Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Molto, molto importante per noi nutrire un amore profondo per Maria. Poiché fu Lei che insegnò a Gesù a camminare, a pregare, a lavarsi, a compiere tutti quei piccoli atti che rendono così bella la vita umana. Deve aver fatto senz'altro tutte queste cose. E anche adesso... sarà  sempre disposta ad aiutarci, ad insegnarci come essere una cosa sola con Gesù, come amare Lui soltanto, come toccarlo e vederlo, come servirlo mentre si cela' dietro la maschera della sofferenza. (Madre Teresa di Calcutta)

Novena a Sant'Andrea Avellino

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Primo giorno

I. O glorioso s. Andrea, che consacraste tutti i vostri lumi all’istruzione degli ignoranti, alla difesa dei perseguitati, alla conversione dei peccatori, al perfezionamento dei giusti, e tanto più vi umiliaste davanti a Dio quanto più felice era l’esito delle vostre fatiche presso gli uomini, impetrateci, vi preghiamo, la grazia di procurar con ogni sforzo il maggior bene possibile dei nostri fratelli, e di riferire mai sempre a Dio tutta la gloria che ne deriva.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. O glorioso e Andrea, che abborriste per modo il peccato da punire con il silenzio il più rigoroso e con la penitenza la più austera una sola ufficiosa bugia: poi teneste fino alla morte così ben custodita la lingua da non pronunciare nel lungo spazio di sessant’anni una sola oziosa parola, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di detestare sempre con il dolore il più vivo tutti quanti i nostri peccati, e di attendere con ogni impegno all’emendazione di tutti i nostri difetti.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. O glorioso s.Andrea, che, quantunque venerato per santo da tutto il mondo, arrivato all’eroismo con la pratica d’ogni virtù, e favorito da Dio con i più strepitosi prodigi, diffidaste sempre di voi medesimo, vi riteneste sempre poi più malvagio e tremaste sempre al pensiero della vostra eterna salute, otteneteci,vi preghiamo, la grazia di corrispondere sempre fedelmente a tutti i divini favori, di regolarci sempre dietro il consiglio di coloro che sono costituiti interpreti dei voleri di Dio sopra la terra, di avere sempre un sentimento bassissimo di noi medesimi, e di moltiplicare ogni giorno opere buone, affine di rendere sempre più sicura la nostra elezione alla gloria.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

IV. O glorioso a. Andrea, che, non contento di condurre la vita la più perfetta e la più edificante, vi obbligaste col voto il più arduo e più singolare a far sempre nuovi progressi nella via della perfezione, quindi in grado sempre più eroico praticaste ogni maniera di cristiane virtù, otteneteci dal Signore la grazia di attendere con ogni impegno alla santificazione dell’anima nostra, di procurar sempre fino alla morte nuovi avanzamenti nella via della santità.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

V. O glorioso s. Andrea, che, quantunque capo di un ordine luminosissimo, onorate degli impieghi i più gloriosi, ed invitato ad occupare le cariche le più cospicue e le prelature le più insigni, faceste sempre vostra delizia l’esercizio delle più basse e più laboriose funzioni, fino ad accorciare le stanze e pulire le scarpe dei minimi vostri fratelli, otteneteci dal Signore la grazia di non rifiutarci a qualunque servigio anche più abbietto in beneficio dei prossimi, e di mettere la nostra compiacenza nel vivere, come voi, una vita sempre perfetta, ma sempre nascosta in Gesù Cristo.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

VI. O glorioso s. Andrea, che, cercato a morte dai vostri nemici, mortalmente ferito da prezzolati sicari, lungi dal muoverne la minima querela, o dal cercarne vendetta, vi adoperaste anzi con ogni impegno per ottenere ai vostri nemici l’assoluzione di così atroci delitti, quindi mostraste l’eroismo della vostra mansuetudine col far loro particolari beneficenze, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di perdonare sempre di cuore tutti i torti che fossero per farci i nostri fratelli, e implorare fervorosamente presso Dio la remissione dei loro falli e l’emendazione di loro condotta.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

VII. O glorioso a. Andrea, che a quell’altare medesimo in cui vi accingevate ad offrire quell’ostia divina di comune propiziazione che formò sempre la vostra delizia, improvvisamente sorpreso da un apoplettico colpo, ed assalito nella vostra agonia dalle tentazioni le più violente, foste consolato col ricevimento della divina Eucaristia e con la visita che vi fece personalmente Maria santissima, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di viver sempre ben preparati al passo estremo, e di essere nelle ultime ore di nostra vita muniti dei santissimi sacramenti, e della assistenza speciale della nostra cara madre Maria, affine di trionfare con sicurezza di tutti gli assalti dei nostri nemici, e meritarci dopo morte la corona dei Santi nel paradiso.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Per ottenere buona morte.

I. Gloriosissimo S. Andrea, che, per essere stato voi stesso da gocciola mortale colpito, siete destinato dal cielo per protettore speciale contro le apoplessie, istantemente vi preghiamo di preservare noi tutti da un male così frequente e pericoloso.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. Gloriosissimo s. Andrea, che sorpreso da morte improvvisa, foste nell’agonia consolato dal testimonio della vostra coscienza sempre in ordine per comparire al Tribunale di Dio, non che dalla divina Eucaristia da voi ricevuta, ottenete a noi tutti la grazia di star sempre ben preparati al passo estremo di essere confortati in quel gran punto col sussidio tutto divino dei ss. Sacramenti.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. Gloriosissimo s. Andrea, che patiste prima di morire la più spaventosa agonia per gli assalti del demonio, da cui però vi liberarono la beatissima Vergine e s. Michele, ottenete a noi tutti la grazia di sperimentare, specialmente al punto della morte, il vostro validissimo patrocinio, onde trionfare con sicurezza di tutti quanti i nostri nemici.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Sant'Andrea Avellino

A Castronuovo (Potenza), nel 1521 nacque Lancellotto (tale fu il suo nome di battesimo), da Giovanni e da Margherita Apelli Fu ordinato sacerdote nel 1545; nell’ottobre 1547 si trasferì a Napoli per frequentare la facoltà di diritto di quell’Università. Dopo i suoi primi studi, è stato formato in giurisprudenza e ordinato sacerdote, esercitando, per qualche tempo, lo ufficio di difensore di varie cause nel foro ecclesiastico. Tuttavia, avendo sperimentato che questo esercizio professionale metteva in pericolo la sua vita spirituale, decise di dedicarsi interamente al sacro ministero. In quest’area, ha portato avanti con zelo apostolico il servizio a Dio e alle anime, al punto da mettere a rischio la sua vita fisica.

Ricevuto nella Casa Teatina di San Paolo il Maggiore di Napoli, ebbe come direttore spirituale il teatino, futuro beato, padre Giovanni Marinonio, e il beato Paolo Burali come suo compagno. Il 25 gennaio 1558 vestì l’abito dei Teatini cambiando il suo nome di battesimo con quello di Andrea. Ai tre voti religiosi noti, ovvero castità, povertà e obbedienza, aggiunse quello di rinunciare risolutamente alla propria volontà e di progredire incessantemente sulla via della perfezione evangelica.

Uomo virtuoso e giusto, un sacerdote pieno di unzione e religioso risolutamente osservante, ha lavorato con tutte le sue forze nella cura dei fedeli di vari settori sociali, facendosi notare come confessore e direttore spirituale, in particolare dei membri della nobiltà e dei funzionari pubblici.

Dal 1560 al 1570 fu maestro dei novizi della casa di San Paolo Maggiore, quindi fu preposto della stessa casa dal 1566 al 1569 e vi istituì il primo studio teologico dell’Ordine, che volle informato dal pensiero di San Tommaso.

Tra il 1570 e il 1582 operò tra Milano e Piacenza presso le case dei Teatini nei due centri. Collaborò con San Carlo Borromeo nell’arcidiocesi di Milano, per attuare le riforme del Concilio di Trento in questa giurisdizione ecclesiastica, e fecce lo stesso con il Beato Paolo Burali nella diocesi di Piacenza.

Fu poi a Napoli, dove si fece conoscere per la sua saggezza e il suo ruolo di mediatore nei conflitti che dividevano la città.

Il 10 novembre 1608, mentre nella chiesa di San Paolo Maggiore si accingeva a celebrare la Messa, fu colto da un attacco di apoplessia ai piedi dell’altare; morì contemplando una celeste visione, la sera dello stesso giorno.

Fu beatificato da Urbano VIII nel 1624 e canonizzato da Clemente XI il 22 maggio 1712. La sua festa liturgica è il 10 novembre. E’ invocato, visto il modo in cui è morto, come patrono contro una morte imprevista.

A seguito del suo apostolato epistolare e dei compiti che ha svolto, è stato raccolto un ricco materiale letterario prodotto da Sant’Andrea Avellino, che fu pubblicato a tempo debito.
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