Sotto il Tuo Manto

Mercoledi, 18 giugno 2025 - Santa Marina (Letture di oggi)

"Godete sempre nel Signore! Ve lo ripeto: godete". Per ben due volte l'Apostolo ripete l'invito a godere, e questo a motivo del duplice dono della prima e della seconda venuta del Signore. Dobbiamo godere perché nella prima venuta ci ha portato le ricchezze della redenzione, e nella seconda ci darà  la ricompensa e la gloria. (Sant'Antonio di Padova)

Novena ai defunti

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Primo giorno

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna.

Come ben sappiamo il motivo per cui tante anime soffrono in Purgatorio è nei peccati commessi in vita. La loro sofferenza nasce dalla consapevolezza dell'entità e del numero dei loro peccati. O Gesù, mio Signore e Salvatore! Con il mio peccato anch'io ho spesso meritato l'Inferno e l'idea di essere dannato per l'eternità mi turba profondamente. Ti amo e Ti adoro per la Tua infinita Misericordia. Mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averTi ferito ed offeso e propongo di migliorare. Concedimi, o mio Dio, i perdono e la Tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi dei nostri fratelli del Purgatorio. O Maria Madre di Dio, mediatrice di tutte le grazie, Madre dell'Eterna Pace, vieni in aiuto delle anime Purgatorio mediante la Tua potente intercessione. Per mezzo di essa possa Gesù Cristo, Tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla Sua gloria e beatitudine.

Pregare un Credo, un Padre Nostro, una Ave Maria e un Gloria

La pietas verso i morti risale agli albori dell’umanità. In epoca cristiana, fin dall’epoca delle catacombe l’arte funeraria nutriva la speranza dei fedeli. A Roma, con toccante semplicità, i cristiani erano soliti rappresentare sulla parete del loculo in cui era deposto un loro congiunto la figura di Lazzaro. Quasi a significare: Come Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro e lo ha fatto ritornare in vita, così farà anche per questo suo discepolo! La commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, invece, prende forma nel IX secolo in ambiente monastico. La speranza cristiana trova fondamento nella Bibbia, nella invincibile bontà e misericordia di Dio. «Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!», esclama Giobbe nel mezzo della sua tormentata vicenda. Non è dunque la dissoluzione nella polvere il destino finale dell’uomo, bensì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio. Il tema è ripreso con potenza espressiva dall’apostolo Paolo che colloca la morte-resurrezione di Gesù in una successione non disgiungibile. I discepoli sono chiamati alla medesima esperienza, anzi tutta la loro esistenza reca le stigmate del mistero pasquale, è guidata dallo Spirito del Risorto. Per questo i fedeli pregano per i loro cari defunti e confidano nella loro intercessione. Nutrono infine la speranza di raggiungerli in cielo per unirsi gli eletti nella lode della gloria di Dio.
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