Novena a San Gregorio Taumaturgo

Primo giorno
I. Ammirabile s. Gregorio, che, amante solo della verità, l'abbracciaste con il maggior cuore unitamente al vostro fratello Atenodoro, appena vi venne fatte di conoscerla per mezzo del grande Origene da voi spontaneamente consultato, che vi fece toccare con mano la vanità della profana filosofia, e la sodezza della cristiana sapienza, fate che noi pure amiamo sempre di conversare con quelli che impreziosiscono i propri lumi con la più soda pietà, e camminano sempre fedeli dietro i loro savi suggerimenti e i loro santissimi esempi.
Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
II. Ammirabile s. Gregorio, che ancor catecumeno vi mostraste vero modello d’ogni più eminente virtù, conservandovi sempre illibato in mezzo alla gioventù la più discola nella università d’Alessandria, per cui il Signore vi rese così potente da liberar con breve preghiera da ogni suo male quella femmina sciagurata che, in punizione della sua sfrontatezza nel calunniar la vostra innocenza, era stata data in balia del più crudele demonio, ottenete a noi pure la grazia di conservarci sempre immacolati in mezzo alla gente non santa, e di soffrir sempre con tale tranquillità tutti i torti che ci vengono fatti, da meritarci dal Signore le grazie più distinte e singolari.
Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
III. Ammirabile s. Gregorio, che rispondeste sì bene alla grazia del santo battesimo, da spogliarvi tosto in vantaggio dei poveri di tutte le vostre sostanze, e da rendervi un vero modello di pastorale sollecitudine allora quando Fedimo vescovo di Amasea vi sforzò ad uscire dalla solitudine per meglio servire al Signore sulla cattedra episcopale di Neocesarea vostra patria, ottenete a noi pure la grazia di esser sempre staccati da tutti i beni del mondo, di sempre corrispondere fedelmente a tutti i divini favori, e di applicarci sempre col maggior impegno a far la volontà del Signore nel sempre esattissimo adempimento di tutti i doveri del nostro stato.
Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
IV. Ammirabile s. Gregorio, che, in premio delle vostre virtù, vi trovaste da Dio favorito d’un potere non più veduto per operare i miracoli più strepitosi, fino al vedersi a un vostro cenno guarire da ogni morbo gli infermi che a voi facevano ricorso, ed ora muoversi i monti dal loro posto per lasciar libero il luogo da voi designato alla costruzione di un sacro tempio, ora arrestarsi come immobile dei fiumi, davanti ad un bastone da voi piantato dove l’abbattuto argine ne apriva più largo o più rovinoso il corso, ora a un vostro cenno fuggire dagli idoli e rientrarvi il padre della menzogna, per così mostrare ai sacerdoti idolatri la potenza del nome di Gesù Cristo da voi invocato contro di lui, onde a tutta ragione foste distinto con l'onorevolissimo titolo di taumaturgo, ottenete a noi tutti la grazia di vivere sempre in maniera da poter esser sicuro della divina assistenza in qualsivoglia nostro bisogno così di corpo come di spirito.
Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
V. Ammirabile s. Gregorio, che, illustrato da lumi tutti celesti, e graziato di potere tutto divino, con la vostra predicazione, coi vostri scritti, con le vostre virtù e coi vostri prodigi riportaste un trionfo così compito sul regno dell’errore e del vizio che, mentre al principio del vostro episcopato non poteste contare in Neocesarea più di diciassette cristiani, al termine della vostra carriera (17 Nov. 270) aveste la singolar consolazione di veder guadagnate a Gesù tutte le pecore a voi affidate, non trovandovi più fra di loro che diciassette infedeli, impetrate a noi tutti la grazia di adoperarci sempre con tanto impegno alla santificazione di tutti coloro che sono da noi dipendenti, o coi quali avviene di trovarci, che possiamo prometterci in cielo quella specialissima gloria che Cristo promette a tutti coloro che, non paghi di santificare sè stessi, dilatano ancora negli altri il regno santissimo della giustizia.
Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
San Gregorio Taumaturgo
S. Gregorio, soprannominato Taumaturgo, nacque al principio del secolo III in Neocesarea del Ponto. I suoi genitori, illustri per nobiltà e ricchezze, ma idolatri, lo allevarono, assieme al fratello Atenodoro, nelle pagane superstizioni. Ma la Provvidenza Divina che aveva prestabilito di farne due grandi luminari della Chiesa, dispose che ancora fanciulli trovassero la verità e la vera religione.
Dotato di grande penetrativa e di una sete inestinguibile di sapere, Gregorio fu messo a frequentare la scuola di filosofia del celebre Origene.
Alla luce di quelle lezioni tanto eloquenti, la sua mente logica fu rischiarata e ben presto volle essere battezzato. Approfonditosi in modo particolare nello studio della Sacra Scrittura, deliberò di consacrarsi interamente al divino servizio e di rinunziare a ogni vantaggio terreno. Infatti, mentre era ancora a Cesarea, la morte gli rapì i genitori, ed egli trovandosi padrone di molte ricchezze, ne fece parte alle vedove e agli orfani e si ritirò in una solitudine.
La penitenza, la preghiera e la studio della Sacra Bibbia furono i suoi grandi mezzi per salire alla contemplazione e alla perfezione. Non potè tuttavia rimanere ignoto, poichè la fama dei suoi consigli e delle sue virtù giunse agli orecchi del santo vescovo Fotino, che per speciale rivelazione dello Spirito Santo, lo volle far risplendere sul candelabro della Chiesa, creandolo vescovo di Neocesarea.
Invano tentò ripetutamente di sottrarsi al grave peso; ma conosciuta essere quella la volontà di Dio, dopo una conveniente preparazione, fece l’ingresso nella sua popolatissima città, che non contava però più di 17 cristiani.
Nondimeno la sua fama di uomo straordinario aveva incoscientemente preparato quel popolo idolatra al culto del vero Dio; e da parte sua il Santo non risparmiò sforzi, preghiere e specialmente miracoli per affrettarne la conversione.
Ne riportiamo qualcuno. Si trattava di costruire il primo tempio cristiano; ma il fiume da un lato e la montagna dall’altro rendevano angusto il luogo. Il Santo comanda al monte di scostarsi, e il monte docilmente si sposta quanto è necessario.
Il popolo si lagnava che una palude, già causa di discordie tra fratelli, rendeva insalubre il clima. Gregorio con il segno di croce la fa divenire fertile campagna.
In una piena, il torrente di Casalmacco ruppe gli argini e minacciava l’abitato: vi accorre il Santo, pianta in terra il suo bastone, le acque si ritirano nel loro alveo e il bastone diviene robustissima pianta.
I tanti prodigi del taumaturgo vescovo non valsero a salvarlo dalla persecuzione di Decio, nè dall’esilio. Di là vigilava e pregava per la perseveranza del suo gregge nella fede.
Conosciuta poi, per divina rivelazione, l’ora della sua morte, comandó di fare diligente ricerca di quanti pagani rimanessero ancora nella sua diocesi, e saputo ch’erano 17 esclamò: “Deo gratias, alla mia venuta trovai appunto 17 cristiani!”.
Dopo 25 anni di episcopato chiuse placidamente gli occhi nel Signore. Era l’anno 270.
Fonte: https://www.santiebeati.it/dettaglio/78050