Sotto il Tuo Manto

Domenica, 27 luglio 2025 - San Celestino . (Letture di oggi)

Dio sa tutto di te, conosce i tuoi pensieri e i tuoi bisogni, ma questo non ti dispensa dalla preghiera. Anzi, Gesù ti invita a pregare sempre, senza stancarsi, perché la preghiera alimenta il tuo amore per Lui, la fiducia nella Sua bontà  e l'umiltà  nel considerarsi dipendente da Lui. Non si prega solo per chiedere grazie, bensì per entrare sempre di più nell'intimità  con Gesù. Perché, pur pregando, non sempre si ottengono le grazie desiderate? Perché ciò che si chiede non è utile per l'anima o perché si prega male e con poca fede. Non sempre il Signore ti concede quello che chiedi, ma ti dà  sempre quello che ti serve per essere felice. Pregare vuol dire nutrire sempre di nuovo il proprio cuore alla sorgente di grazia. Se dici di non aver tempo per pregare è come dire di non aver tempo per fermarti a fare benzina perché sei troppo impegnato a guidare. Chi non prega vive nella sterilità  come la pianta senza sole e senza acqua. Se vuoi rinnovare il proprio cuore e sperimentare la primavera dell'anima, devi aprirti al Sole di Dio e avvicinarti all'acqua della grazia. (Don Nikola Vucic)

Novena al Santo Curato d’Ars (Giovanni Maria Vianney)

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Secondo giorno - La fiducia in Dio, nonostante le croci

San Giovanni-Maria Vianney nonostante le contraddizioni, le prove e le difficoltà, ti sei abbandonato con fiducia alla Provvidenza ed ai suoi disegni. Tu hai sempre voluto compiere solo la volontà di Dio, anche se la sua realizzazione sembrava impossibile o diversa dai tuoi progetti. Tu sei stato il confidente di tante intenzioni, di tante pene e di tante preghiere e le hai deposte tra le mani di Dio o dei suoi santi.

Santo Curato d'Ars, tu che ti sei fidato totalmente di Dio, donami una fiducia profonda e filiale nella Provvidenza Divina. La speranza di essere con Dio per l'eternità colmi il mio cuore di coraggio e di pace. La fedeltà di Dio mi spinga ad abbandonarmi sempre più, come te, alla Sua volontà, nonostante le mie povertà, le prove o le difficoltà di ogni genere. L'offerta quotidiana di ciò che sono, di ciò che faccio, delle mie croci e delle mie gioie, dia un senso alla mia vita.

Santo Curato d'Ars, io ho fiducia nella tua intercessione. Prega ed intercedi per me specialmente durante questa novena che recito per... (designare la grazia che si desidera).

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria

“Se comprendessimo bene che cos’è un prete sulla terra, moriremmo: non di spavento, ma di amore”. La vita di San Giovanni Maria Vianney è tutta racchiusa in questo suo pensiero. Noto come “il Curato d’Ars”, Giovanni Maria Vianney nasce l’8 maggio 1786 a Dardilly, vicino Lione. I genitori sono contadini e lo avviano sin da piccolo al lavoro nei campi, tanto che Giovanni arriva all’età di 17 anni ancora analfabeta. Grazie agli insegnamenti materni, però, conosce a memoria molte preghiere e vive un forte senso religioso.

Intanto, in Francia soffiano i venti della Rivoluzione: Giovanni si accosta al Sacramento della Confessione in casa, non in chiesa, grazie a un sacerdote “refrattario” che non ha giurato fedeltà ai rivoluzionari. Lo stesso avviene per la prima Comunione, ricevuta in un granaio, durante una Messa “clandestina”. A 17 anni, Giovanni avverte la chiamata al sacerdozio: “Se fossi prete, vorrei conquistare molte anime”, dice. Ma la strada non è facile, considerate le poche conoscenze culturali. Solo grazie all’aiuto di sacerdoti sapienti, tra cui l’Abbé Balley, parroco d’Écully, viene ordinato presbitero il 13 agosto 1815, all’età di 29 anni.

Tre anni dopo, nel 1818, viene mandato ad Ars, piccolo villaggio nel sudest della Francia, abitato da 230 persone. Qui, dedica tutte le sue energie alla cura dei fedeli: fonda l’Istituto “Provvidenza” per accogliere gli orfani, visita gli ammalati e le famiglie più indigenti, restaura la chiesa, organizza feste patronali. Ma è nel Sacramento della Confessione che la missione del Curato d’Ars si esprime al meglio: sempre disponibile all’ascolto e al perdono, trascorre fino a 16 ore al giorno nel confessionale. Quotidianamente, una folla di penitenti di ogni parte della Francia si confessa da lui, tanto che Ars viene rinominata “il grande ospedale delle anime”. Lo stesso Vianney veglia e digiuna per contribuire all’espiazione dei peccati dei fedeli: “Vi dirò qual è la mia ricetta – spiega a un confratello - do ai peccatori una penitenza piccola e il resto lo faccio io al loro posto”.

Donato interamente a Dio e ai suoi parrocchiani, muore il 4 agosto 1859, all’età di 73 anni. Le sue spoglie riposano ad Ars, nel Santuario a lui dedicato, che ogni anno accoglie 450 mila pellegrini. Beatificato nel 1905 da Pio X, Giovanni Maria Vianney viene canonizzato nel 1925 da Pio XI che nel 1929 lo proclama “Patrono di tutti i parroci del mondo”. Nel 1959, nel centenario della sua morte, San Giovanni XXIII gli dedica l’Enciclica Sacerdotii Nostri Primordia, additandolo a modello dei sacerdoti mentre nel 2009, per il 150.mo anniversario dalla sua scomparsa, Benedetto XVI indice un “Anno sacerdotale”, per “contribuire a promuovere l’impegno d’interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti, per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi”.

Fonte: https://www.vaticannews.va
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