Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Nel Vangelo, il Signore elogia la fede del centurione. La fede è la certezza di una mano tesa. La fede è la certezza della rivelazione progressiva di Dio alla mia anima: è la paziente educatrice dell'anima bambina che ancora deve imparare a camminare da sola. Non esiste mezzo umano per sostituire la fede. Neanche il miracolo. Il miracolo può aiutare a credere, ma non mi esime dal vivere di fede. Forse mi mancano miracoli? No. Tutto mi parla di Dio. Dio, e solo Dio, è la risposta ad ogni mia domanda. Però resta il problema: il rapporto più profondo con Dio avviene solo nella fede. Signore, aumenta la mia fede! (Don Nikola Vucic)

Novena a Santa Maria del Perpetuo Soccorso

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Primo giorno

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.

Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo.

Signore Gesù Cristo, che ci hai dato per madre, sempre pronta a soccorrerci, la tua stessa Madre Maria, della quale veneriamo la celebre immagine, fa’ che, implorando assiduamente il suo materno soccorso, meritiamo di godere perpetuamente i frutti della tua redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R. Amen.

Preghiera della Novena Perpetua

1. O Madre del Perpetuo Soccorso, con la più grande fiducia ci prostriamo oggi davanti alla tua santa immagine per implorare il tuo aiuto. Non confidiamo nei nostri meriti e nelle nostre opere, ma nei meriti infiniti di Gesù Cristo e nel tuo materno, invincibile amore. Tu hai visto le piaghe del Redentore e il suo sangue sparso sulla croce per la nostra salvezza. E’ il tuo Figlio morente che ti ha dato a noi per madre.. E non sei tu, o Maria, che hai scelto il dolce titolo di nostra Perpetua Soccorritrice? O Madre del Perpetuo Soccorso, per la dolorosa passione e morte di Gesù, per le indescrivibili sofferenze del tuo Cuore, ti supplichiamo ardentemente di ottenerci dal Signore quelle grazie, che tanto desideriamo e delle quali abbiamo tanto bisogno.

(breve pausa: ognuno pensa alla grazia che più desidera)

Tu sai, o Madre benedetta, quanto è grande il desiderio che ha Gesù Redentore di donare a noi tutti i frutti della sua Redenzione. Tu sai che questi tesori sono stati deposti nelle tue mani, perché a noi li dispensassi. Ottienici dunque, benignissima Madre, dal Cuore di Gesù, le grazie da noi in questa novena umilmente domandate, e noi canteremo felici le tue misericordie per tutta l’eternità. Maria, Madre del Perpetuo Soccorso, prega per noi.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte.

Canto

Le mani amorose che stringon Gesù
protendi pietose ai figli quaggiù.
Ave, ave, ave Maria!


2. Ti preghiamo , o Madre, per tutti i nostri fratelli, in particolare per quelli che sono qui riuniti sotto il tuo sguardo pietoso. Ti preghiamo per la santa Chiesa, per tutta l’umanità e per la conversione dei peccatori. Guarda, o Regina dell’universo, come è grande il numero dei bisognosi, dei sofferenti, dei tribolati. Vedi come sono difficili i nostri tempi. Non sei forse tu la Madre del Perpetuo Soccorso? l’onnipotenza supplichevole? la speranza dei miseri? A te non manca né potenza né bontà per soccorrerci in ogni nostra necessità. L’ora attuale è davvero l’ora tua! Soccorrici dunque subito, soccorrici continuamente, soccorrici in vita e in morte. Ti raccomandiamo ora coloro che soffrononel corpo e nello spirito. Mòstrati, come ti saluta la Chiesa, Salute, Consolazione, Speranza degli infermi. Maria, Madre del Perpetuo Soccorso, soccorri tutti i nostri ammalati. Così sia.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte.

Canto

Chi soffre, chi geme, ti chiede mercé,
ripone sua speme, o Vergine in te.
Ave, ave, ave Maria!

Supplica alla Madre del Perpetuo Soccorso

O Vergine del Perpetuo Soccorso, santa Madre del Redentore, soccorri il tuo popolo che anela a risorgere, dona a tutti la gioia di camminare nella consapevole e attiva solidarietà con i più poveri, annunciando in modo nuovo e coraggioso il Vangelo del tuo Figlio, fondamento e culmine di ogni umana convivenza, che aspira ad una pace vera, giusta e duratura. Come il bambino Gesù, che ammiriamo in questa venerata icona, anche noi vogliamo stringere la tua destra.
A te non manca né potenza, né bontà per soccorrerci in ogni necessità e in ogni bisogno. Quella attuale è l’ora tua! Vieni dunque in nostro aiuto e sii per tutti noi rifugio e speranza. Amen. (Giovanni Paolo II).

L'inizio del culto di Maria come Madre del Perpetuo Soccorso in San Matteo in Merulana risale alla traslazione in chiesa di un'icona mariana dell'Amòlyntos, alla fine del Quattrocento, e coincide con l'affidamento dell'edificio sacro agli eremitani di Sant'Agostino. Tale Madonna, detta in principio "di San Matteo" (dal titolo della chiesa), venne presto chiamata "del Perpetuo Soccorso" come testimoniato dall'epigrafe in latino sul frontone esterno del portale della chiesa risalente al 1579: Deiparae Virgini Mariae succursus perpetui.[1] L'invocazione richiamava la devozione a Nostra Signora del Soccorso, particolarmente viva tra gli agostiniani e che aveva il suo centro principale nella chiesa del convento eremitano di Palermo.[2] L'immagine era collocata sull'altare maggiore della chiesa ed era tenuta in grande considerazione e venerazione: la festa della Madre del Perpetuo Soccorso veniva celebrata con solennità in occasione della ricorrenza annuale della traslazione dell'icona in San Matteo (tradizionalmente collocata al 27 marzo 1499). La devozione popolare di cui era oggetto la Madonna è documentata dagli scritti di Johann Besicken (1502), Ottavio Panciroli (1600) e Carlo Bartolomeo Piazza (1703); il gesuita Concezio Carocci, autore di una serie di popolari omelie pubblicate nel 1729 e dedicate alle "immagini più insigni della Beata Vergine Maria in Roma", dedicò alla Madre del Perpetuo Soccorso uno dei suoi discorsi.[3] San Matteo in Merulana fu devastata dalle truppe napoleoniche nel 1799 e gli agostiniani irlandesi che all'epoca officiavano la chiesa si trasferirono in Santa Maria in Posterula recando con loro la venerata immagine. L'icona fu collocata in una cappella interna del convento annesso alla chiesa e dimenticata. A metà dell'Ottocento, il redentorista Valerio Marchi raccolse la testimonianza di un anziano frate, Agostino Orsetti, che lamentava lo stato di abbandono in cui languiva l'icona[4] e nel 1863 trovò conferma alla fama di tale immagine in un'omelia pronunciata nella chiesa del Gesù dal gesuita Francesco Blosi, che citava il discorso del suo confratello Concezio Carocci.[5] Poiché i redentoristi all'epoca stavano edificando la loro casa generalizia proprio sulla via Merulana, sul sito della scomparsa chiesa di San Matteo, decisero di chiedere che l'immagine venisse loro affidata affinché fosse collocata, in maniera onorevole, nell'erigenda chiesa dedicata al loro fondatore sant'Alfonso: a istanza di Nicholas Mauron, superiore generale dei redentoristi, l'11 dicembre 1865 papa Pio IX assegnò alla congregazione l'icona[6] e il 26 aprile 1866 Valerio Marchi ed Ernesto Bresciani prelevarono l'effige della Madre del Perpetuo Soccorso dal convento di Santa Maria in Posterula e la trasferirono sull'altare provvisorio approntato all'interno di Sant'Alfonso all'Esquilino.[7]

Fonte: Wikipedia
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