Novena all'Angelo Custode per la nostra protezione

Primo giorno
Angelo mio custode, tu che ti sei degnato di prenderti cura di me, povero peccatore, ti prego, ravviva il mio spirito di viva fede, ferma speranza e infinita carità affinché pensi solo ad amare e a servire il mio Dio.
3 volte Angelo di Dio
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.
Nobilissimo Principe della, Corte celeste che ti degnasti di prenderti cura della mia povera anima, difendila dalle insidie e dagli assalti del demonio perché non abbia mai ad offendere il mio Signore per l'avvenire.
3 volte Angelo di Dio
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.
Pietosissimo custode dell'anima mia tu che tanto ti sei umiliato venendo dal cielo sulla terra per impiegare il tuo ministero a favore di un essere così misero come sono io, fa' che io sia pienamente persuaso che niente posso senza il tuo potente aiuto e la grazia del mio Signore.
3 volte Angelo di Dio
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.
PREGHIAMO: Amabilissimo mio Custode che in questo mondo hai fatto tanto per la salvezza eterna della mia anima, ti supplico di essermi vicino quando mi troverò sul letto di morte, privo di tutti i sensi, immerso nelle angosce dell'agonia, e l'anima mia starà per separarsi dal corpo e per comparire davanti al suo Creatore. Difendila dai suoi nemici e conducila vincitrice con te a godere per sempre la gloria del Paradiso. Amen.
Maria Valtorta: La missione dell'Angelo Custode
16 luglio 1947.
Dice S. Azaria:
«La missione dell’Angelo Custode si crede, da parte della gente, che
cessi con la morte del custodito. Non è così sempre. Cessa, è cosa
conseguente, alla morte del peccatore impenitente e con sommo dolore
dell’angelo custode di colui che non si pentì. Si trasfigura in gloria
gioconda ed eterna alla morte di un santo che dalla Terra passa al
Paradiso senza soste purgative. Ma continua quale era, come protezione
che intercede e ama il suo affidato, per coloro che a Terra passano al
Purgatorio per espiare e purificarsi. Allora noi, gli angeli custodi,
oriamo con la carità per voi davanti al trono Dio, e uniti alle nostre
orazioni d’amore presentiamo i suffragi che sulla Terra vi applicano
parenti e amici.
Oh! tutto non posso dire di quanto sia vivo, attivo, dolce il legame che
ancora ci unisce a voi purganti. Come madri che spiano il ritorno della
salute in un figlio che fu malato ed è convalescente, come spose che
contano i giorni che le separano dalla riunione con lo sposo
prigioniero, così noi. Noi, neppur per un attimo, non cessiamo di
osservare la divina amorosa Giustizia e le vostre anime che si mondano
fra i fuochi d’amore. E giubiliamo vedendo l’Amore sempre più placato
verso voi, e voi sempre più degne del suo Regno. E quando la Luce ci
ordina: “Vai a trarlo fuori per portarlo qui”, più ratti che saette noi
ci precipitiamo a portare un attimo di Paradiso, che è fede, che è
speranza, che è conforto a coloro che ancora restano a espiare, là nel
Purgatorio, e stringiamo a noi l’anima amata per la quale operammo e
soffrimmo, e risaliamo con lei insegnandole l‘osanna paradisiaco.
I due dolci attimi nella missione dei custodi, i due più dolci attimi,
sono quando la Carità ci dice: “Scendi, ché un nuovo uomo è generato e
tu lo devi custodire come gemma che mi appartiene”, e quando possiamo
salire con voi al Cielo. Ma il primo è meno del secondo. Gli altri
attimi di gioia sono le vostre vittorie sul mondo, la carne e il
demonio. Ma come si trema per la vostra fragilità da quando vi si prende
in custodia, così sempre si palpita dopo ogni vostra vittoria, perché
il Nemico del Bene è vigile a tentare di abbattere ciò che lo spirito
costruisce. Perciò gioioso, perfetto nella sua gioia è l’attimo in cui
entriamo con voi nel Cielo. Perché nulla più può distruggere ciò che è
ormai compiuto.
E ora, anima mia, rispondo ad un tuo intimo chiederti se Dio è contento
che nella tua casa sia un altro Custode. O tu, che non ci fai mai
domande ma tieni aperto il tuo spirito sul quale il tuo desiderio scrive
talora i suoi più forti interrogativi a tua stessa insaputa, senza che
la tua volontà, trattenuta dal chiedere da quel degno rispetto che
troppo pochi hanno verso il Soprannaturale che si abbassa su voi, sappi
che è dolce rispondere a chi è come te, e darti conforto, anima cara a
Dio e tormentata dagli uomini.
Sì. Dio è contento. Contento perché nella tua casa è un angelo felice dì
vegliare un’anima testé creata, gemma di Dio, e contento perché Gesù è
Colui che amava i pargoli... e il resto lo dico all’anima tua, e resti
fra noi come un segreto così bello che è inutile svelano al mondo che
non sa comprendere le gioie di Dio e delle anime di Dio.»
Maria Valtorta: Altre azioni dell'Angelo Custode
20 agosto.
Dice S. Azaria,
ancora seguendo le sue spiegazioni sugli Angeli Custodi (l'altra è del
16 luglio 1947 ): «Un'altra azione dell'Angelo Custode è quella di
essere costantemente e meravigliosamente attivo presso Dio, del quale
ascolta gli ordini e al quale offre le azioni buone del custodito,
presenta e appoggia le suppliche, intercede nelle sue pene; e presso
l'uomo al quale soprannaturalmente fa da maestro che guida nel sentiero
diritto, senza soste, con ispirazioni, luci, attraimenti verso Dio.
Oh! i nostri fuochi, che sono i fuochi della Carità che ci ha creati e
che ci investe dei suoi ardori, noi li convergiamo sui nostri custoditi,
così come fa il sole sulla zolla che chiude un seme per intiepidirla e
farlo germinare, e poi sullo stelo per irrobustirlo e farlo divenire
fusto e pianta robusta. Coi nostri fuochi noi vi consoliamo, scaldiamo,
irrobustiamo, illuminiamo, ammaestriamo, attraiamo al Signore. Che se
poi il gelo ostinato dell'anima e la sua durezza ostinata non si lascia
da noi penetrare e vincere, che se poi l'armonia caritatevole dei nostri
insegnamenti non viene accolta ma anzi sfuggita per inseguire la
fragorosa musica infernale che sbalordisce e fa folli, non di noi è la
colpa. Di noi è il dolore per il fallimento della nostra azione d'amore
sull'anima che amiamo, con tutte le nostre capacità, dopo Dio.
Noi siamo dunque sempre presso il nostro custodito, sia che sia un santo
o un peccatore. Dall'infusione dell'anima nella carne alla separazione
dell'anima dalla carne, noi siamo presso la creatura umana che
l'Altissimo Signore ci ha affidata. E questo pensiero, che ogni uomo ha
presso un angelo, dovrebbe aiutarvi ad amare il prossimo vostro,
sopportarlo, accoglierlo con amore, con rispetto, se non per se stesso,
per l'invisibile Azaria che è seco lui e che, come angelo, merita sempre
rispetto e amore.
Se pensaste che a ogni vostra azione verso il prossimo, oltre
l'Occhio onnipresente di Dio, presiedono e osservano due spiriti
angelici i quali gioiscono o soffrono di ciò che fate, come sareste più
buoni sempre col prossimo vostro! Pensate: voi accogliete una persona,
l'onorate ovvero la mortificate, l'aiutate o la respingete, peccate con
lei o la traete dal peccato, ne siete istruiti e la istruite, la
beneficate o ne siete beneficati... e due angeli, il vostro e il suo,
sono presenti e vedono non solo le vostre azioni palesi ma la verità
delle vostre azioni, ossia se le fate con vero amore, o con finto amore,
o con astio, con calcolo e così via.
Date un'elemosina? I due angeli vedono come la date. Non la date? I due
angeli vedono il perché vero di perché non la date. Ospitate un
pellegrino o lo respingete? I due angeli vedono come lo ospitate, vedono
ciò che è spiritualmente vero nella vostra azione. Visitate un malato?
Consigliate un dubbioso? Confortate un afflitto? Onorate un defunto?
Richiamate alla giustizia uno smarrito? Date aiuto a chi ne ha bisogno? A
tutte le opere di misericordia sono testimoni due angeli: il vostro e
quello di colui che riceve la vostra misericordia o se la vede negata.
Vi viene a trovare, o a importunare, qualcuno? Pensate sempre
che non ricevete lui solo, ma il suo angelo con lui.E perciò abbiate
sempre carità. Perché anche un delinquente ha il suo angelo, e l'angelo
non diviene delinquente se delinquente è il suo custodito.
Accogliete perciò con amore chiunque, anche se è un amore
prudentemente riservato, sulle difese, anche se è un amore severo per
far comprendere, al vostro prossimo che vi visita, che la sua condotta è
riprovevole e vi addolora e che la deve cambiare non tanto per piacere a
voi quanto per piacere a Dio. Accogliete con amore. Perché se
respingete l'uomo che vi è antipatico, o indesiderabile, importuno in
quel momento, o che sapete perfido, respingete pure l'ospite invisibile
ma santo che è seco lui e che dovrebbe farvi gradito ogni visitatore,
perché ogni prossimo che viene da voi porta fra le vostre mura o a voi
vicino l'angelo che è suo custode.
Dovete vivere presso chi non vi piace? Prima di tutto non giudicate. Non
sapete giudicare. L'uomo non giudica con giustizia che rarissimamente.
Ma anche giudicando con giustizia, in base a elementi positivi ed
esaminati senza prevenzioni e astii umani, non mancate alla carità,
perché oltre che al prossimo voi manchereste verso l'angelo custode di
quel prossimo. Se sapeste considerare così, come più facile vi sarebbe
superare antipatie e rancori, e amare, amare, compiere le opere che vi
faranno dire da Gesù Signore e Giudice: ?Vieni alla mia destra, te
benedetto.
Su, un piccolo sforzo, una continua riflessione sempre, questa: vedere,
con l'occhio della fede, l'angelo custode che è al fianco di ogni uomo, e
agire sempre come se ogni vostra azione fosse fatta all'angelo di Dio
che testimonierà presso Dio. Egli, l'angelo custode di ogni uomo - io ve
lo assicuro - unito al vostro dirà al Signore: ?Altissimo, costui
sempre fu fedele alla carità, amando Te nell'uomo, amando il mondo
soprannaturale nelle creature, e per questo amore spirituale sopportò
offese, perdonò, fu misericorde verso ogni uomo, a imitazione del Figlio
tuo diletto i cui occhi umani, pur mirando i suoi nemici, vedevano al
loro fianco, con l'aiuto dello spirito suo santissimo, gli angeli, i
loro afflitti angeli, e li onorava, aiutandoli nel tentativo di
convertire gli uomini, per glorificare con essi Te, Altissimo, salvando
da Male quante più creature possibile.
Io voglio che tu, che giubili perché venendo qui il Signore trova un
angelo di più ad adorarlo, io voglio che come tu credi alla presenza
dell'angelo del nascituro, così creda alle mie parole e ti comporti con
tutti coloro che a te vengono, o con i quali hai contatti d'ogni forma,
come ti ho detto, pensando all'angelo loro custode per superare
stanchezze e sdegni, amando ogni creatura con giustizia per far cosa
grata a Dio e di onore all'angelico custode. E di aiuto anche
all'angelico custode.
Medita, anima mia, come vi onora il Signore, e come noi angeli vi
onoriamo, vi diamo modo di aiutare noi - Egli, il Divino, e noi suoi
spirituali ministri - con la parola atta a rimettere sulle vie giuste un
vostro simile e soprattutto con l'esempio di una condotta ferma nel
Bene. Ferma, che non si piega a indulgenze e compromessi per non perdere
l'amicizia di un uomo, premurosa unicamente di non perdere quella di
Dio e dei suoi angeli. Sarà dolore, talvolta, dover essere severa perché
la gloria di Dio e i suoi voleri non siano calpestati da un uomo.
Procurerà forse sgarbi e freddezze. Non te ne preoccupare. Aiuta
l'angelo del prossimo tuo e troverai anche questo in Cielo.
Fonte: Scritti del 1947. Centro Editoriale Valtortiano.