà, e praticare con sollecitudine tutto quello che di bene, ci verrà da loro suggerito.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. O glorioso s. Pietro, che amaste tanto ardentemente Gesù Cristo da protestarvi pronto a soffrire per lui la prigionia e la morte, quindi con un coraggio non più veduto vi avventaste spontaneamente contro tutta la sbirraglia che venne a catturarlo nell’Orto, poi esultaste allora quando foste per lui maltrattato dalla Sinagoga, e tripudiaste di essere per la sua causa crocifisso, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di amare per tal modo il medesimo divin Maestro da essere pronti ancor noi a dare il sangue e la vita per la sua fede, non che a soffrire con giubila qualunque disavventura piacerà a lui di mandarci per mettere alla prova la nostra fedeltà.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

IV. O glorioso s. Pietro che cancellaste con le lacrime le più pronte, le più amare, le più incessanti, il fallo da voi commesso nel triplicato spergiuro, otteneteci, vi preghiamo, che ancora noi ci convertiamo prontamente al Signore, ogni qualvolta ci lasciamo tradire dalla nostra debolezza e non cessiamo mai di piangere sino alla morte i peccati da noi commessi, che furono altrettanti spergiuri, tanto più enormi quanto precedenti da maggior malizia accompagnati da maggior ingratitudine.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

V. O glorioso s. Pietro, che, in premio della vostra fede, della vostra umiltà e del vostro amore foste da Gesù Cristo contraddistinto coi privilegi più singolari, e specialmente con il principato su tutti gli apostoli, con il primato su tutta la Chiesa, quindi da tutti i nuovi credenti, foste per tale riconosciuto e venerato, otteneteci, vi preghiamo che noi veneriamo sempre nel romano pontefice l'erede della vostra fede e della vostra autorità, quindi a Lui ci teniamo sempre strettamente uniti, siccome all'unico vero Capo visibile della cattolica Chiesa, che è quell’arca misteriosa fuori della quale non v’ha salute.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Il suo nome era Simone, è Gesù a chiamarlo Pietro. Nativo di Betsaida, viveva a Cafarnao ed era pescatore sul lago di Tiberiade. Il Maestro lo invita a seguirlo insieme al fratello Andrea, e con Giacomo e Giovanni lo rende testimone di taluni fatti importanti: la risurrezione della figlia di Giairo, la trasfigurazione, l’agonia nell’orto degli ulivi. Nel suo cammino al fianco del Messia, Pietro emerge come uomo semplice, schietto, a volte impulsivo. Spesso parla e agisce a nome degli apostoli, non esita a chiedere spiegazioni e chiarimenti a Gesù circa la predicazione o le parabole, lo interroga su varie questioni. Ed è il primo a rispondere quando il Maestro si rivolge ai dodici. “Volete andarvene anche voi?”, domanda Gesù dopo aver parlato nella sinagoga di Cafarnao suscitando sconcerto anche tra i suoi tanti discepoli, molti dei quali, da quel momento, decidono di non seguirlo più. “Signore, da chi andremo? – risponde Simon Pietro –. Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Gv 6, 67-68).

A Cesarea di Filippo, quando Gesù chiede ai suoi “Voi chi dite che io sia?”, è Pietro ad affermare: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). E Gesù: “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,18-19). È questo l’incarico che Pietro riceve: governare la Chiesa. I Vangeli svelano che Gesù sceglie di affidare la sua Chiesa ad un pescatore poco istruito, che talvolta non sa vedere la volontà di Dio, istintivo: Pietro protesta quando Gesù rivela della sua Passione; vuole sottrarsi alla lavanda dei piedi durante l’ultima cena, non accettando quel gesto così umile dal Maestro; nega per tre volte di conoscere Gesù dopo l’arresto. Gli apostoli gli riconoscono il ruolo conferito da Gesù ed è lui a prendere diverse iniziative. La mattina di Pasqua, informato da Maria Maddalena della scomparsa del corpo del Maestro dal sepolcro, è lui a precipitarvisi insieme ad un altro discepolo. Ma quest’ultimo, precedendolo nella corsa, lascia che sia Pietro ad entrare per primo, come gesto di rispetto.

Dopo la risurrezione di Gesù, gli apostoli si riuniscono in cenacoli in cui talvolta si manifesta il Maestro. Ciascuno riprende la propria quotidianità e Pietro torna sulla sua barca e alle sue reti. Ed è proprio dopo una notte trascorsa a pescare che il Maestro gli appare ancora una volta (Gv 21, 3-7), gli chiede di pascere il proprio gregge e gli predice con quale morte lo avrebbe glorificato (Gv 21, 15-19). Dopo l’ascensione di Gesù, Pietro è il punto di riferimento degli apostoli e dei primi seguaci di Cristo, comincia a parlare in pubblico, a predicare e ad operare guarigioni. Viene arrestato, convocato e rilasciato più volte dal Sinedrio, costretto a prendere atto dell’autorità con la quale parlava e dell’entusiasmo della gente intorno a lui che cresceva sempre di più. Pietro comincia anche a spostarsi di città in città per raccontare la Buona Novella. Ma torna spesso a Gerusalemme, ed è qui che un giorno si presenta, a lui e agli altri apostoli, Paolo raccontando della sua conversione. Pietro e Paolo intraprendono poi strade diverse, entrambi non si risparmiano in svariati viaggi, ma le loro vite si incrociano spesso a Gerusalemme. Pietro si confronta con Paolo più volte, ne accetta osservazioni e considerazioni e vi si ritrova a discutere per decidere gli orientamenti della Chiesa nascente. Infine i due apostoli si ritrovano a Roma.

Pietro rafforza la comunità cristiana e ne è guida. Viene imprigionato durante la persecuzione di Nerone e poi crocifisso a testa in giù, per sua stessa richiesta, mentre Paolo, condannato a morte dal tribunale romano, viene decapitato. La tradizione riferisce che il loro martirio è avvenuto nello stesso giorno: il 29 giugno dell’anno 67. Pietro muore nel circo di Nerone, sul colle Vaticano, Paolo sulla via Ostiense. Sulle loro tombe sorgono la Basilica di San Pietro e la Basilica di San Paolo fuori le Mura.

Fonte: https://www.vaticannews.va
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