Sotto il Tuo Manto

Martedi, 17 giugno 2025 - San Marciano (Letture di oggi)

L'"opera del Signore" è la creazione, la quale, ben considerata, porta colui che l'osserva all'ammirazione del suo Creatore. Se c'è tanta bellezza nella creatura, quanta ce ne sarà  nel Creatore? La sapienza dell'artefice risplende nella materia. Ma coloro che sono schiavi dei sensi non comprendono tutto questo. (Sant'Antonio di Padova)

Le apparizioni di Medjugorje - Giorno 17

Sesto giorno (lunedì 29 giugno 1981)



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Janko: Vicka, sono contento di vederti così paziente. Non me l'aspettavo.
Vicka: E che cosa pensavi, tu, che io non sapessi parlare seriamente?
Janko: Non proprio così, ma... Lasciamo da parte questo, e seguitiamo il nostro dialogo.
Vicka: D'accordo. Però tu non devi cercare di indagare troppo, come se io mi confessassi.
Janko: Proprio così, invece! Qui devi essere sincera come quando ti confessi.
Vicka: Va bene. Attacca, incomincia pure.
Janko: Cerca ora di ricordarti che quel giorno era la festa di S. Pietro.
Vicka: Lo so. Non lo dimenticherò mai.
Janko: Perché mi dici questo?
Vicka: Potrei dilungarmi, ma non me lo devi permettere.
Janko: Su, Vicka, incomincia, per non perdere tempo.
Vicka: È andata così. Poiché era festa, si è dormito un po' più a lungo. Ci siamo alzati, abbiamo mangiato qualcosa e ci siamo preparati per andare in chiesa.
Janko: Va bene. Vi siete incamminati per andare in chiesa. E poi?
Vicka: Ma invece, niente chiesa! Improvvisamente davanti alle nostre case apparvero due macchine: l'autoambulanza di Ciitluk e un'altra macchina.
Janko: Che cosa è successo?
Vicka: Rammarico e tristezza, padre mio. Aprono la macchina e ci dicono: «Accomodatevi».
Janko: A chi lo dicono?
Vicka: Beh, a noi veggenti.
Janko: E voi?
Vicka: Che potevamo fare? Con la prepotenza non si ragiona. L'ho sentito dire tante volte da mia nonna. Obbedisci e basta.
Janko: Tutti e sei nell'autoambulanza?
Vicka: Sì. Nell'altra macchina hanno caricato i nostri familiari, che ci hanno accompagnati. E siamo partiti.
Janko: Chi vi ha accompagnato?
Vicka: I nostri genitori o qualche altro dei familiari. Ci ha accompagnati anche il direttore dell'ambulatorio di Ciitluk.
Janko: Te, chi ti ha accompagnato?
Vicka: Mia madre; e chi altri? Papà a quel tempo era in Germania.
Janko: Vi hanno detto dove vi avrebbero portati?
Vicka: Ci hanno detto: dai medici a Mostar.
Janko: E ci siete andati?
Vicka: Ci siamo andati; che cosa potevamo fare di diverso? Ci hanno portati in un certo istituto psichiatrico; fino allora non ne avevo neppure sentito parlare. Quando siamo arrivati ci dissero: «Uscite!» E cominciarono le visite. [Era l'ospedale «Safet Mujic» di Mostar].
Janko: Ma il foglio medico per la visita chi ve l'ha fornito?
Vicka: Macché foglio medico!
Janko: Chi hanno chiamato per primo?
Vicka: Ci hanno spinti insieme in una stanza.
Janko: E chi faceva la visita
Vicka: Una dottoressa [dott. Mulija Dzudza].
Janko: Vi ha visitati uno per volta o tutti insieme?
Vicka: Tutti insieme. Non si può dire che si sia trattato di una vera visita. La dottoressa un po' ci interrogava e un po' ci prendeva in giro. Era una vera commedia.
Janko: Quale commedia?
Vicka: Lei voleva farci passare per imbecilli. Che noi siamo dei fissati, che siamo dei drogati, che inganniamo la gente e che so io. Ci ha rimproverate, noi ragazze, perché eravamo vestite secondo la moda e nello stesso tempo pretendevamo di essere le ragazze della Madonna. Ma! Chi si ricorda di tutto? Noi abbiamo cercato come poter fuggire quanto prima da quella casa e badare alle cose nostre.
Janko: Qualcuno ha raccontato che vi hanno condotti in una camera mortuaria.
Vicka: Si, è vero. Volevano spaventarci ad ogni costo.
Janko: Sono riusciti, ad esempio, a spaventare te, in qualche modo?
Vicka: Niente affatto.
Janko: Proprio per niente?
Vicka: Beh, te l'ho detto: assolutamente no. Cosa mi potevano fare? C'è sempre qualcuno che muore; è normale. Io pensavo soltanto a risalire quanto prima in macchina per rientrare a casa.
 Janko: E i vostri autisti?
Vicka: Che potevano farci, poveri uomini? Anche a loro sembrava stupido tutto questo; ma che potevano farci?
Janko: E il direttore, che vi accompagnava, come si è comportato?
Vicka: Bene; gentilmente. Che cosa poteva fare, pover'uomo?
Janko: Vi ha accompagnati anche al ritorno?
Vicka: Sì, sì. L'ha fatto.
Janko: E così vi hanno riportato a casa?
Vicka: Circa alle due del pomeriggio.
Janko: Ma non mi hai ancora riferito che cosa ha detto di voi la dottoressa alla fine.
Vicka: Ha detto: È matto chi ci ha portato lì; e che noi siamo dei ragazzi completamente sani. Che altro poteva dire?
Janko: Beh, è stata comunque onesta.
Vicka: Certo. Ma lasciamo finalmente questo episodio.
Janko: D'accordo, Vicka. Siete tornati a casa, avete riposato un po' e poi?
Vicka: Non si poteva riposare. La gente si è precipitata intorno a noi. Non ci si poteva nemmeno girare; tutti volevano sapere, e noi non parlavamo volentieri. Aspettavamo solo che giungesse la nostra ora e la nostra Madonna.
Janko:È un po' strano: caldo, stanchezza, tante pressioni e voi, malgrado tutto, pensavate alla vostra Madonna?
Vicka: E a chi, altrimenti? Niente ci poteva fermare.
Janko: C'era molta gente a Podbrdo?
Vicka: Una marea incredibile! Tutto pieno; uno sopra l'altro. Non c'era il posto dove posare i piedi. Chi gridava, chi piangeva... Qualcosa di inverosimile!
Janko: Poveri voi! Come siete riusciti ad arrivare lassù?
Vicka: Con grande fatica. Davanti a noi andavano alcuni nostri uomini e ci facevano strada; giunti su, hanno formato un cerchio intorno a noi, tenendosi per mano. Senza di loro non ce l'avremmo mai fatta.
Janko: Bene. In qualche modo siete riusciti ad arrivare su. E poi?
Vicka: Ci siamo inginocchiati e abbiamo incominciato a pregare.
Janko: E la Madonna? 
Vicka: È venuta quasi subito.
Janko: E allora?
Vicka: Tutti insieme [con lei] abbiamo incominciato a pregare, a cantare, a chiedere qualcosa alla Madonna e così via.
Janko: Ti ricordi di qualcosa che le avete domandato?
Vicka: Sì, mi ricordo. Abbiamo domandato anche questo: «Madonna cara, sei contenta che tutta questa gente oggi sia qui?».
Janko: E la Madonna?
Vicka: Sorrideva. Era meravigliosa! Ed era felice. Ma è poco dire che era felice. Questo non lo si può descrivere! Guardava la gente sparsa intorno, poi la pianura fino al monte Krizevac.
Janko: E poi?
Vicka: Mi ricordo molto bene che le abbiamo domandato: «Madonna mia, fino a quando rimarrai con noi?».
Janko: E lei?
Vicka: Lei ha detto: «Quanto volete voi, angeli miei!». Pensa: «quanto volete»! Ma per sempre! Ma questo non osavamo dirlo. Padre mio, nessuno sa quanto questo ci ha consolati. E non si andrebbe forse per lei anche in prigione? Ma sì, anche alla morte; dovunque.
Janko: E così per quel pomeriggio è finita?
Vicka: Macché! Appena allora ci siamo sentiti incoraggiati a interrogarla.
 Janko: E che altro le avete chiesto?
Vicka: Abbiamo chiesto di nuovo che cosa desiderava da quella gente, affamata e assetata, che soffriva e sudava tra quei cespugli spinosi.
Janko: Vicka, ti credo. La Madonna vi ha risposto qualcosa? 
Vicka: Sì, come no? Diceva che vi è un Dio solo e un'unica fede. Che la gente creda fermamente e che non abbia paura di niente.
Janko: Ha detto ancora qualcosa?
Vicka: Abbiamo chiesto una cosa che riguardava noi. Volevamo sapere se saremmo riusciti a sopportare tutto, poiché molti ci perseguitavano perché affermavamo di vederla.
Janko: E la Madonna?
Vicka: Lei ha detto due, tre volte: «Sì che ci riuscirete, angeli miei. Non abbiate paura: voi sopporterete tutto». Solo dobbiamo credere e fidarci di lei.
Janko: C'è stato qualcos'altro ancora?
Vicka: In quella occasione, per la prima volta, abbiamo domandato e pregato per un ammalato.
Janko: Ti potresti ricordare chi era?
Vicka: Sì; come no? Non lo scorderò mai. Un bambino; il padre lo teneva in braccio. Il piccolo sembrava mezzo morto; teneva appoggiata la testa sulla spalla sinistra del padre. Veramente appariva in uno stato penoso.
Janko: E allora?
Vicka: Il padre supplicava e pregava la Madonna perché lo guarisse. Ha chiesto pure a noi di pregare e raccomandare alla Madonna il piccolo.
Janko: Che cosa dovevate chiedere?
Vicka: Se il piccolo sarebbe guarito.
Janko: E voi?
Vicka: L'abbiamo chiesto; l'ho chiesto proprio io.
Janko: E la Madonna, non ha detto niente?
Vicka: Ma perché precipiti le cose? Come niente! Ha guardato il piccolo con molta tenerezza e ha detto che i genitori preghino molto e credano con fermezza.
Janko: Ho sentito che uno di voi ha affermato che il piccolo guarirà sicuramente.
Vicka: Lo so. Io penso che l'abbia detto il piccolo Jakov. Solo che lui, in mezzo a quella confusione, ha dimenticato di dire che i genitori devono pregare molto, digiunare e credere fermamente.
Janko: Bene. E che cosa è successo poi con il piccolo?
Vicka: So soltanto questo: i suoi genitori ci ringraziavano e dopo ho visto pure il piccolo: giocava intorno a noi, mentre prima non si reggeva nemmeno in piedi. Più di questo non saprei.
Janko: Bene, Vicka, ma noi non abbiamo detto ancora chi è questo piccolo.
Vicka: Non è che io ricordi tutte le cose, ma questa sì; forse perché era un caso particolare. Il piccolo si chiamava Danijel Setka, da Podgorje.
Janko: E la giornata è finita con questo?
Vicka: Non so perché questa volta hai così fretta, mentre di solito ti piace sentir parlare tanto.
Janko: Non ho fretta, ma è solo che penso di essere stato già abbastanza noioso. Su, racconta ancora qualcosa, se c'è.
Vicka: Quella volta è accaduto un fatto interessante riguardo ad una dottoressa. [dott. ,Darinka Glamuzina].
Janko: Che è mai questo?
Vicka: Quel giorno a Podbrdo si trovava anche una dottoressa.
Janko: E cosa è accaduto?
Vicka: Essa desiderava «toccare» la Madonna. Noi lo abbiamo domandato alla Madonna e lei ha risposto: «Ci sono sempre stati dei Giuda increduli, ma lo può fare. Che si avvicini». La dottoressa si è avvicinata e ha toccato la Madonna.
Janko: Come faceva a toccare la Madonna se non la vedeva?
Vicka: Gliel'ho indicata io.
Janko: Ha toccato davvero la Madonna?
Vicka: Sì, davvero.
Janko: E dove l'ha toccata?
Vicka: Sulla spalla destra; lì era più facile.
Janko: E la dottoressa allora?
Vicka: Cosa poteva fare! Si è allontanata e chissà cosa pensava dentro di sé.
Janko: Ha detto qualcosa?
Vicka: Davanti alla gente non ha detto niente. Dopo è passata a casa nostra e ha detto davanti a tutti che, quando ha toccato la Madonna, ha sentito come dei brividi attraverso il braccio. Non ha detto niente altro.
Janko: In seguito, ha partecipato ancora alle apparizioni?
Vicka: Non l'ho più vista. Lo sai come la pensano quelli che sono al servizio del regime... Sei intelligente e lo capisci da solo.
Janko: Vicka, questo fatto è veramente interessante. Ne avevo sentito dire qualcosa, ma adesso lo so con precisione.
Vicka: Sì, qualcosa me lo ricordo anch'io, se mi concentro.
Janko:È vero. Ti ringrazio.