Sotto il Tuo Manto

Martedi, 8 luglio 2025 - Santi Aquila e Priscilla (Letture di oggi)

L'umiltà  irradia sempre la grandezza e la gloria di Dio. Come sono meravigliose le vie del Signore! Egli sperimentò l'umiltà , l'insignificanza, l'essere indifeso, la povertà , per dimostrare al mondo quanto lo amava. Le Missionarie della Carità  non abbiano paura di es­sere umili, piccole, indifese per dimostrare il loro amore a Dio. (Madre Teresa di Calcutta)

Luglio, mese del Preziosissimo Sangue di Gesù - Giorno 8

8 luglio IL PREZIOSISSIMO SANGUE FONTE DI PACE



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Il potere salvifico del Preziosissimo Sangue di Gesù è stato intravisto e preannunciato dai profeti.

Sette secoli prima della venuta di Gesù, il profeta Isaia aveva predetto che, nella pienezza dei tempi, con la venuta del Messia, le anime avreb­bero attinto nella gioia interiore alle acque di soavità che sarebbero scaturite dalle fonti del Salvatore.

Queste acque sono le celesti consolazioni che si ricavano dal Sangue Preziosissimo di Gesù, Sangue che scaturisce da tante fonti quante sono le sue santissime piaghe.

Quale anticipo di paradiso pregustano le anime che coltivano una sincera e costante devozione al Sangue divino di Gesù!

Queste anime possiedono il tesoro della grazia santificante attinta nella partecipazione ai santi Sacramenti, esperimentano la pace dell'a­nima e gli angeli e la loro Regina, Maria Santissima, le ammirano con sguardo di amore.

Gustano poi una gioia ancora più grande: la speranza del paradiso che sanno di poter un giorno godere grazie ai meriti guadagnati dal Sangue di Gesù.

Non priviamoci delle gioie celesti che questo balsamo salutare dona ai nostri cuori!

Fioretto Durante il giorno ripeti più volte la seguente giacula­toria: "Mio Dio, tutte le Messe che si celebrano oggi nel mondo te le offro per i peccatori che sono in agonia e che moriranno in questo giorno. II Sangue Preziosissimo di Gesù Redentore ottenga loro misericordia e salvezza" .

ESEMPIO: Singolare fu la devozione di S. Filippo Neri al Prezio­sissimo Sangue di Gesù. Celebrando la S. Messa era solito mettere molto vino nel calice perché le sacre Specie durassero in lui più a lungo, e fu osservato che molte volte dopo la consacrazione il calice appariva pieno di vero Sangue. Per cui non desta meraviglia che nel comunicarsi bevesse quel Vino consacrato con tale affetto da versare abbondanti lacrime di com­mozione e di consolazione.