Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Le cose che ordinariamente mancano nella confessione dei fanciulli sono il dolore dei peccati ed proponimento. (San Giovanni Bosco)

Novena a San Paolo di Tebe

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Primo giorno

I. Per quel mirabile distacco da tutte le cose del mondo con cui nella tenera età di 15 anni, divenuto orfano senza assistenza, rinunciaste ai parenti il vostro ricchissimo patrimonio e fuggendo dalla persecuzione di Decio, vi ritiraste nella solitudine la più inospitale per più non pensare che al cielo, ottenete a noi tutti, o glorioso s. Paolo, di non affezionarci giammai ai falsi beni della terra, e di fuggir sempre il tumulto del mondo corrotto e corrompitore, per non pensare che all'assicuramento di nostra eterna salute nel silenzio del ritiro e nella quiete dell’orazione.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. Per quella mirabile protezione che prese dì voi il cielo allorquando nella solitudine della vostra grotta vi provvide per mezzo di un corvo, del pane indispensabile al vostro quotidiano sostentamento, e vi diede il più ampio dominio sulle più indomite fiere, che, raccogliendo mansuete ai vostri piedi, aspettavano da voi la paterna benedizione, ottenete a noi tutti, o glorioso s. Paolo, di mettere nella divina Provvidenza ogni nostra temporale sollecitudine, onde riportarne con sicurezza e il provvedimento opportuno a tutti i nostri bisogni, e la vittoria la più compita delle fiere misteriose che ne minacciano continuamente, quali sono le ribelli nostre passioni.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. Per quell’eroismo tutto singolare con cui perseveraste per poco meno di un secolo fino all’estremo respiro nella penitenza la più austera e nell’orazione la più fervorosa per quei lumi particolari onde foste favorito dal cielo, allorché chiamaste per nome e assicuraste della prossima vostra morte il non mai da voi veduto anacoreta s.Antonio, che venne ad ammirare in voi un nuovo Elia, un nuovo Battista, un nuovo Paolo rapito in Paradiso: finalmente per quella gloria tutta nuova che voi aveste, non solo nell’anima elevata subito al cielo, ma ancor nel corpo a cui i leoni medesimi scavarono pietosamente la sepoltura, e cui i più temuti padroni della Grecia e dell’Italia trasferirono con pompa solenne nelle loro metropoli ottenete a noi tutti, o glorioso S. Paolo, di tenerci sempre perseveranti nel cammino della pietà e della mortificazione, onde meritarci dal divino Rimuneratore le più eletto benedizioni qui sulla terra e il più sollecito possedimento della gloria eterna nel cielo.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

San Paolo di Tebe

San Paolo di Tebe è onorato come il primo abitante del deserto e primo eremita cristiano. Visse la sua ascesi in Egitto, nella regione della Tebaide, fino alla morte nell’anno 341, all’età di 113 anni. Subito dopo la sua nascita al cielo molti vollero imitarne la vita, riempiendo il deserto e creando veri e propri centri monastici, per questo condivide con sant’Antonio il grande il titolo di padre del monachesimo. Ciò che conosciamo di lui lo dobbiamo alla penna di san Girolamo, che raccolse nella Vita Sanctii Pauli primi eremitae le testimonianze orali sulla vita di Paolo. Alla morte del santo Antonio ne seppellì il corpo nei pressi della grotta dove aveva vissuto. Nel XII secolo le reliquie del santo furono trasferite dall’Egitto a Costantinopoli e poste nel monastero della Madre di Dio Peribleptos, per ordine dell’imperatore Manuele (1143-1180). In seguito alle crociate furono trafugate a Venezia, e infine portate a Ofa in Ungheria. Parte della sua testa si trova a Roma.

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