Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

La grazia di Dio, quando è sopra l'uomo, gli infonde un così grande aiuto che, cinti i fianchi, può correre per mezzo della castità  e seguire Cristo nudo e povero, anche lui nudo e povero, per il distacco dai beni terreni. (Sant'Antonio di Padova)

Novena a San Paolo Apostolo

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Primo giorno

I. O glorioso s. Paolo, che quanto foste terribile nel perseguitare, altrettanto poi foste fervoroso nello zelare la gloria del Cristianesimo, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di edificar tanto i nostri prossimi nell’avvenire quanto li avessimo per mala sorte scandalizzati per il passato.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. O glorioso s. Paolo, che quantunque onorato da Dio con una missione più strepitosa di tutti gli altri, e con la elevazione del vostro spirito al terzo cielo, pure vi chiamaste sempre il minimo degli apostoli e perfino indegno di questo nome, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di tondarci ben bene nella virtù dell’umiltà, lungi dall'insuperbirci per i favori del cielo, ce ne stimiamo sempre immeritevoli per le nostre continue prevaricazioni.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. O glorioso s. Paolo, che dopo avere impiegato tutte le vostre forze per convertire al Cristianesimo gli Ebrei ed i Gentili, vi protestate disposto a diventare anatema per la loro salute, otteneteci, vi preghiamo,la grazia di amare anche noi i nostri fratelli in maniera da essere pronti a sostenere qualunque incomodo per provvedere ai loro bisogni.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

IV. O glorioso s. Paolo, che tanto amaste Gesù Cristo da soffrire sempre con giubilo per la sua causa le prigioni,le flagellazioni, i lapidamenti, i naufragi, le persecuzioni d’ogni genere, finalmente il troncamento del capo sotto la spada dei satelliti di Nerone, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di ricevere sempre come favori della Divina Misericordia le infermità, le desolazioni, le disgrazie di questa vita, affinché, lungi dall’intiepidirci per esse nel divino servizio, ce ne mostriamo sempre più fedeli e fervorosi.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

V. O glorioso s.Paolo, che non contento di predicar con la voce e con l'esempio la dottrina santissima di Gesù Cristo, ci lasciaste ancora nelle vostre quattordici lettere un complesso tale di istruzioni che fu a ragione chiamato dai Santi Padri il Vangelo di Gesù Cristo risuscitato, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di regolar sempre la nostra condotta a norma dei vostri insegnamenti, e di essere sempre disposti come voi a confermare col sangue la nostra fede.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Ebreo di Tarso, nell’odierna Turchia, Saulo, cittadino romano, colto, istruito alla scuola giudaica proseguita a Gerusalemme, aveva una buona formazione greco-ellenista, conosceva il greco e il latino. Figlio di un tessitore di tende, aveva appreso pure l’arte manifatturiera del padre. Come molti ebrei di quell’epoca, aveva un secondo nome greco-latino: Paolo, scelto per semplice assonanza con il proprio nome. Caparbio, coraggioso e audace, aveva buone capacità dialettiche. La sua personalità emerge dagli Atti degli Apostoli e dalle sue 13 Lettere. Non conosce Gesù ed è fra i primi a perseguitare i cristiani, ritenuti una setta pericolosa da debellare. Nelle Scritture è menzionato per la prima volta nella narrazione della lapidazione di Stefano - primo martire cristiano - a Gerusalemme. Fiero sostenitore della tradizione ebraica, Saulo “cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere” (At 8, 3). I discepoli lo temono e per sfuggire alla persecuzione alcuni si disperdono in varie città, fra cui Damasco.

Saulo si fa allora autorizzare dal sommo sacerdote a condurre in giudizio i fuggiaschi a Gerusalemme. “E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: ‘Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?’. Rispose: ‘Chi sei, o Signore?’. Ed egli: ‘Io sono Gesù, che tu perseguiti! Ma tu alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare’. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla” (At 9, 3-6). Viene accompagnato a Damasco, dove per tre giorni, sconvolto dall’accaduto, non prende “né cibo né bevanda”. Al terzo giorno si presenta a lui un tale Anania al quale Dio, durante una visione, aveva chiesto di cercarlo e di imporgli le mani perché recuperasse la vista. “Egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome”, viene rivelato ad Anania. Paolo si fa battezzare, conosce la piccola comunità cristiana del luogo, si presenta nella Sinagoga e testimonia quanto gli è accaduto. Comincia da qui il suo apostolato. Si intrattiene con i discepoli che si trovano a Damasco, inizia a predicare con entusiasmo e in seguito raggiunge Gerusalemme. Qui conosce Pietro e gli altri apostoli che, dopo un’iniziale diffidenza, lo accolgono e gli parlano a lungo di Gesù. Paolo li ascolta, apprende gli insegnamenti lasciati dal Maestro e fortifica la sua fede. Prosegue la predicazione, ma si scontra con l’ostilità di tanti ebrei e le perplessità di diversi cristiani. Lascia Gerusalemme e torna a Tarso, dove riprende il mestiere di tessitore di tende e continua a dedicarsi all’evangelizzazione. Qualche anno dopo Paolo, insieme a Barnaba, fra i primi ebrei convertiti, arriva ad Antiochia e instaura stretti legami con la comunità cristiana.

Dopo un breve soggiorno a Gerusalemme, da Antiochia Paolo prosegue la sua missione fra gli ebrei e soprattutto fra i pagani - i cosiddetti “gentili” - per altre mete. Tre i suoi grandi viaggi apostolici. Durante il primo approda a Cipro e in diverse città della Galazia, fonda svariate comunità, quindi raggiunge nuovamente Antiochia e poi Gerusalemme, per discutere con gli apostoli se i convertiti dal paganesimo dovevano rispettare o meno i precetti della tradizione ebraica. Nel secondo viaggio Paolo si dirige nel sud della Galazia, poi è la volta della Macedonia e della Grecia. Si ferma a Corinto per oltre un anno poi tocca altre città, fra cui Efeso e ancora Gerusalemme, e si dirige nuovamente ad Antiochia. Da qui riparte per il suo il terzo viaggio. Si ferma tre anni ad Efeso, quindi raggiunge la Macedonia, Corinto e altre località, visita comunità che lo avevano accolto precedentemente e infine rientra a Gerusalemme. A motivo delle tensioni sviluppatesi fra le comunità che aveva fondato e i giudeo-cristiani circa l’osservanza di talune norme della legge ebraica, si confronta con Giacomo.

Accusato poi dagli ebrei di aver predicato contro la legge e di aver introdotto nel tempio un pagano convertito viene arrestato, ma, sotto processo, Paolo, in qualità di cittadino romano, si appella all’imperatore e viene trasferito a Roma. Vi giunge dopo la prigionia a Cesarea e diverse tappe in altre città. A Roma, dove si trova anche Pietro, entra in contatto con la comunità cristiana. Prosciolto per mancanza di prove, poi, prosegue la sua missione. Viene arrestato ancora una volta sotto Nerone; condannato a morte dal tribunale romano, è decapitato sulla via Ostiense, mentre Pietro, viene crocifisso sul colle Vaticano. La tradizione riferisce che il martirio di Pietro e Paolo è avvenuto nello stesso giorno: il 29 giugno dell’anno 67. Sulle loro tombe sorgono la Basilica di San Pietro e la Basilica di San Paolo fuori le Mura.

Fonte: https://www.vaticannews.va
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