Le apparizioni di Medjugorje - Giorno 18
Settimo giorno (martedì 30 giugno 1981)

Janko:
Vicka, già sappiamo in sostanza che il 30 giugno non siete stati a Podbrdo,
all'incontro con la Madonna.
Vicka:No, no. Non ci siamo stati.
Janko: E come mai è successo così?
Vicka: Ci hanno ingannati, ci hanno portati a fare una passeggiata. Siamo
tornati tardi; perciò non siamo andati.
Janko: Chi vi ha ingannati?
Vicka: Sono venute a prenderci due ragazze verso le due del pomeriggio.
Ci hanno proposto di fare un giro in macchina. Pensando che non ci fosse niente
di male, ci siamo preparati e siamo partiti.
Janko: Chi è venuto esattamente?
Vicka: Beh, loro due e cinque di noi veggenti. Tutti, eccetto Ivan.
Janko: Lui perché non è venuto?
Vicka: Non l'abbiamo invitato con tanta insistenza, e neppure lui aveva
tanta voglia di venire.
Janko: Le due ragazze vi hanno detto dove sareste andati?
Vicka: No, no. Ci hanno detto soltanto che andavamo a passeggio e basta.
Janko: Dove vi hanno portato?
Vicka: Prima di tutto a Ciitluk. Loro si sono fermate un po' nella sede
del comune e poi siamo ripartiti.
Janko: Per dove?
Vicka: Prima a Zitomislic e poi a Pocitelj. Abbiamo visitato in fretta
Pocitl
Janko: e dopo siamo andati a Capljina. Lì ci hanno offerto succhi
di frutta e dolci. Dopo di che siamo ripartiti.
Janko: Per dove?
Vicka: Prima a Kravica e poi a Ljubuski e infine a casa.
Janko: A che ora siete arrivati a casa?
Vicka: Non saprei dire esattamente; credo dopo le nove di sera.
Janko: E perché così tardi?
Vicka: Perché? È una storia lunga.
Janko: Su, racconta. Lo sai che a me interessano questi dettagli.
Vicka: Ormai lo sanno tutti; ma se vuoi, ti accontento.
Janko: Forza, racconta.
Vicka: Va bene. Già durante il viaggio noi avevamo capito che quelle
due ci avevano ingannato. Istigate da qualcuno, ci hanno portato a spasso perché
noi non potessimo andare sul Podbrdo dalla Madonna. Però noi, lungo la
strada, attraversando Cerno, abbiamo chiesto che si fermassero, perché
volevamo pregare la Madonna.
Janko: All'incirca a che ora?
Vicka: Erano circa le sei del pomeriggio, quando noi di solito ci incontriamo
con la Madonna.
Janko: Avevate detto loro che avreste pregato?
Vicka: Non mi ricordo esattamente, ma loro sicuramente lo hanno immaginato.
Janko: E allora?
Vicka: Non volevano acconsentire. Facevano finta di non capire. Solo quando
noi abbiamo detto che, se non si fermavano, ci saremmo buttati fuori dalla macchina,
si sono fermate. Siamo usciti, ci siamo allontanati un po' dalla strada. Abbiamo
incominciato a pregare, la Madonna ci è apparsa.
Janko: Davvero?
Vicka: Ma certamente!
Janko: Allora cosa è successo?
Vicka: Pregavamo e cantavamo insieme a lei, come al solito.
Janko: E intanto quelle due cosa facevano?
Vicka: Chi lo sa? Dio solo sa cosa pensavano dentro di sé. Affari
loro. A noi hanno detto che pure loro hanno visto qualcosa: una certa luce, una
nuvoletta luminosa, chissà.
Janko: La Madonna vi ha rimproverato perché avete agito così?
Vicka: No. Non era proprio contenta, ma ha cantato con noi.
Janko: Qualcuno mi ha raccontato una volta che la Madonna vi ha domandato
di Ivan, dov'era.
Vicka: Sì, sì. Ci ha chiesto: «Dov'è quel ragazzo?».
Janko: E voi?
Vicka: Che potevamo dire? Lo sapeva la Madonna dov'era.
Janko: Quindi Ivan quel giorno non ha visto la Madonna?
Vicka: Come no! Poiché noi non c'eravamo, lui poveretto non si è
azzardato ad andare da solo sul Podbrdo. Però verso le sei del pomeriggio,
è uscito di casa ed è salito un po' in alto sulla collina. Ha incominciato
a pregare e la Madonna gli è apparsa. Ha parlato un po' con lui, l'ha salutato
e se n'è andata via.
Janko: Va bene. Dove esattamente la Madonna è apparsa a voi cinque?
Vicka: Un po' prima dell'osteria di Kuso; cento, duecento metri prima.
Janko: A destra o a sinistra della strada, venendo da Ljubuski?
Vicka: A destra. Dove c'è un viottolo che parte dalla strada. Questo
viottolo, come ho sentito dire, si chiama Bandurica.
Janko: Bene. Quando, come dici, vi è apparsa la Madonna, si è
trovata improvvisamente davanti a voi?
Vicka: No, non è apparsa improvvisamente. Noi da quel luogo vedevamo
il Podbrdo e la gente che vi si era radunata. Quando abbiamo iniziato a pregare,
sopra la gente è apparsa un nube luminosa. Però subito ci si è
accorti che si trattava della Madonna; noi l'abbiamo vista subito chiaramente.
Si librava nell'aria; i suoi vestiti ondeggiavano. Veniva verso di noi. Era una
cosa meravigliosa; non si può descriverla.
Janko: E quando se n'è andata, è sparita tutto ad un tratto?
Vicka: Ha fatto la stessa cosa, come quando è venuta. Dopo aver
recitato insieme a noi sette Padre nostro, dopo aver cantato e dopo aver conversato,
essa ci ha salutato ed è andata via.
Janko: Quale direzione ha preso?
Vicka: Beh, la stessa da dove era venuta. Ancora una volta si è
librata in aria lentamente verso Podbrdo; è scesa sopra la gente che aspettava
lassù e poi è scomparsa. Ci è dispiaciuto proprio tanto per
la gente; ma che cosa potevamo fare?
Janko: E le vostre due «guide», in seguito, non hanno detto
niente di questo?
Vicka: Te l'ho già detto. So inoltre che per loro è stata
una cosa imbarazzante, tanto che subito dopo se la sono squagliata. Una è
andata a Sarajevo e l'altra nella Germania Federale. Per tanto tempo non sono
tornate da queste parti.
Janko: Va bene. La Madonna se n'è andata e voi cosa avete fatto?
Vicka: Cosa potevamo fare! Siamo tornati in macchina.
Janko: E vi sarete diretti a casa; altrimenti dove?
Vicka: No, no. Macché a casa! Ci siamo fermati tutti in canonica.
Janko: Che cosa cercavate lì?
Vicka: Ma, eravamo disperati! Tantissima gente si era raccolta sul Podbrdo;
aspettavano noi e la Madonna. E invece niente: né noi né la Madonna.
Povera gente! Aspetta, aspetta, e niente. Si dicevano tante cose: che eravamo
fuggiti, che ci avevano portato in carcere... Si dicevano proprio tante e tante
cose; sai com'è la gente!
Janko: Ho capito. E voi cosa avete fatto in canonica?
Vicka: Ci siamo nascosti dalla gente. La gente proprio allora tornava dal
Podbrdo, quando noi eravamo arrivati davanti alla chiesa. Che cosa potevamo fare?
Dove dovevamo andare? Ci siamo rifugiati nella canonica.
Janko: E poi?
Vicka: Così fra Jozo ha saputo che noi non eravamo andati sul Podbrdo,
ma eravamo andati a questa misera passeggiata. Allora si è messo a interrogarci;
prima ad uno ad uno e poi tutti insieme. Non si arrivava mai alla fine.
Janko: Bene. Dimmi qualcosa di quello che vi ha detto.
Vicka: Ma, ci rimproverava dicendo come avevamo potuto fare una cosa del
genere; cosa rispondere adesso alla gente; se là ci era apparsa la Madonna;
che cosa ci ha detto; e così via. Chi si può ricordare tutte le
domande che ci ha fatte?
Janko: Fra Jozo vi ha proposto o vi ha consigliato qualcosa?
Vicka: Tutti ci sforzavamo di trovare una soluzione. Chi proponeva una
cosa, chi un'altra; ma nessuno trovava una via d'uscita soddisfacente.
Janko: E come è finita?
Vicka: Verso le nove di sera, ci siamo ritirati a casa; è finita
così.
Janko: E che cosa dissero i vostri a casa?
Vicka: Anche loro stavano in pena. Pensavano che avessimo avuto un incidente
lungo la strada o che ci avessero messi in carcere. Pensavano tante cose.
Janko: Bene, Vicka. Tu mi hai già raccontato queste cose almeno
due volte, e me le hanno raccontate anche gli altri; perciò non ho motivo
di non crederci. Invece c'è un'altra cosa che mi preoccupa.
Vicka: Ma cosa ti preoccupa? Parla, non aver paura. Vedi che io non ne
ho.
Janko: Mi trovo nell'imbarazzo, ma lo devo fare. Ultimamente ho riascoltato
alcune cassette registrate, e ho risentito il vostro dialogo con fra Jozo. Ho
notato una vostra affermazione, che non va del tutto d'accordo con quello che
mi hai raccontato ora.
Vicka: Di che si tratta?
Janko: Ecco di che si tratta. Tu mi hai detto adesso, e me lo avevi affermato
sempre, che quelle due ragazze vi hanno ingannato quando vi hanno portato a passeggio.
Vicka: Beh, è vero. Noi l'abbiamo capito presto; ma cosa ci potevamo
fare? Ormai era fatta.
Janko: Va bene questo. Ma una di voi, in quel colloquio con fra Jozo, ha
detto che voi siete andati a passeggio quasi per vedere se la Madonna vi sarebbe
apparsa anche in un altro posto. Mi sembra che anche tu in qualche modo lo abbia
confermato. E come mai? Come vi siete azzardati di mettere alla prova la Madonna?
È forse lei che deve venire dietro a voi, o non piuttosto voi che dovete
andare dietro a lei?
Vicka: Fra Janko, io di tutto questo non mi ricordo; ma se sul nastro sta
inciso così, vuoi dire che qualcosa di simile ci è scappato. Però
ci dovete capire! Tutto questo è accaduto il giorno seguente a quel brutto
incontro con lo psichiatra e gli altri fatti di quel giorno. Noi desideravamo
davvero uscire da qualche parte per distenderci un po'; ma non pensavamo minimamente
che non saremmo potuti tornare in tempo. Ora sai come sono andate le cose.
Janko: Va bene, ma non capisco perché dovevate dire di aver voluto
mettere alla prova la Madonna.
Vicka: Beh, io adesso non so proprio che cosa avrò detto allora.
Però bisogna capire pure noi; siamo ragazzi, non angeli. Lo sai che nessuno
dice sempre tutto quello che pensa. Ognuno ritiene giusto che qualche volta ci
si possa anche cavare d'impaccio..., che non si deve sempre dire tutto. Questa
convinzione ci ha frastornato un po'; ci devi capire. Non era facile per noi destreggiarci
con quelle due.
Janko: Con quali due?
Vicka: Ma con quelle due ragazze! Non era facile dire loro in faccia che
ci avevano ingannato; e così noi abbiamo detto quello che ci è venuto
in mente.
Janko: Praticamente, avete detto cose non vere!
Vicka: Va bene, forse è così. Non mi sembra poi una cosa
tanto grave. Abbiamo pensato che non ci fosse niente di male.
Janko: La Madonna vi ha rimproverato per questo?
Vicka: Macché! La Madonna è più buona degli uomini.
Lei ci capisce.
Janko: Va bene. Però in quell'occasione c'è stato qualcun
altro di voi che ha riferito un'altra cosa inesatta.
Vicka: Fosse una sola! Di che si tratta?
Janko: Uno di voi ha detto che a Cerno la Madonna ha affermato che non
vi sarebbe più apparsa, se non per altri tre giorni.
Vicka: Questo veramente non lo so; proprio non me ne ricordo. Sicuramente,
se qualcuno ha detto questo, è stato solo per essere lasciati in pace.
Fra Jozo, quella volta, ci ha veramente torchiati da tutte le parti: chiedeva
questo, chiedeva quell'altro... E poi di nuovo ritornava sulle stesse cose. Roba
da bloccare il cervello!
Janko: E che cosa vi ha domandato?
Vicka: Tante cose. Un'infinità di cose, e basta. Di questo ti ho
già parlato; centinaia di domande: se la Madonna potrebbe apparire in chiesa,
fare questo, fare quello... Mi sento male quando mi ricordo di quell'interrogatorio.
Tutti noi eravamo già angosciati, perché ci eravamo lasciati ingannare,
perché avevamo completamente abbandonato la gente a se stessa. Cercavamo
solo di tornare a casa senza essere visti. E lui non ci mollava... E probabile
che qualcuno abbia anche detto: Ma lasciaci in pace, che la Madonna ci apparirà
soltanto per altri tre giorni! Forse qualcuno l'ha buttata là questa frase,
senza pensarci. Come se per noi quella situazione fosse stata facile! Era invece
terribile. Perciò, ripeto: può darsi che qualcuno l'abbia detto.
Janko: Ti capisco, ma n'è venuta fuori un'espressione infelice.
Vicka: Beh, è vero. Ma noi eravamo in condizioni terribili. Speriamo
di non andare per questo all'inferno...
Janko: Va bene. Così, siete arrivati finalmente alle vostre case?
Vicka: E dove, altrimenti? Però dopo le nove.
Janko: Allora vi sarete tranquillizzati.
Vicka: Anche là si è sofferto; i nostri erano molto preoccupati
per noi. Questo te l'ho già detto. Dopo che abbiamo raccontato tutto, si
era fatto molto tardi.
Janko: Come vedo, questa passeggiata non vi ha giovato proprio!
Vicka: No davvero; hai potuto rendertene conto bene.
Janko: Immagino che, dopo tutto questo, sarete andati a dormire con sollievo.
Vicka: Eh, fosse così, caro padre!
Janko: Ma cosa è successo ancora?
Vicka: Proprio mentre ci preparavamo per andare a dormire, qualcuno è
venuto e ci ha riferito che avevano portato via il nostro Marinko [Lo abbiamo
già incontrato fin dalle prime apparizioni. È un cugino di Vicka].
Janko: Dove l'avevano portato?
Vicka: Alla stazione della polizia di Ciitluk.
Janko: Ma non è stato niente di grave!
Vicka: Per te forse no: ma noi eravamo disperati. È un uomo onesto
e giusto, eppure lo hanno portato via. Sapevamo che ne eravamo noi la causa. E
dire che lui, come ripete mia nonna, è uno di quelli che non farebbero
male ad una mosca.
Janko: E allora?
Vicka: Allora ci siamo preparati e siamo andati a Ciitluk a cercarlo.
Janko:È stato difficile trovano?
Vicka: Non siamo neppure riusciti a parlargli. Però ci siamo sfogati
con il capo della polizia e con gli altri che stavano lì. Perché
torturano un uomo giusto e retto? Gliene abbiamo cantate tante! Che mettano in
prigione noi, se è necessario, ma che lui lo lascino in pace. Gliene abbiamo
dette proprio tante.
Janko: E loro?
Vicka: Anche loro ce ne hanno dette tante. Hanno approfittato proprio del
momento, perché quando siamo entrati, tutti hanno esclamato: Siete venuti
giusto a proposito! E si sono scagliati su di noi. Ci insultavano bestemmiando;
ci minacciavano di questo e di quello. Non mi va adesso né di pensare né
di raccontare. Lasciamo perdere.
Janko: Va bene, Vicka. E voi allora, siete tornati a casa finalmente?
Vicka: Certo. Siamo arrivati che erano circa le due dopo mezzanotte.
Janko: A piedi?
Vicka: No, no; con la macchina. Con uno dei nostri, che ci aveva accompagnato.
Janko: E Marinko?
Vicka: Lui è arrivato la mattina dopo.
Janko: Allora vi sarete tranquillizzati. Vedi che non dovevate neppure
agitarvi tanto.
Vicka: Diciamo di no.