Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

“La soverchia tristezza non suole avere d'ordinario altra origine che la superbia” “Non parlate facilmente e senza ragione di voi stessi, dicendo: Io ho detto, io ho fatto...” (San Filippo Neri)

Novena a Santa Marcellina

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Primo giorno

I. Per quella generosità veramente singolare con sui, niente curando le grandi fortune che vi promettevano nel mondo la cospicuità del vostro casato, l’eleganza delle vostro forme, la freschezza dei vostri anni, la svegliatezza del vostro ingegno nel fior della vostra giovinezza, imploraste ed otteneste dal santo papa Libano il religioso velo che vi dichiarava legata in mistico sposalizio col sommo Bene, ottenete a noi tutti, o gloriosa s. Marcellina, di non esser sedotti giammai dai falsi beni del mondo, o di mettere tutta la nostra gloria nella conservazione della grazia di Dio con la gelosa custodia della santa purità e con la pratica fedele di tutte le virtù convenienti al nostro stato.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. Per quella fedeltà inalterabie con cui serviste fino alla morte il vostro mistico Sposo, vivendo sempre in conformità ai voti santissimi da voi emessi, o santificandovi sempre di più con la continua pratica delle veglie e dei digiuni, della meditazione, della preghiera e di tutte le opere le più afflittive della penitenza cristiana, ottenete a noi tutti, o gloriosa santa Marcellina, di viver sempre fedeli alle promesse da noi fatte nel santo Battesimo e tante volte rinnovate nelle nostre particolari risoluzioni, affinché, menando sempre una vita di pietà con Dio, di carità col prossimo, di mortificazione con noi stessi, rendiamo sempre più certa la nostra elezione alla gloria.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. Per quella eroica rassegnazione con cui sosteneste le prove che di voi fece il Signore, togliendovi con morte inaspettata i carissimi vostri fratelli s. Satiro e s. Ambrogio, e per quel nuovo decoro che voi procuraste a tutta la Chiesa, aumentando senza numero con il vostro esempio le spose dell’Agnello divino, finalmente per quello specialissimo onore che venne fatto al vostro cadavere tumulato coi sensi della più profonda venerazione dal santo vescovo Simpliciano, poi innalzato sopra gli altari i più magnifici per invitare tutti i popoli a confidare nel potere della vostra intercessione, ottenete a noi tutti, o gloriosa s. Marcellina, di essere sempre rassegnati fra le traversie di questa terra, e dì viver sempre in maniera da edificare continuamente i nostri prossimi ,a fine di assicurarci quella speciale glorificazione che è promessa a tutti coloro che erudiscono gli altri nella giustizia.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Sorella maggiore di s. Satiro e di s. Ambrogio, probabilmente nacque a Treviri circa l'anno 330 quando il padre vi si trovava come alto funzionario imperiale. S. Ambrogio attesta che la sorella Marcellina ricevette il velo verginale dalle mani del papa Liberio nella basilica di S. Pietro in Vaticano nel Natale di un anno che sembra essere il 353: nel De virginibus dà il testo de] discorso pronunciato dal papa in quella circostanza. La santa, che aveva seguito a Milano i suoi fratelli per essere loro collaboratrice, sopravvisse a s. Ambrogio (m. 397). Morta il 17 luglio di un anno non ben precisato (sembra però ca. il 400) fu sepolta nella cripta della basilica di S. Ambrogio, presso la tomba del fratello. Un'antica Vita la dice morta ai tempi del vescovo s. Simpliciano (397-401), il quale sarebbe l'autore dell'iscrizione sepolcrale che, tuttavia, non contiene dati biografici di particolare interesse. Nel 1812 i resti mortali di Marcellina, tolti dal sepolcro nel 1722 dall'arcivescovo card. Benedetto Erba-Odescalchi e custoditi temporaneamente in sacrestia, furono solennemente traslati nell'apposita cappella eretta in suo onore nella basilica di S. Ambrogio dalla pietà dei fedeli di Milano. Oltre al De virginibus, scritto dietro sua richiesta e a lei dedicato, ci sono rimaste tre lettere indirizzate alla sorella dal santo sul suo conflitto con Giustina, sulla invenzione dei corpi dei ss. Gervasio e Protasio e sulla questione della sinagoga di Callinico. Nel discorso funebre per la morte del fratello Satiro, inoltre, Ambrogio accenna anche al grande dolore provato, in quella circostanza, dalla sorella Marcellina. La festa di Marcellina viene celebrata il 17 luglio. In onore della santa sorella di Ambrogio, nel 1838, mons. Luigi Biraghi, direttore spirituale del Seminario maggiore di Milano e successivamente dottore della Biblioteca Ambrosiana, cor l'aiuto di suor Marina Videmari, fondava a Cernusco sul Naviglio (Milano), l'Istituto religioso femminile delle " Marcelline", per l'educazione culturale e morale della gioventú femminile, soprattutto di condizione distinta (con l'impegno però di educare gratuitamente anche le fanciulle povere). Nella Certosa di Pavia si trova un dipinto di Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone (notizie 1481-1510), l'ultimo buon pittore della generazione di Vincenzo Foppa, che lavorò molto e a lungo per conto dei Certosini; in esso s. Marcellina figura in piedi con s. Satiro e i ss. Gervasio e Protasio, patroni di Milano, davanti al trono vescovile su cui siede s. Ambrogio. Il dipinto si riferisce al carattere piú noto della santa, quello cioè di educatrice dei due fratelli minori Satiro e Ambrogio. Agli Invalides di Parigi esisteva inoltre una statua in marmo della santa, scomparsa durante la Rivoluzione francese.

Fonte: https://www.santiebeati.it/dettaglio/63250
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