Novena al Santo Curato d’Ars (Giovanni Maria Vianney)

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Quinto giorno - L'orrore per il peccato e la grazia della conversione
San Giovanni-Maria Vianney, che sei stato così determinato nei confronti del peccato, ma così accogliente e pieno di compassione nei confronti del peccatore, vengo a chiederti la grazia della conversione e di una confessione ben fatta. Tu eri pronto a rimanere su questa terra cent'anni di più "per riconciliare una sola anima con. Dio!" Tu hai subito le aggressioni terribili del demonio e sai bene quanto sia fragile la natura umana; tu hai vinto l'avversario con la preghiera, l'offerta di te stesso e la penitenza.
Santo Curato d'Ars, confessore infaticabile, ottienimi un santo orrore del peccato, la grazia del pentimento e la contrizione perfetta per tutto ciò che mi allontana da Dio. Rendimi attento e vigilante nei confronti di tutto ciò che può allontanarmi da Dio o dai miei fratelli e donami la forza di abbandonare ogni abitudine cattiva. Con il tuo aiuto voglio uscire risolutamente dal peccato e dalla sua spirale di male, lasciarmi perdonare di Dio e immergermi nella sua Misericordia senza limiti. La pratica della confessione diventi per me un percorso di santificazione, di conversione e di libertà.
Santo Curato d'Ars, io ho fiducia nella tua intercessione. Prega ed intercedi per me specialmente durante questa novena che recito per... (designare la grazia che si desidera).
Santo Curato d'Ars, confessore infaticabile, ottienimi un santo orrore del peccato, la grazia del pentimento e la contrizione perfetta per tutto ciò che mi allontana da Dio. Rendimi attento e vigilante nei confronti di tutto ciò che può allontanarmi da Dio o dai miei fratelli e donami la forza di abbandonare ogni abitudine cattiva. Con il tuo aiuto voglio uscire risolutamente dal peccato e dalla sua spirale di male, lasciarmi perdonare di Dio e immergermi nella sua Misericordia senza limiti. La pratica della confessione diventi per me un percorso di santificazione, di conversione e di libertà.
Santo Curato d'Ars, io ho fiducia nella tua intercessione. Prega ed intercedi per me specialmente durante questa novena che recito per... (designare la grazia che si desidera).
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
“Se comprendessimo bene che cos’è un prete sulla terra, moriremmo: non di spavento, ma di amore”. La vita di San Giovanni Maria Vianney è tutta racchiusa in questo suo pensiero. Noto come “il Curato d’Ars”, Giovanni Maria Vianney nasce l’8 maggio 1786 a Dardilly, vicino Lione. I genitori sono contadini e lo avviano sin da piccolo al lavoro nei campi, tanto che Giovanni arriva all’età di 17 anni ancora analfabeta. Grazie agli insegnamenti materni, però, conosce a memoria molte preghiere e vive un forte senso religioso.
Intanto, in Francia soffiano i venti della Rivoluzione: Giovanni si accosta al Sacramento della Confessione in casa, non in chiesa, grazie a un sacerdote “refrattario” che non ha giurato fedeltà ai rivoluzionari. Lo stesso avviene per la prima Comunione, ricevuta in un granaio, durante una Messa “clandestina”. A 17 anni, Giovanni avverte la chiamata al sacerdozio: “Se fossi prete, vorrei conquistare molte anime”, dice. Ma la strada non è facile, considerate le poche conoscenze culturali. Solo grazie all’aiuto di sacerdoti sapienti, tra cui l’Abbé Balley, parroco d’Écully, viene ordinato presbitero il 13 agosto 1815, all’età di 29 anni.
Tre anni dopo, nel 1818, viene mandato ad Ars, piccolo villaggio nel sudest della Francia, abitato da 230 persone. Qui, dedica tutte le sue energie alla cura dei fedeli: fonda l’Istituto “Provvidenza” per accogliere gli orfani, visita gli ammalati e le famiglie più indigenti, restaura la chiesa, organizza feste patronali. Ma è nel Sacramento della Confessione che la missione del Curato d’Ars si esprime al meglio: sempre disponibile all’ascolto e al perdono, trascorre fino a 16 ore al giorno nel confessionale. Quotidianamente, una folla di penitenti di ogni parte della Francia si confessa da lui, tanto che Ars viene rinominata “il grande ospedale delle anime”. Lo stesso Vianney veglia e digiuna per contribuire all’espiazione dei peccati dei fedeli: “Vi dirò qual è la mia ricetta – spiega a un confratello - do ai peccatori una penitenza piccola e il resto lo faccio io al loro posto”.
Donato interamente a Dio e ai suoi parrocchiani, muore il 4 agosto 1859, all’età di 73 anni. Le sue spoglie riposano ad Ars, nel Santuario a lui dedicato, che ogni anno accoglie 450 mila pellegrini. Beatificato nel 1905 da Pio X, Giovanni Maria Vianney viene canonizzato nel 1925 da Pio XI che nel 1929 lo proclama “Patrono di tutti i parroci del mondo”. Nel 1959, nel centenario della sua morte, San Giovanni XXIII gli dedica l’Enciclica Sacerdotii Nostri Primordia, additandolo a modello dei sacerdoti mentre nel 2009, per il 150.mo anniversario dalla sua scomparsa, Benedetto XVI indice un “Anno sacerdotale”, per “contribuire a promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti, per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi”.
Fonte: https://www.vaticannews.va
Intanto, in Francia soffiano i venti della Rivoluzione: Giovanni si accosta al Sacramento della Confessione in casa, non in chiesa, grazie a un sacerdote “refrattario” che non ha giurato fedeltà ai rivoluzionari. Lo stesso avviene per la prima Comunione, ricevuta in un granaio, durante una Messa “clandestina”. A 17 anni, Giovanni avverte la chiamata al sacerdozio: “Se fossi prete, vorrei conquistare molte anime”, dice. Ma la strada non è facile, considerate le poche conoscenze culturali. Solo grazie all’aiuto di sacerdoti sapienti, tra cui l’Abbé Balley, parroco d’Écully, viene ordinato presbitero il 13 agosto 1815, all’età di 29 anni.
Tre anni dopo, nel 1818, viene mandato ad Ars, piccolo villaggio nel sudest della Francia, abitato da 230 persone. Qui, dedica tutte le sue energie alla cura dei fedeli: fonda l’Istituto “Provvidenza” per accogliere gli orfani, visita gli ammalati e le famiglie più indigenti, restaura la chiesa, organizza feste patronali. Ma è nel Sacramento della Confessione che la missione del Curato d’Ars si esprime al meglio: sempre disponibile all’ascolto e al perdono, trascorre fino a 16 ore al giorno nel confessionale. Quotidianamente, una folla di penitenti di ogni parte della Francia si confessa da lui, tanto che Ars viene rinominata “il grande ospedale delle anime”. Lo stesso Vianney veglia e digiuna per contribuire all’espiazione dei peccati dei fedeli: “Vi dirò qual è la mia ricetta – spiega a un confratello - do ai peccatori una penitenza piccola e il resto lo faccio io al loro posto”.
Donato interamente a Dio e ai suoi parrocchiani, muore il 4 agosto 1859, all’età di 73 anni. Le sue spoglie riposano ad Ars, nel Santuario a lui dedicato, che ogni anno accoglie 450 mila pellegrini. Beatificato nel 1905 da Pio X, Giovanni Maria Vianney viene canonizzato nel 1925 da Pio XI che nel 1929 lo proclama “Patrono di tutti i parroci del mondo”. Nel 1959, nel centenario della sua morte, San Giovanni XXIII gli dedica l’Enciclica Sacerdotii Nostri Primordia, additandolo a modello dei sacerdoti mentre nel 2009, per il 150.mo anniversario dalla sua scomparsa, Benedetto XVI indice un “Anno sacerdotale”, per “contribuire a promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti, per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi”.
Fonte: https://www.vaticannews.va