Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Ricordatevi che il confessore è un padre, il quale desidera ardentemente di farvi tutto il bene possibile, e cerca di allontanare da voi ogni sorta di male. (San Giovanni Bosco)

Novena a Santa Rosa da Lima

?
$c "; } ?>

Primo giorno

I. Ammirabile santa Rosa, eletta da Dio ad illustrare con la santità la più eccelsa la nuova cristianità dell’America o specialmente la capitale dell’immenso Perù, voi che, appena letta la vita di s. Caterina da Siena, vi profiggeste di camminare sulle sue orme, o nell’età tenerissima di cinque anni vi obbligaste con voto irrevocabile alla perpetua verginità, e radendovi spontaneamente tutti i capelli, rifiutaste con il linguaggio il più eloquente i più vantaggiosi partiti che vi vennero offerti appena giunta alla giovinezza, impetrate a noi tutti la grazia di tenere una tale condotta d’edificar sempre i nostri prossimi, specialmente con una goiosa custodia della virtù della purità, che è la più cara al Signore e la più vautaggiosa per noi.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

II. Ammirabile s. Rosa, che non contenta di fare vostra speciale delizia l’esercizio dell’orazione, fino ad impiegarvi niente meno di dieci ore ogni giorno, foste anche così singolare nella pratica della penitenza da non cibarvi nell’età più tenera che di pane o di acqua, da obbligarvi nel quindicesimo anno a non usare mai carne ivi tutto il tempo di vostra vita, anzi di vivere le intere settimane con il solo cibo degli Angeli, da non dormire che sulle tavole, non avendo per guanciali che dei mattoni involti in un sacco, da flagellarvi continuamente fino all’effusione del sangue, da portare sulla nuda carne una veste tessuta di crini da cavallo, da cingere sempre il vostro capo con una corona tutta ispida di acute punte, ottonete a noi tutti la grazia di deliziarci mai sempre nell’esercizio dell’orazione, che è la chiave di tutti i tesori, e dell’evangelica penitenza, che è il mezzo più sicuro per trionfare delle nostro passioni, e così avanzarci continuamon te nella cristiana giustizia.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

III. Ammirabile s.Rosa, che, chiudondovi spontaneamente in una cella da voi fabbricata in un angolo del vostro giardino, ma così angusta da non oltrepassare la larghezza di quattro piedi e la lunghezza di cinque, foste più volte visitata da s. Caterina da Siena, dal vostro Angolo Custode, da Gesù Cristo medesimo e dalla divina sua Madre, che vi diedero insieme le più tenere dimostrazioni di amore, o vi innondarono il cuore delle più pure consolazioni, voi che per quindici anni foste ogni giorno travagliata dalle più orride rappresentazioni dell’infernale nemico o dalle aridità le più desolanti, a cui si aggiungevano i corporali dolori prodotti dalle infermità le più gravi; per quella umiltà profondissima con cui conservaste mai sempre un sentimento bassissimo di voi medesima; per quella eroica rassegnazione onde tramezzo a tutti i mali, lungi dal proferire lamenti, desideraste di patire ancor di più; per quella straordinaria allegrezza che voi provaste nel sentirvi assicurata della eterna salute, e rivelato il momento del vostro trapasso, onde vi disponeste a farlo con maggior fervore e con maggior merito; per quella gioia veramente celeste che v’ innondò l’anima al momento di vostra morte; per quell’amore singolarissimo alla penitenza per cui, rifiutando la morbidezza di guanciale, voleste esser depositata sopra le tavole ignude per più rassomigliare al Redentor crocifisso; finalmente per quei prodigi, onde il Signore illustrò la vostra morte, rendendo fragrante il vostro cadavere portato dagli stessi canonici di Lima sullo loro spalle al sepolcro, impetrato a noi tutti la grazia di ricevere sempre con sentimenti di umiltà e di riconoscenza tutti i divini favori, di essere sempre pazienti in tutte le avversità della terra, e di moltiplicare ogni giorno opere buone per assicurarci a un tempo stesso e l'eterna salute dell’anima nostra e la perpetua glorificazione del nostro corpo.

Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Nel 1586 Isabella nacque a Lima, decima di tredici figli dei Flores de Oliva, nobili spagnoli trapiantati in Perù. Fu la sua balia Marianna, di origine india, a darle il nome di Rosa per l’incredibile bellezza che la caratterizzava. Nome poi confermato alla cresima e a vent’anni quando vestì l’abito del Terz'ordine domenicano, come il suo modello di vita, Santa Caterina da Siena. A Rosa si aggiunse allora anche il nome “di Santa Maria”, ad esprimere il tenerissimo amore che sempre la legò alla Vergine a cui ricorreva ad ogni istante per chiedere protezione .

Santa Rosa conobbe la povertà quando la sua famiglia andò in miseria per il fallimento degli affari paterni; lavorò duro come domestica, nell’orto e come ricamatrice, fino a notte fonda, portando nelle case degli acquirenti la Parola di Cristo e il suo anelito al bene e alla giustizia che, nella società peruviana di allora, schiacciata dalla Spagna colonizzatrice, sembrava offuscata del tutto. Nella casa materna creò una sorta di ricovero per i bisognosi, dove assisteva bambini ed anziani abbandonati, soprattutto di origine india. Già da piccola Rosa aspirò a consacrarsi a Dio nella vita claustrale, ma rimase “vergine nel mondo” e da terziaria domenicana si rinchiuse in una cella di pochi metri quadrati, costruita nel giardino della casa materna, dalla quale usciva solo per la funzione religiosa e dove trascorreva gran parte delle sue giornate a pregare ed in stretta unione con il Signore.

Mentre pregava davanti ad un'immagine della Vergine Maria con in braccio Gesù, un giorno da quel bambino Rosa udì una voce che le disse: "Rosa, dedicami tutto il tuo amore ...". Non ebbe dubbi: da allora fu Gesù il suo amore esclusivo sino alla morte, un amore coltivato nella verginità, nella preghiera e nella penitenza. Ripeteva spesso: "Mio Dio, puoi aumentare le sofferenze, purché aumenti il mio amore per te". E’ il significato redentivo della Passione di Cristo che le si fece chiaro: il dolore vissuto con fede redime, salva. E il dolore dell’uomo può essere associato al dolore salvifico di Cristo. E’ una svolta interiore che coincise con la lettura di Santa Caterina, da cui imparò l’amore al sangue di Cristo e l’amore alla Chiesa. Ed è proprio nel suo romitorio in giardino che Santa Rosa riviveva nella carne la passione di Gesù, con due intenzioni: la conversione degli spagnoli e l’evangelizzazione degli indios.

Le si attribuiscono infatti mortificazioni e castighi corporali di ogni genere ma anche tante conversioni e altrettanti i miracoli. Uno fra tutti, la mancata invasione dei pirati olandesi a Lima nel 1615. Quando ancora era in vita, Rosa venne esaminata da una commissione mista di religiosi e scienziati che giudicarono le sue esperienze mistiche come veri e propri "doni di grazia", tanto che alla sua morte per l’enorme folla che partecipò al suo funerale, Rosa era già santa. Morì solo dopo aver rinnovato i suoi voti religiosi, ripetendo più volte: «Gesù, sii con me!». Era la notte del 23 agosto 1617. Dopo la morte, quando il suo corpo fu trasportato nella Cappella del Rosario, la Madonna da quella statua dinanzi alla quale la Santa tante volte aveva pregato le sorrise ancora, per l’ultima volta. La folla presente gridò al miracolo. Nel 1668, Rosa venne beatificata da Papa Clemente IX e canonizzata tre anni più tardi. E’ la prima Santa canonizzata del Nuovo Mondo ed è patrona del Perù, di tutta l'America Latina, delle Indie e delle Filippine. E' invocata come protettrice di fiorai e giardinieri, contro le eruzioni vulcaniche e anche in caso di ferite o per la soluzione di litigi famigliari. Un Anno giubilare ha commemorato i 400 anni della morte di Santa Rosa col motto: “400 anni intercedendo per te”, in riferimento alle migliaia di preghiere che la Santa ha ricevuto ed esaudito nel corso di quattro secoli.

Fonte: https://www.vaticannews.va/
mail mail telegram facebook twitter twitter