Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Credere in tale amore significa credere nella misericordia. La misericordia infatti è la dimensione indispensabile dell'amore, è come il suo secondo nome. (Santa Faustina Kowalska)

Novena dell'Assunzione della Beata Vergine Maria (antica)

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Primo giorno

Questa festa per cui la Chiesa intende di celebrare l'assunzione di Maria Santissima non sol coll'anima, ma ancor col corpo risuscitato dopo tre giorni e trasportato dagli Angeli alla gloria del Cielo, e la sua esaltazione al di sopra di tutti gli angelici Cori, è di cosi antica istituzione che, se fu parzialmente inculcata dal concilio Efesino nel 431, in cui, contro Nestorio, fu Maria dichiarata per vera Madre di Dio, non se ne sa assegnare il principio, onde è forza attribuirla agli Apostoli. Anche il digiuno nella sua vigilia, per dichiarazione di Nicolò I nella sua Istruzione ai Bulgari, nell'858, è di antichissima data, e sempre stato praticato nella Chiesa. L'ottava però non vi fu aggiunta che nell'847 dal papa Leone IV.

I. Vergine beatissima, per quel giubilo che senti l'anima vostra all'avviso recatovi del vostro transito alla gloria immortale,impetrate a noi tutti di vivere inguisa da incontrare lieto aspetto la morte.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte.

ORAZIONE

Subveniat, Domine, plebi tuæ Dei Genitricis oratio , quam etsi pro conditione carnis migrasse cognoscimus, in cælesti tamen gloria apud te pro nobis intercedere sentiamus. Per eumdem Dominum nostrum , etc.

La solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria è fissata il 15 agosto già nel V secolo, con il senso di “Nascita al cielo” o, nella tradizione bizantina, “Dormizione”. A Roma la festa viene celebrata dalla metà del VII secolo, ma si dovrà aspettare il 1° novembre 1950, con Pio XII, per la proclamazione del dogma dedicato a Maria assunta in cielo in corpo e anima. Nel Credo apostolico, professiamo la nostra fede nella “Risurrezione della carne” e nella “vita eterna”, fine e senso ultimo del cammino della vita. Questa promessa di fede, è già compiuta in Maria, quale “segno di consolazione e di sicura speranza” (Prefazio). Un privilegio, quello di Maria, strettamente legato al fatto di essere Madre di Gesù: dato che la morte e la corruzione del corpo umano sono conseguenza del peccato, non era opportuno che la Vergine Maria – esente dal peccato – fosse intaccata a questa legge umana. Da qui, il mistero della “Dormizione” o “Assunzione in cielo”. Il fatto che Maria sia già assunta in cielo, è per noi motivo di letizia, di gioia, di speranza: “Già e non ancora”. Una creatura di Dio – Maria – è già in cielo: con e come lei, anche noi, creature di Dio, un giorno lo saremo. Il destino di Maria, unita al corpo trasfigurato e glorioso di Gesù, sarà dunque il destino di tutti coloro che sono uniti al Signore Gesù nella fede e nell’amore. Interessante notare che la liturgia – attraverso i testi biblici tratti dal libro dell’Apocalisse e di Luca, con il canto del Magnificat – miri a farci non tanto riflettere quanto pregare: il vangelo infatti suggerisce di leggere il mistero di Maria alla luce della sua preghiera, il Magnificat: l’amore gratuito che si estende di generazione in generazione, e la predilezione per gli ultimi e i poveri trova in Maria il frutto migliore, si potrebbe dire il suo capolavoro, specchio nel quale l’intero popolo di Dio può riflettere i propri lineamenti. La solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria, in corpo e anima, è il segno eloquente di quanto non solo “l’anima” ma anche la “corporeità” si confermi una “cosa molto bella” (Gn 1,31), tanto che, come nella Vergine Maria, la “nostra carne” sarà assunta in cielo. Questo non ci esula dall’impegnarci nella storia, anzi: proprio lo sguardo rivolto alla Meta, al Cielo, la nostra Patria, spinge a impegnarsi nella vita presente sul solco del Magnificat: lieti per la misericordia di Dio, attenti ai fratelli e sorelle tutti che s’incontra lungo il cammino, a cominciare dai più deboli e fragili.

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