Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Considera che la scala ha due braccia (i montanti) e sei scalini, sui quali si fa la salita. La scala raffigura la santificazione del penitente, della quale l'Apostolo nell'epistola di oggi dice: "Questa è la volontà  di Dio, la vostra santificazione, affinché ognuno di voi sappia mantenere il proprio corpo con onore e santità " (1 Ts 4,3-4). Le braccia di questa scala sono la contrizione e la confessione. I sei scalini sono quelle sei virtù, nelle quali consiste tutta la santificazione dell'anima e del corpo: cioè la mortificazione della propria volontà , il rigore della disciplina, la virtù dell'astinenza, la considerazione della propria fragilità , l'esercizio della vita attiva e la contemplazione della gloria celeste. (Sant'Antonio di Padova)

Novena a Santa Margherita da Cortona

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Primo giorno

I. Gloriosa s. Margherita, che allo scorgere l’esangue cadavere dell’ucciso vostro amante comprendesti subito l’impurità dei vostri affetti, e convertita a Dio sinceramente, cancellaste con le lacrime, le più amare, gli antichi vostri trascorsi, otteneteci dal gran Padre dei lumi un vivo riconoscimento dei nostri passati disordini, e la grazia di ripararli con la contrizione la più sincera, la più fervorosa, la più costante.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. Gloriosa s. Margherita, che risoluta di riparare ad ogni costo le giovanili vostre licenze, ne faceste in pubblica chiesa una confessione solenne, e chiedendo al popolo già da voi scandalizzato umile perdono, vi dichiaraste meritevole d’ogni castigo, otteneteci dal Padre delle misericordie la grazia di confessar sempre sinceramente ai suoi ministri tutte quante lo nostre colpe, e di edificar tanto i nostri prossimi quanto li avessimo per nostra disgrazia scandalizzati per il passato.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. Gloriosa s. Margherita, che, consacrata interamente al ritiro, all’orazione, alle voglie, ai digiuni, e ad ogni genere d’austerità, piangendo fino con lacrime di sangue la passione amarissima di Gesù Cristo, meritaste d’essere dalla sua bocca assicurata del perdono allora quando vi chiamò sua pecorella, sua figlia, suo trono e suo tesoro, otteneteci dal Padre d’ogni consolazione la grazia di perseverare inalterabilmente nel bene incominciato, o di crescere ogni giorno nel fervore del suo servizio, onde assicurarci il perdono di tutte le colpe commesse, o la predilezione che egli porta ai veri penitenti.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

IV. Gloriosa s. Margherita, che, provata da Dio con il fuoco misterioso dello tentazioni, delle avversità o dello calunnie, soffrendo tutto con eroica rassegnazione, vi mostraste sempre più fedele e più fervorosa, otteneteci dal supremo Autore di tutte le virtù la grazia di soffrir sempre in pace per amor suo tutto quello che di afflittivo o di sinistre permetterà che ci accada su questa terra.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

V. Gloriosa s. Margherita, che nell’esilio come nella patria, operaste con il vostro esempio e con la vostra intercessione la conversione sincera d’un infinito numero di peccatori, otteneteci dal supremo Dator d’ogni bene la grazia di militare fedelmente sotto il vostro stendardo, onde ottenere come voi, la consolazione dei giusti nel tempo, e la beatitudine dei Santi nell’eternità.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Nata a Laviano (Perugia) nel 1247, diciottenne va a convivere con un giovane nobile di Montepulciano, che non la sposa neppure quando nasce un figlio, e che muore assassinato nove anni dopo. (La tradizione racconta di un cagnolino che la guida a ritrovarlo cadavere, in un bosco). Allontanata dai parenti dell'uomo e dalla propria famiglia trova accoglienza a Cortona. Lavora come infermiera per le partorienti, educa il figlio, che si farà poi francescano, e si dedica agli ammalati poveri. Prende con sé alcune volontarie che si chiameranno «Poverelle», promuove l'assistenza gratuita a domicilio, si fa aiutare da famiglie importanti e nel 1278 fonda l'ospedale della Misericordia. Vive un periodo da contemplativa e una domenica ricompare a Laviano, per raccontare in chiesa, durante la Messa, le sue vicende giovanili, e per chiedere perdono. A Cortona spesso la gente va da lei, nella cella presso la Rocca dove si è stabilita nel 1288: chiede il suo intervento nelle contese cittadine e nelle lotte con altre città. Nel 1289 Margherita è tra coloro che danno vita alla Confraternita delle Laudi. Morirà a Cortona nel 1297.
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