Le apparizioni di Medjugorje - Giorno 12
Intervista a Vicka: Primo giorno: (mercoledì 24 giugno 1981)

Janko:
Vicka, è diventata ormai abitudine chiamarti così. Hai
qualcosa in contrario se ti chiamo così anch'io? (Si noti
che Vicka, è il diminutivo di Vida, ossia Vita: femminile di
Vito. In italiano si potrebbe dire: Vituccia).
Vicka:
Non ho niente in contrario. Anzi, mi sono quasi dimenticata anch'io
che il mio vero nome è Vida.
Janko:Bene così.
Ecco, noi due ci siamo già incontrati tante volte, ma soltanto
adesso finalmente possiamo parlare dei fatti con precisione. Sai che
da molto tempo ho desiderato iniziare questo colloquio e che solo
adesso posso farlo. In realtà avevamo provato anche prima, ma
alcune cose erano rimaste sempre poco chiare. Mi riferisco a tutto
quello che è successo dal primo giorno delle vostre
apparizioni, il 24 giugno 1981, quando vi siete incontrati con quella
figura femminile luminosa, lassù sul Podbrdo, sopra le vostre
case, fino ad oggi. In questo tempo sono accaduti tanti fatti intorno
a noi e dentro di noi, per cui sono molte le cose ormai dimenticate.
È per questo motivo che tanti avvenimenti o dettagli vengono
spiegati o affermati in differenti maniere, se non addirittura in
modo errato. A motivo di ciò non è facile scoprire la
verità, soprattutto per quanto riguarda i primi giorni.
Iniziamo allora questa nostra ricerca nel nome di Dio.
Vicka:
È proprio giusto iniziarla nel nome di Dio!
Janko:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Vicka:
Amen.
Janko: Invochiamo l'assistenza di Dio cantando un
inno adeguato. Che Iddio ci venga incontro e ci aiuti. Raccogliamoci
per qualche istante... (Cantano insieme: Più presso a Te,
Signor, lieti veniamo /, e in dono il nostro amor, ti presentiamo.
Tutto ci vien da te, tutto doniamo a te; resta con noi Signor, resta
con noi. / In te crediam, Signor, in te speriamo, uniti nell'amor, ti
ringraziamo. Noi acclamiamo te, noi inneggiamo a te, resta con noi
Signor, resta con noi.) Adesso possiamo incominciare. Mi sembra,
Vicka, in qualche modo di essere chiamato proprio io a scrivere
qualcosa sui fatti di Medjugorje, aiutato da voi veggenti che siete i
veri testimoni e protagonisti, dall'inizio fino ad oggi.
Vicka:
Certamente, proprio tu sei indicato a questo, dato che subito, fin
dal principio, hai incominciato a farci delle domande e a scrivere le
nostre risposte. Perciò ne sai più di chiunque altro.
Mi sembra che anche la Madonna ti abbia detto qualcosa al riguardo.
Janko: Lasciamo stare. Voglio dirti piuttosto che
non a caso desidero tenere questo dialogo con te. Il motivo è
questo: tu sei rimasta sempre sul luogo delle apparizioni (gli altri,
tranne Jakov, andavano via da Medjugorje nei tempi scolastici) e
perciò sei in grado di aiutarmi meglio di tutti per fissare
almeno qualcosa sui fatti e sul loro sviluppo. Così lasceremo
per il futuro una documentazione autentica. Se sei d'accordo,
incominciamo a parlarne.
Vicka: Sì, sono d'accordo.
Non vedo ragione per non esserlo.
Janko:Te l'ho chiesto
perché so che tanti altri sono venuti da te a farti domande,
per cui sarai già stanca di tutti gli interrogatori.
Vicka:
A dirti la verità, sì; ne ho fin sopra i capelli. Ma a
te l'ho promesso da tanto tempo, per cui non devi preoccupartene.
Incomincia pure con le tue domande.
Janko:Benissimo, sono
contento che la prendi così. Ti prego, prima di tutto, di
essere più sincera e aperta che ti è possibile. Dimmi
tutto, proprio tutto quello che sai e che ti domanderò.
Vicka: Va bene; ti dirò tutto quello che so e che
posso dirti, purché...
Janko:Quale «purché»?
Vicka: Ma niente. Sai che ci sono delle cose di cui non mi
è permesso parlare. Incomincia pure a chiedere.
Janko:Sì,
Vicka, questo lo so e quelle cose non te le domanderò neppure.
Almeno come sacerdote, so cosa vuoi dire conservare il segreto. Puoi
anche essere certa che tutto quello che ti domanderò, non te
lo chiederò per mia curiosità, ma per rinforzare la mia
fede in Dio e nella Madonna e, spero, per rinforzare la fede anche di
qualche altro.
Vicka: Mi piace che sia così. Credo
che possiamo incominciare i nostri argomenti.
Janko:Hai
ragione, ma non so ancora come è meglio procedere: se
invitarti a raccontare le cose per esteso, oppure se farti una serie
di domande.
Vicka:Credo sia meglio che tu mi faccia delle
domande. Non sono capace di raccontare le cose da sola. E anche se
fossi capace, chissà dove andrei a finire. Forse racconterei
tanti dettagli e dimenticherei le cose principali.
Janko:D'accordo,
Vicka, faremo come hai detto tu. Quanto più ti è
possibile, ti chiedo di parlare in modo chiaro [per ottenere una
buona incisione sul nastro] e in croato [non in dialetto], perché
quello che dici dovrà essere ascoltato anche da altre persone
e probabilmente verrà pure scritto.
Vicka:So
parlare assai poco in croato puro e non ci bado neppure tanto,
soprattutto da quando non vado più a scuola. Parlo come m'ha
insegnato mia madre: se va bene, bene. Non sono capace altrimenti.
Janko:Va bene; o almeno speriamo che vada bene. Vuoi
allora che incominciamo con le domande?
Vicka:Sì,
possiamo farlo. Sto aspettando con impazienza.
Janko:Bene;
il registratore è acceso e speriamo che funzioni senza
intoppi. Ecco: prima di tutto dimmi se quel luogo in cui sono
avvenute le prime apparizioni ha un nome particolare.
Vicka:Non
te lo saprei dire. Alcuni lo chiamano Brdo [ossia «monte»];
altri Podbrdo [ossia «sotto il monte»]; alcuni ancora
Gradina [cioè «collina»]. Ad ogni modo non mi
sembra che sia tanto importante.
Janko:A me invece sembra
importante. Ad esempio, se qualcuno mi domandasse come si chiama il
luogo delle prime apparizioni della Madonna, ci starei male se non
sapessi rispondere. Io allora, da adesso in poi, lo chiamerò
sempre Podbrdo [«sotto il monte»]. Ho fatto questa
domanda anche agli altri; quasi tutti m'hanno risposto che la cosa
migliore è chiamare quel luogo Podbrdo.
Vicka:Sì,
sono d'accordo. Non ci trovo niente in contrario, perché
anch'io di solito lo chiamo così. Del resto è entrato
con questo nome anche negli scritti.
Janko:Su questo va
bene. Ma adesso, prima di entrare nel vivo del dialogo, dimmi i nomi,
i cognomi e il nome del padre di tutti quelli che, almeno una volta,
hanno visto quella figura femminile luminosa che voi avete subito
chiamato «la Madonna».
Vicka:Te li ho già
ripetuti almeno due o tre volte.
Janko:Sì, hai
ragione; ma ripetimeli ancora.
Vicka:Va bene, posso farlo.
La Madonna l'hanno vista, almeno una volta: Ivanka Ivankovic', figlia
di Ivan; Mirjana Dragicevic', figlia di Jozo; Io, ossia Vida (Vicka)
Ivankovic, figlia di Pietro; Ivan Dragicevic', figlio di Stanko;
Maria Pavlovic', figlia di Filippo; Ivan Ivankovic, figlio del
defunto lozo; Milka Pavlovic, sorella di Maria; Jakov Colo, figlio di
Ante.
2 - PRIMO GIORNO (mercoledì 24 giugno
1981)
Janko:Incominciamo, Vicka. Raccontami quando
e in che modo è avvenuta la prima apparizione. Prima di tutto,
dimmi: quando è avvenuta?
Vicka:Fra Janko, la cosa
è conosciuta da tutti. Ma se proprio lo vuoi, la prima
apparizione è avvenuta il 24 giugno 1981, festa di S. Giovanni
Battista.
Janko: E sai dirmi, press'a poco, a che ora?
Vicka: All'incirca dopo le cinque del pomeriggio.
Janko:Adesso dimmi qualcosa di più: come sono
andate le cose e come mai tu ti sei trovata lì?
Vicka:
Ma, questa è una storia lunga. Debbo raccontare tutto, o
soltanto le cose principali?
Janko:Raccontami tutto. Più
cose mi dici, meglio è, perché quel momento per così
dire «fatale» venga descritto il più chiaramente
possibile.
Vicka: Va bene, io parlerò, ma tu devi
aiutarmi con le tue domande, altrimenti chissà dove andrei a
finire!
Janko:D'accordo, Vicka. Io anzi ti annoierò
con le mie domande, tante te ne farò. Intanto tu incomincia.
Vicka: Ecco, è andata così. Come già
sai, quel giorno era giornata festiva. Io però non sono andata
a messa, perché dovevo andare a Mostar per ripetizioni
scolastiche.
Janko:Di quali ripetizioni si tratta?
Vicka:Ma, sono stata rimandata in matematica, e mi hanno
chiamata per le ripetizioni.
Janko:Bene. E allora?
Vicka:Sono tornata a casa verso mezzogiorno. Faceva molto
caldo, sul pullman c'era molta ressa, tu sai com'è.
Janko:E
poi?
Vicka:Dopo essermi un po' rinfrescata, ho mangiato e
poi sono andata a distendermi per un breve riposo. Prima però
sono passate da me Mirjana e Ivanka. Infatti fin dalla mattina
c'eravamo messe d'accordo di fare una passeggiata verso sera,
sull'imbrunire. Noi tre siamo sempre insieme.
Janko:Va
bene. E poi?
Vicka:Poi mi sono addormentata profondamente
e ho dormito abbastanza a lungo. Mi ha svegliato mia sorella Zdenka.
Prendendomi in giro, mi diceva di alzarmi subito per non fare tardi a
scuola. Così mi sono alzata.
Janko:In altre parole,
ti eri impigrita assai!
Vicka:Non proprio troppo, ma che
altro potevo fare?
Janko:Allora?
Vicka:Mi sono
alzata, mi sono vestita per uscire e sono andata in cerca di Ivanka e
Mirjana.
Janko:Dove le hai cercate?
Vicka:
Prima di tutto sono andata dalla madre di Jakisa; è la zia di
Mirjana e pensavo che fossero lì.
Janko:E le hai
trovate lì?
Vicka: Niente affatto. Erano state lì,
ma poi erano andate a fare una passeggiata, lasciando detto alla zia
che avrebbero preso la strada non asfaltata, verso le case dei
Cilici. Io avrei dovuto seguirle.
Janko:E le cose sono
andate così?
Vicka:Sì. Anch'io mi sono
incamminata per quella strada, ho intravisto loro due e la piccola
Milka, figlia di Filippo. Tutte e tre fissavano con intensità
qualcosa e sembravano impaurite. Mi hanno fatto segno con la mano di
avvicinarmi. Io mi affrettai, ma c'era qualcosa in loro che mi
sembrava strano: di che cosa si erano incantate?
Janko:E
di che si trattava?
Vicka:Quando le raggiunsi, esse mi
dissero insieme: «Vicka, ecco lì la Madonna!». Ma
cosa succedeva loro? Ma quale Madonna? In realtà pensavo che
avessero visto un serpente e che avessero voglia di prendermi in
giro. Mi sono tolte le ciabatte e sono fuggita scalza, come una
matta...
Janko:Dove sei scappata?
Vicka: Giù,
verso le case. E dove volevi che andassi!
Janko:E così
tu quel giorno non hai visto niente!
Vicka:Aspetta, non ho
ancora finito.
Janko:Va bene. Su, racconta!
Vicka:Scesa
giù, poco prima delle case, mi sono fermata e sono scoppiata a
piangere. Avevo solo voglia di piangere: come mai loro osavano
scherzare così con la Madonna? Non sapevo più né
dove andare né cosa fare.
Janko:Così sei
forse andata a casa?
Vicka: No, no. Mentre ero lì,
sono passati i due Ivan.
Janko:Quali due Ivan?
Vicka:Ivan
di Stanko e Ivan del defunto Jozo. Portavano un po' di mele in un
sacchetto di plastica.
Janko:E probabilmente te le hanno
offerte...
Vicka:Sì, ma non mi interessavano.
Invece mi frullava per la testa la frase: «Ecco lì la
Madonna!».
Janko:Alla fine, che cosa ne è
venuto fuori?
Vicka:Tra le lacrime, pregai Ivan di Stanko
di venire con me, su da quelle tre che dicevano di vedere la Madonna.
Ivan mi ha dato retta e ci incamminammo. Io gli dicevo: «Non la
vedremo, ma andiamo lo stesso».
Janko:E
così Ivan ti ha dato retta.
Vicka:Sì,
davvero.
Janko:E quando siete arrivati su, che cosa è
accaduto?
Vicka:Quelle tre ci hanno indicato dove stava la
Madonna. E allora l'abbiamo vista anche noi. Ivan è scappato
subito, scavalcando il recinto; ha buttato via anche le mele e quello
che aveva in mano.
Janko:E tu?
Vicka:Io sono
rimasta a guardare.
Janko:Che cosa hai visto esattamente?
Vicka:Beh, ho visto la figura di una giovane meravigliosa,
con il bambino in braccio, che continuamente copriva e scopriva. Ci
faceva segno con le mani di avvicinarci a lei.
Janko:E
voi? Qualcuna si è avvicinata?
Vicka:Macché!
Chi avrebbe avuto il coraggio di pensare a una cosa del genere, con
la paura che avevamo!
Janko:Perché vi mostrava il
bambino?
Vicka:Chi lo sa? Forse perché lo vedessimo
meglio...
Janko:Per quanto tempo sei rimasta
là?
Vicka:Non lo so con precisione; forse 5-6
minuti. E poi sono scappata.
Janko:Dove?
Vicka:A
casa; e dove altrimenti? Ero molto felice, ma anche impaurita. Avevo
paura e al tempo stesso mi sentivo felice.
Janko:Quando
sei arrivata a casa, che cosa hai fatto?
Vicka:Mi sono
buttata sul divano e continuavo a piangere. Avevo solo voglia di
piangere.
Janko:Come mai si è trovata lì
dalla Madonna anche la piccola Milka di Filippo?
Vicka:Questo
non mi sembra importante; dovrei ricominciare tutto da capo.
Janko:Non devi ripetere tutto il racconto, ma rispondi
soltanto alla mia domanda, se lo sai.
Vicka:Va bene. Ecco,
è successo così. Quando Ivanka e Mirjana sono andate a
fare la passeggiata, Ivanka ha visto improvvisamente la Madonna e
l'ha detto a Mirjana. Mirjana le ha risposto: «Ma va'! Vuoi che
la Madonna appaia proprio a noi?».
Janko:Allora
Mirjana, in quel momento, non l'aveva neppure vista?
Vicka:No,
no. Loro due poi si sono incamminate verso casa a cercarmi, ma
all'inizio del paese hanno incontrato la piccola Milka, che le ha
pregate di andare con lei per aiutarla a far uscire le pecore dal
recinto.
Janko:Di chi erano le pecore?
Vicka:Di
Milka, perché né lvanka nè Mirjana allora ne
avevano.
Janko:E poi?
Vicka:Milka ha lasciato
le pecore e stavano ritornando insieme verso il paese.
Janko:Va
bene; allora sono tornate in paese. E poi?
Vicka:Aspetta,
non è proprio così. Mentre tornavano in paese, di nuovo
Ivanka ha scorto la Madonna nello stesso posto di prima. L'ha detto
pure alle altre due; esse si sono girate da quella parte e l'hanno
vista. La Madonna veramente! A questo punto sono arrivata pure io, e
ti ho già raccontato che cosa è successo allora.
Janko:Va bene. Dimmi però come si è trovato
lì Ivan del defunto Jozo.
Vicka:Ma, egli stava con
Ivan di Stanko. Quando noi ci siamo incamminati su, anche lui ci ha
seguito.
Janko:Lui ha visto qualcosa?
Vicka:Ha
visto pure lui, ma non chiaramente come noi.
Janko:Qualcuno
di voi ha udito allora qualcosa? Vi ha parlato la Madonna?
Vicka:Nessuno ha sentito niente. L'abbiamo solo veduta, e
ci faceva segno con le mani che ci avvicinassimo. E ci mostrava quel
bambino.
Janko:Capisco. La vedevate tutti allo stesso
modo?
Vicka:Questo non lo so. Era abbastanza lontana, per
cui...
Janko:Tu, come hai detto, sei tornata a casa prima
di Ivanka e Mirjana.
Vicka:Un tantino prima. Partita la
Madonna, anche loro sono tornate.
Janko:E cosa è
successo a casa? Avete raccontato agli altri qualcosa al riguardo?
Vicka:Ma certo che l'abbiamo raccontato!
Janko:E
loro?
Vicka:Avvenne di tutto. Qualcuno forse ci ha
creduto, qualcuno si è meravigliato; chi interpretava il fatto
in un modo e chi in un altro. Addirittura che si è trattato di
un disco volante. E così si è detto di tutto.
Janko:In
questa situazione siete andati a dormire?
Vicka:E dove
sennò? All'indomani presto bisognava raccogliere il tabacco,
portare le bestie al pascolo e fare tante altre cose. Sai com'è.
Janko:Va bene. Ancora una cosa: come mai è venuto
in mente a Ivanka di chiamare subito «Madonna» quella
figura luminosa di giovane? Come mai non ha pensato a niente altro?
Vicka:Io non lo so. A chi doveva pensare? Una giovane
madre meravigliosa con un bambino. La corona intorno al capo. Tutto
proprio come la Madonna!
Janko:Va bene. Allora pure noi, da
questo momento, con più libertà e sempre, chiameremo
questa luminosa apparizione «la Madonna».