Sotto il Tuo Manto

Sabato, 19 luglio 2025 - San Simmaco papa (Letture di oggi)

Le donne, quando vogliono uscire in pubblico, si mettono davanti allo specchio e se scoprono nel loro viso qualche macchia, la lavano con l'acqua. Così anche tu, guarda nello specchio della tua coscienza, e se vi trovi la macchia di qualche peccato, corri immediatamente alla sorgente della confessione. Quando nella confessione si lava con lacrime il viso del corpo, anche il volto dell'anima viene deterso e illuminato. (Sant'Antonio di Padova)

Le virtù della Sacra Famiglia - Giorno 1

1. La povertà



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Vi lodiamo e benediciamo, o Santa Fami­glia, per la virtù della povertà che viveste nella vostra umilissima casetta. O Gesù, Maria e Giuseppe, ora noi ci incamminiamo spiritual­mente verso la vostra dimora e vi chiediamo di ospitarci in questi prossimi giorni, per meditare le vostre sante virtù.

Gesù prima di predicare la beatitudine della povertà ha voluto praticarla lui stesso insieme con sua Madre e con Giuseppe. La casetta di Nazareth che abitavano era tra le più povere di Israele; ma era ricca di fede, di amore, di pace e di gioia! Già la nascita di Gesù era avvenuta in un tugurio che neanche gli apparteneva; e all'inizio della sua predicazione dirà che le volpi hanno le loro tane, gli uccelli i loro nidi, ma il Figlio dell'Uomo non ha dove posare il capo. Dirà anche che saranno beati tutti i poveri in spirito e quanti si affidano alla Provvidenza divina perché avranno il centuplo su questa terra e la vita eterna.

Gesù da ricco che era in quanto Dio, non ha scelto di nascere, in quanto uomo, in un ricco palazzo, né ha scelto per madre una regina, ma come dirà San Francesco, ha scelto una donna poverella ed un padre di adozione che era un povero falegname! Maria e Giusep­pe erano felici perché erano ricchi di fede e di amore. Si fidavano di Dio che é Padre buono di tutti. Gesù dirà ancora che quanti vorranno seguirlo, dovranno liberare il proprio cuore dalle cose del mondo: ecco la povertà di spirito che è un atteggiamento interiore che ci rende più disponibili a fare spazio alla presenza di Dio ed essere più capaci di dialogare con Lui e con il prossimo.

Gesù, Maria e Giuseppe avevano il cuore libero dai beni terreni per meglio possedere, contemplare e gustare i beni soprannaturali ed eterni.

Entrando nella casetta di Nazareth, trovia­mo che lì c'era solo il necessario per vivere; infatti Maria e Giuseppe ci insegnano che a Dio non interessano le nostre cose, ma le nostre anime. E poi ci dicono ancora che tutto ciò che abbiamo è dono gratuito di Dio: di nostro abbiamo solo i peccati!

Per vivere la povertà di spirito come quelle tre beate persone, è importante usare le cose con sobrietà, saggezza e rispetto, perché sono dono di Dio.