Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

L'uomo non riesce a comprendere che il mondo migliore per presentarsi davanti a Dio è quello di avere le mani vuote. Infatti, questo è il paradosso del Natale: non si tratta di dare ma di ricevere. Una storia narra che, nella notte di Natale, i pastori accorrevano alla grotta portando i doni a Gesù Bambino. E mentre tutti si prodigavano con generosità , stava là  un pastore che non portava nulla. Era troppo povero. Stava lì in disparte, si vergognava. A un certo punto Giuseppe e Maria si trovarono in difficoltà  a ricevere tutti quelli regali. Soprattutto Maria che doveva reggere il Bambino. Allora vedendo quel pastore con le mani vuote, gli chiese di avvicinarsi... e gli mise Gesù tra le mani. Il pastore, accogliendo il divino Bambino, si rese subito conto di aver ricevuto un dono immenso. Si senti amato e grato per il dono immeritato. E cominciò a mostrare agli altri Gesù. Se le tue mani sono vuote, questo Natale è per te. Accoglilo con l'amore e la Sua luce brillera' nel tuo cuore. (Don Nikola Vucic)

Novena a San Martino di Tours

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Primo giorno

I. O glorioso s. Martino, che, consacrato interamente all'acquisto della cristiana perfezione praticaste fra gli scandali della milizia quegli atti di pietà e di penitenza che vi erano resi famigliari nella solitudine in cui vi nascondeste spontaneamente fin dall'età di dodici anni, quindi rifiutaste generosamente le distinzioni e gli onori di questo secolo per assicurarvi i beni sodi ed immancabili del paradiso, ottenete a noi tutti la grazia di conservarci sempre illibati tra le seduzioni del mondo corrotto e corrompitore, di non attender mai ad altro che ad assicurarci con buone opere la nostra eterna salute.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. O glorioso s. Martino, che, per la vostra generosa carità, la quale vi mosse a tagliare con la spada il militar vostro manto per coprire un povero quasi ignudo, meritaste di esser personalmente da Gesù Cristo visitato, encomiato ed istrutto in tutto quello che egli voleva da voi, e preservato ancora dalla morte quando, avviato alla patria per la conversione dei vostri genitori, cadeste nelle mani dei ladri, e quando chiuso nel deserte, vi cibaste di erba avvelenata senza conoscerla, ottenete a noi tutti la grazia d'impiegare sempre a soccorso dei bisognosi nostri fratelli i nostri lumi, le nostre sostanze e tutte quante le nostre forze, onde meritarci specialissima la divina assistenza in ogni nostra spirituale e corporale necessità.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. O glorioso s. Martino, che favorito del dono dei miracoli, fino a risuscitare più morti, innalzato vostro malgrado alla dignità vescovile, onorato dai re e dalle regine, che vi invitavano alle loro mense e vi servivano personalmente, tolleraste con eroica mansuetudine le maldicenze e le satire di tutti i vostri nemici, anzi rispondeste con i benefici all'insolenza dei vostri persecutori, quindi giungeste a espropriarvi di tutto, e a coricarvi sopra la cenere nell'ultima ora di vostra vita, onde rassomigliare perfettamente al Redentore crocifisso, ottenete a noi tutti la grazia di esser sempre egualmente virtuosi o santi nelle prosperità e nelle traversie, nell'avvilimento e nella gloria, onde partecipare con sicurezza alla vostra tranquillità nella morte ed alla vostra beatitudine su in cielo.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

San Martino di Tours

Martino è un soldato romano, patrono della Francia e dei soldati. Nasce in Ungheria nel 316, ma viene allevato a Pavia, in Italia. Il suo temperamento è umile e generoso e quando può aiuta il prossimo. Fin da bambino si reca in chiesa, di nascosto dai suoi genitori pagani, e ascolta la storia della vita di Gesù. Il padre, un comandante della cavalleria romana che chiama il figlio Martino in onore al dio della guerra Marte, lo arruola nella guardia imperiale per farne un soldato. Martino ha solo quindici anni e non vorrebbe pensare alle armi, ma ubbidisce all’autorità paterna e si trasferisce in Francia. Martino diventa uomo. Un giorno d’inverno nevica. Il giovane soldato, in sella al suo cavallo, è nei pressi della città di Amiens, quando incontra un vecchio vestito di stracci, rannicchiato su se stesso, intirizzito. Sta morendo di freddo. Martino è di buon cuore e, impietosito, non esita un attimo. Si ferma, prende la sua spada e, con un taglio netto, divide a metà il suo prezioso, caldo mantello rosso porgendone una parte al povero sfortunato. Si narra che all’istante sia uscito un sole che scaldava come se fosse estate. Da qui nasce il detto “estate di San Martino”. La stessa notte Martino sogna Gesù sorridente con indosso la metà del suo mantello e al suo risveglio si racconta che il mantello sia tornato integro. Il soldato si fa battezzare e abbandona la carriera militare per servire Dio, combattendo nel suo esercito di “soldati di Cristo”. Diventa monaco e nel 360 fa erigere il primo monastero d’Europa, a Ligugè, dove conduce una vita di preghiera. Nel 372 viene proclamato vescovo di Tours. Viaggia a piedi o a dorso di un asino, in visita ai villaggi di campagna dove parla di Gesù e aiuta poveri e indifesi. Martino comunica con animali e piante, compie guarigioni miracolose e converte al Cristianesimo, cambiando il cuore indurito delle persone. Muore nel 397 a 82 anni, a Tours, dove viene sepolto, meta di numerosi pellegrini a lui devoti. San Martino è popolarissimo in Francia dove quattromila chiese gli sono dedicate. Sostiene poveri, mendicanti, militari, soldati, albergatori, vendemmiatori e viticoltori. Protegge i cavalli e le oche e viene invocato contro l’alcolismo, il pericolo di sbornie e la dissenteria.

Fonte: https://www.santiebeati.it/dettaglio/25050
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